NEWS   (documenti,  iniziative sindacali e resoconto incontri)

   

 

ANNO 2004

(Archivio 2003 - 2002)

News contratto
 
SCARICA LA LOCANDINA DELLA FP CGIL MEDICI SUL RINNOVO DEL CCNL  (file pdf)
 
22 ottobre 2004
 
EQUIPARAZIONE TABELLARE MEDICI, UNA RICHIESTA INELUDIBILE - Dich. di M. Cozza - Segr. Naz. Fp Cgil Medici
 
20 ottobre 2004
 
MEDICI E DIRIGENTI SANITARI: ESCLUSIVITA'  PER LA SANITA' PUBBLICA
 
19 ottobre 2004
 

DICHIARAZIONE STAMPA  di Nicola Preiti, coordinatore nazionale medicina generale FP CGIL Medici
 

14 ottobre 2004     
 
 Per il contratto chiediamo aumenti certi, l’equiparazione ai dirigenti pubblici, la valorizzazione della esclusività -  Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici 
 
08 ottobre 2004     



 
Trattativa ad ostacoli. No a licenziamenti facili, alla arbitrarietà per gli incarichi a medici lasciati senza tutela assicurativa e senza le 4 ore di aggiornamento  -  Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
RINNOVO DEL CCNL DI MEDICI E VETERINARI DIPENDENTI DEL SSN: l'incontro del 7 ottobre all'Aran
 
01 ottobre 2004          Comunicato stampa -     Procede a ritmi serrati la trattativa con la Sisac per il rinnovo della convenzione di Medicina Generale ormai scaduta da quattro anni...
Comunicato stampa - 
  Aggiornamento sulla trattativa del 30-9-2004

24 settembre 2004   Comunicato stampa di Nicola Preiti Coord. Nazionale Medicina Generale FPCGIL Medici  Maurizio Marchionne Resp. Nazionale Assistenza Primaria FPCGIL Medici


24 settembre 2004  
RINNOVO ACN MEDICINA GENERALE: Comunicato stampa FP CGIL MEDICI

21 settembre 2004   ARAN: TERZO INCONTRO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI MEDICI E VETERINARI

                                  Trattativa medici: l’esclusività deve essere valorizzata, no a guardie e a prestazioni aggiuntive fuori orario
                                 
(Dichiarazione di Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici)


17 settembre 2004  
 Comunicato Stampa Fp Cgil Medici  
(nuovo accordo per rinnovo convenzione nazionale per la Medicina Generale)


16 settembre 2004  
 
Trattativa medici: i contratti atipici devono essere regolamentati, la contrattazione nazionale non si tocca, le relazioni sindacali aziendali devono essere garantite - Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici


15 settembre 2004   
RINNOVO DEL CCNL DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI:  SECONDO INCONTRO ALL'ARAN


10 settembre 2004  
 COMUNICATO STAMPA DI NICOLA PREITI COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL MEDICI E DI MAURIZIO MARCHIONNE RESPONSABILE NAZIONALE AP FP CGIL MEDICI SU TRATTATIVE RINNOVO CONVENZIONE MEDICINA GENERALE

08 settembre 2004    Apertura trattative medici, un percorso pieno di ostacoli -
                          Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici



08 settembre 2004   
AVVIO TRATTATIVE AREA MEDICA


07 settembre 2004 
 I medici firmano per il referendum sulla procreazione assistita, legge oscurantista che va contro
                          l’evidenza scientifica, il progresso e la salute della donna


28 luglio 2004       
Audizione del 27 luglio 2004 della Fp Cgil Medici al Parlamento sulla medicina generica


22 luglio 2004       
INCONTRO DEL 21 LUGLIO


19 luglio 2004       
FIRMATI GLI ATTI DI INDIRIZZO DELLA DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA E STPA. Mercoledì 21 luglio il primo incontro all'Aran


18 giugno 2004     
EMANATO IL NUOVO ATTO DI INDIRIZZO DEL COMITATO DI SETTORE


04 giugno 2004    
 DDL Governo clinico. Una proposta ancora da verificare nel suo percorso in Parlamento, con la certezza negativa dei primari che potranno andare in pensione a 70 anni - Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici


03 giugno 2004     
Sciopero medici. Imbarazzante un Governo che continua ad affermare di stare con i medici mentre i fatti dimostrano l’esatto contrario - Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici


01 giugno 2004   
  VERTENZA SALUTE: Confermati gli scioperi del 3 e 4 giugno della dirigenza medica, veterinaria ed SPTA e dei medici convenzionati del SSN


28 maggio 2004
   MEDICI E DIRIGENZA DEL SSN SCIOPERANO IL 3 ED IL 4 GIUGNO


19 maggio 2004  
 DICHIARAZIONE STAMPA DI NICOLA PREITI, COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL MEDICI MEDICINA GENERALE -

Il documento presentato dalla sisac per il rinnovo della convenzione di medicina generale è insufficiente



18 maggio 2004  
 Reversibilità: una beffa per i medici lasciati senza contratto, un danno per i cittadini costretti a rivolgersi al privato - Comunicato di M. Cozza - Segretario Nazionale Fp Cgil Medici    

                            
COMUNICATO STAMPA  sulla Vertenza per la Salute - (Nuovo calendario di scioperi e iniziative)


12 maggio 2004   SCIOPERO E MANIFESTAZIONE DEL 21 MAGGIO.............. PARTECIPIAMO!    


12 maggio 2004  
MEDICINA DEMOCRATICA:  
il 25 a Roma la presentazione della nuova sezione della rivista dedicata alla sanità pubblica


07 maggio 2004  
SIGLATO IL PROTOCOLO D’INTESA TRA LA FP CGIL MEDICI E FEDERSPECIALIZZANDI    


06 maggio 2004  
Approvazione reversibilità medici, un'altra picconata alla sanità pubblica - Dich. di M. Cozza, Segr. Naz. Fp Cgil Medici  


28 aprile 2004     
Emendamento reversibilità medici, un cavallo di Troia del privato nel servizio pubblico e per il contratto - Dichiarazione di Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici  
     


24 aprile 2004      Straordinario successo della Manifestazione e dello sciopero Medici  -

le foto della manifestazione...

19 aprile 2004      Intervento di Giosuè Di Maro al I° Congresso Nazionale della FIMMG-Emergenza sanitaria   
 


15 aprile 2004     
Domani in sciopero i medici convenzionati, il 24 tutti in corteo a Roma, l'onda lunga della vertenza salute continua e cresce - Dichiarazione di M. Cozza - Segr. Naz. Fp Cgil Medici      


15 aprile 2004     
I Medici convenzionati in sciopero il 16 aprile ed in piazza a Roma il 24 aprile    
    


14 aprile 2004      Professor Sirchia, ma per favore........


02 aprile 2004     
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici - Le nostre libertà sono un servizio sanitario pubblico, finanziato e nazionale, ed il rinnovo del contratto scaduto da oltre due anni -   


25 marzo 2004      Sciopero generale: medici solidali, temporaneamente fermati dalla Commissione di Garanzia ma in sciopero ed in corteo a Roma il 24 aprile - Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici   


19 marzo 2004      PROSEGUE LE VERTENZA SALUTE:  L'UNITA' DI CRISI DEFINISCE LE PROSSIME AZIONI E PREPARA LA GRANDE MANIFESTAZIONE DI ROMA 

19 marzo 2004      DIrigenza medica e veterinaria e STPA non sciopera il 26 marzo ma il 24 aprile 
 

17 marzo 2004      VILE ATTENTANTO AL RESPONSABILE DELLA CGIL MEDICI DI GIOIA TAURO - Com. stampa Segr. Naz.le Fp Cgil 

17 marzo 2004     
VERTENZA SANITA':  SPOSTATO LO SCIOPERO DEL 22 MARZO -
SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A ROMA IL 24 APRILE 
2004 con le mobilitazioni di medici, veterinari e dirigenza STPA
       

09 marzo 2004      CODE CONTRATTUALI: I CONTEGGI DEGLI ARRETRATI DELLA PARTE ECONOMICA      


08 marzo 2004     
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici - Sciopero dei medici, adesione alta (circa 70%) e disagi contenuti.   Adesso ci aspettiamo le dovute risposte dal Governo  pronti a scioperare nuovamente il 22 marzo, questa volta per 24 ore   


03 marzo 2004     
dichiarazione di massimo cozzA - SEGR. NAZ. FP MEDICI - "ANCORA SENZA RISPOSTE, SIAMO COSTRETTI A NUOVI SCIOPERI SIRCHIA HA SCRITTO STO CON I MEDICI, PAROLE NON SEGUITE DA FATTI       

03 marzo 2004      veRTENZA SALUTE - TUTTI I PROFESSIONISTI DELLA SANITA' UNITI NELLA PROTESTA    

03 marzo 2004      DEcise le prossime iniziative della vertenza salute: l’8 ed il 9 Marzo, il 22 marzo ed il 24 aprile 2004 le mobilitazioni di medici, veterinari e dirigenza STPA       


20 febbraio 2004  
2 MARZO 2004 SEMINARIO NAZIONALE Cgil - Spi - Fp Cgil Medici 

10 febbraio 2004   DIRIGENZA MEDICO-VETERINARIA: FIRMATE LE CODE CONTRATTUALI 


09 febbraio 2004  
MEDICI E DIRIGENZA STPA: GRANDE ADESIONE ALLO SCIOPERO DEL 9 FEBBRAIO - Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici


05 febbraio 2004  
MEDICI E DIRIGENZA STPA: CONFERMATO PER LUNEDI' 9 FEBBRAIO LO SCIOPERO DI TUTTI I DIRIGENTI DEL S.S.N. - ININFLUENTE L'INCONTRO CON SIRCHIA         

05 febbraio 2004    Prima riunione del tavolo tecnico economico tra SISAC e OO.SS nell'ambito del rinnovo degli ACN                                 per  l'assistenza primaria     

23 gennaio 2004   
ACCORDO SISAC     

22 gennaio 2004   
Dichiarazione di Maurizio Marchionne (responsabile nazionale per l'assistenza primaria della FPCGIL Medici) - Nuova bozza Sisac: impostazione generale in gran parte condivisibile, ma ancora troppe ombre, in particolare sulla parte economica            

16 gennaio 2004  Indetto lo sciopero del 9 febbraio della dirigenza medica e veterinaria, tecnica, sanitaria, professionale e amministrativa   
               
    
- Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici - 
  Anno nuovo, nulla cambia anche ai medici della CGIL non rimane che scioperare il 9 febbraio

- Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici - 
  Pdl maggioranza: un danno per i cittadini e per i medici 
  NO all’innalzamento dell’età pensionabile 70 anni

16 gennaio 2004  La Cgil Medici esclusa dagli incontri del Ministero della Salute sulla blue tongue - Lettera di protesta                                                                                                   

13 gennaio 2004  La Fp CGIL MEDICI aderisce alla manifestazione "MILLE ASSEMBLEE NEI LUOGHI DI LAVORO"     
 
 


MEDICI E DIRIGENTI SANITARI: ESCLUSIVITA' PER LA SANITA' PUBBLICA

Come è noto, entro il 30 novembre prossimo medici e dirigenti sanitari devono scegliere se continuare il rapporto esclusivo di lavoro o presentare la domanda di reversibilità.

È evidente che l’introduzione per legge della reversibilità costituisce un ulteriore colpo alla credibilità e alla qualità dell’intero sistema sanitario nazionale, in un momento oltretutto in cui le Regioni sono in gravi difficoltà, difficoltà rese ancora più forti da una Finanziaria che accentua e non risolve i problemi.

La Cgil, nel testo di un volantino che sarà distribuito negli ospedali, chiede ai medici di "dire NO alla reversibilità, di non presentare a novembre la domanda che cancella il rapporto esclusivo e distrugge il Servizio Sanitario Nazionale".

20.10.2004
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DICHIARAZIONE STAMPA

di Nicola Preiti, coordinatore nazionale medicina generale FP CGIL Medici

Una conclusione frettolosa e confusa dopo quattro anni di ritardo, nel rinnovo della convenzione di medicina generale, sarebbe una iattura per medici e cittadini.

Rimangono molti i nodi irrisolti nella strada del rinnovo, e sono i nodi fondamentali.

E’ vero, si sono toccati tutti i punti, si potuta apprezzare la capacità e la sensibilità della Sisac e si é condiviso un metodo; ma al di la del confronto fra i vari punti di vista, le soluzioni sui nodi cruciali del rinnovo sono tutte da venire.
Quindi proseguiamo il lavoro ma con calma e con chiarezza.
Vediamo le problematiche legati ad alcuni di questi nodi

Nodo economico:

Chiariamo che comunque andrà non ci sarà da brindare. Le OO.SS. sono attestate su posizioni di ragionevole mediazione, indotta dal senso di responsabilità verso la categoria, ma il contesto negativo determinato dalla politica governativa e fatto di penalizzazione economica, di sottofinanziamento del sistema sanitario, di assenza di investimenti in sanità, di destrutturazione del SSN, unito al procedere della legge di riforma sulla devolution condizionano comunque il rinnovo. Le ragioni della “Vertenza sulla salute” che ha determinato vari giorni di sciopero sono ancora tutte in piedi.

Non si può ad esempio dimenticare che il calcolo degli arretrati avviene sull’inflazione programmata (4,8) e non su quella reale (7,6) con una perdita secca per gli anni 2001-2003 del 2,8 %, oltre 120 milioni di euro. Analogo discorso per il 2004, che volge al termine, e per il 2005 dove si parla appunto di inflazione programmata e non di inflazione prevedibile quando è a tutti noto che il livello di inflazione programmata è irrealistico.

Permane inoltre la pretesa di distribuire gli aumenti solo sulla quota regionale. Non si può accettare per vari motivi ma soprattutto perché non si può compromettere il valore nazionale della convenzione.

D’altra parte si è registrata una disponibilità delle Regioni a concedere, analogamente al comparto, un incremento per il 2004-2005 dello 0,40 circa e la disponibilità a fare la propria parte, se il Governo la farà, per venire incontro alle nostre richieste di coprire l’incremento degli oneri previdenziali enpam..

Ci sono quindi segnali positivi ma anche ostacoli ancora da superare in un contesto negativo. Da ciò potrà scaturire una soluzione dignitosa, ma senza euforie. Bisogna che anche le OO.SS. mantengano un realistico equilibrio del tono dell’umore.

A fronte di questa ragionevolezza economica non può mancare una piena soddisfazione normativa che rafforzi il sistema e consenta pari dignità e pari opportunità di sviluppo a tutti i professionisti.

Nodi normativi:

Rapporto ottimale e massimale per l’assistenza primaria

La FP CGIL Medici ritiene un grave errore l’incremento dell’ ottimale (oggi 1000) e del massimale degli assistiti per medico (oggi 1500). Se passassero queste richieste si otterrebbe una grave limitazione degli accessi nel settore per anni. Non è accettabile restringere in Italia le possibilità di fare il medico di medicina generale, non si possono spingere i giovani medici verso attività marginali o costringerli in ruoli di frustrazione professionale. Se questa dovesse delinearsi come l’unica possibilità allora preferiranno andare all’estero piuttosto che fare in Italia i sottoproletari della medicina. E questo sarebbe uno spreco di energie intellettuali e di risorse per tutti.
Peraltro questa chiusura protezionistica del settore, porterebbe inevitabilmente al peggioramento delle condizioni di vita e della qualità della assistenza fornita oggi dai medici di famiglia ai cittadini. Sarebbe svalutata l’attività svolta dal medico di famiglia che dovrebbe fare i conti con un ulteriore aggravio di attività. Se negli ultimi anni i medici di famiglia si sono ridotti di numero ciò dipende dal mancato rispetto di alcune regioni, in testa la Lombardia, della normativa nazionale: cioè non pubblicano le zone carenti nel numero previsto dalla legge nazionale. Di certo in Italia non mancano i medici che vogliono fare questo lavoro.
Non può essere questa una risposta al sottofinanziamento del rinnovo: ci si chiude in se stessi e si lavora di più e peggio per guadagnare di meno.

Rapporto ottimale per la guardia medica.

Siamo nettamente contrari a fissare un rapporto ottimale a livello nazionale. Sembra un pò contraddittorio che le regioni, tendenti in ogni dove a salvaguardare le loro autonomie, si trovino d’accordo per fissare un numero che valga per tutto il territorio nazionale senza nessuna considerazione per le realtà, la storia e le esigenze locali che cambiano anche all’interno della stessa regione.
Questo numero non c’è mai stato e non ha alcun senso parlare di numero ottimale per un servizio che è organizzato per territorio e non per assistiti. Il problema è che fissando il numero 1 /5000 abitanti si riducono i medici sensibilmente in alcuni territori e non si aumentano in altri dove è svantaggioso andare a lavorare.

Formazione.

Secondo la fp cgil medici la formazione obbligatoria, necessaria per acquisire i crediti formativi indispensabili per poter esercitare la professione devono essere a carico del Sistema, invece nella proposta si parla di una garanzia, a carico del pubblico, “fino al 70%”. Ciò consentirebbe a qualche regione non in linea con i conti perfino di non fare formazione scaricando l’onere sul medico, con conseguente aggravio di spesa ed esposizione alle non sempre disinteressate lusinghe delle case farmaceutiche. E poi che qualità si si potrebbe garantire quando la formazione potrebbe anche risultare avulsa dalle necessità del servizio e del sistema. Per la FP CGIL Medici le Regioni dovranno garantire la formazione necessaria per acquisire il 100% dei crediti formativi.

Continuità dell’Assistenza per 24 ore e per 7 GG a settimana.

C’è su questo argomento tanta confusione ed un polverone non casuale. Precisiamo e cominciando a distinguere i medici di continuità assistenziale dal servizio di ca.

Non c’è modello organizzativo, processo di integrazione o sperimentazione varia e vaga che possa negare il diritto di questi 12000 medici di avere un loro contratto nazionale. Inteso come garanzia nazionale di inquadramento (e quindi tempi e criteri d’accesso unitari nazionali), di definizione del ruolo e dei compiti a salvaguardia della professionalità e del suo sviluppo. Ci deve essere insomma l’individuazione nazionale dell’apporto che questi professionisti danno al sistema ed al quale è collegata la remunerazione. La convenzione dovrà garantire che questo rapporto non possa essere sovvertito da nessun modello organizzativo, altrimenti non sarebbe una convenzione nazionale. Dovrà invece consentire la completa possibilità di valorizzazione e sviluppo di questi professionisti finalizzata al raggiungimento degli obiettivi del sistema nelle varie forme organizzative che le regioni si vorranno dare.

Per quanto riguarda il servizio.
Garantire l’assistenza continuativa per 24 ore per sette giorni a settimana è un bell’obiettivo ma è del Sistema non del medico o di più medici: il PSN stabilisce che “la contiunuità delle cure sia garantita con la presa in carico da parte dei servizi e delle Istituzioni allo scopo di coordinare tutti gli interventi……….” La Riforma sanitaria stabilisce che è il Distretto il luogo di organizzazione e coordinamento di tutte le cure primarie. Si applichi quanto previsto dalla legge, già nella attuale convenzione le equipes territoriali erano state previste solo nelle more dell’organizzazione distrettuale del servizio in applicazione alla 229/99.
Non si può scaricare tout court questa grande ed impegnativa missione al medico di medicina generale fornendo in compenso un allentamento dei vincoli organizzativi e contrattuali, con conseguente indebolimento del sistema.

Cosi si rischia solo di creare aspettative che non potranno essere soddisfatte. Se il sistema vuole garantire questo obiettivo bisogna dire chi fa cosa e chi finanzia. Non risultano investimenti in convenzione e quindi la convenzione non può decidere su ciò che non finanzia.
E non si può confidare su forme organizzative sperimentali indefinite, per le quali tutti, sisac compresa, condividono il principio dell’adesione volontaria. Insomma rinviare le norme convenzionali all’eventuale creazione di forme organizzative, sperimentali, con adesione volontaria e senza che il finanziamento ad hoc, non presente in convenzione, e che non si identifica bene dalle nebbie del fondo sanitario nazionale, è come chiudere bottega: si perde l’unitarietà del Sistema e si perde la garanzia nazionale di erogazione dei LEA territoriali, e si arriverebbe alla “assistenza virtuale” . Ma questo siamo sicuri non lo vuole nessuno e tanto meno la parte pubblica. Bisogna puntare a strutturare il territorio, non a renderlo virtuale; e bisogna strutturare l’assistenza territoriale pubblica, che è nei distretti non in aggregazioni più o meno autonome dal servizio pubblico
 

Riequilibrio economico

Su questo punto, condiviso da tutti come principio ma che produrrà qualche screzio quando i principi dovranno trovare applicazione, la FP CGIL ha presentato intanto una proposta di diversa pesatura della quota capitarla. Formando degli scaglioni di 150 e 200 assistiti e pesando di più i primi scaglioni e meno gli ultimi.
Si ottiene così una facilitazione dei medici che iniziano l’attività e devono sostenere tutte le spese di studio senza nessuna perdita per chi è massimalista e senza aggravi di spesa.

Sarà poi necessario che le percentuali di aumento siano maggiori per i medici di guardia medica e di emergenza, altrimenti la forbice si allarga di più in assoluto. Infine riteniamo assolutamente necessario che venga applicato il dpr 532 del 26/11/99 per le attività usuranti e per le attività notturne con particolare attenzione alla definizione di specifiche garanzie di sicurezza del lavoro in particolare in guardia medica

Questi sono alcuni dei nodi cruciali del rinnovo, destinati a definire il profilo del nuovo medico di medicina generale e dell’assistenza territoriale. La tutela della salute dei cittadini dipende molto da come sapremo definire questi profili.

Roma, 19 ottobre 2004

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Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici 

Per il contratto chiediamo aumenti certi,
l’equiparazione ai dirigenti pubblici, la valorizzazione della esclusività
 

          La proposta dell’Aran - presentata questa mattina nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto dei medici – di legare una parte rilevante (circa il 40%) degli aumenti alla parte variabile della retribuzione è inaccettabile.

          Rivendichiamo la certezza per i medici di ricevere gli aumenti dovuti per il primo biennio economico, già scaduto il 31 dicembre 2002, senza doverli legare a variabili locali.

 Chiediamo di arrivare alla equiparazione economica del tabellare con gli altri dirigenti pubblici, fermo restando l’obbiettivo di valorizzare l’indennità di esclusività con le risorse che si renderanno disponibili per il passaggio di medici in extramoenia e l’aggiunta dell’aggettivo di “temporanea”, trattandosi, alla luce della nuova legge sulla reversibilità, non più di una scelta irreversibile.

 Roma, 14 ottobre 2004

Comunicato stampa

 

Procede a ritmi serrati la trattativa con la Sisac per il rinnovo della convenzione di Medicina Generale ormai scaduta da quattro anni.

Negli ultimi due giorni si è lavorato ad oltranza per affrontare tutti i problemi  sul tappeto.

Il confronto è stato molto utile e proficuo. La parte pubblica ha dimostrato sensibilità e capacità di ascolto.

Nella sostanza si sono definiti in dettaglio i principi che dovranno fungere da guida per la successiva stesura dell’articolato.

A fronte di molti punti di convergenza tra parte pubblica ed OOSS, si sono registrate alcune diversità di vedute che necessiteranno futuri approfondimenti.

Fra i punti irrisolti c’è il nodo economico. La Sisac ha riproposto la precedente offerta, mentre le OOSS  hanno richiesto un ulteriore incremento del 2% alla luce anche del previsto aggravio previdenziale ENPAM. La parte pubblica si è riservata di rispondere dovendo porre il problema al Comitato di Settore.

Per quanto riguarda gli articoli da trasferire alla negoziazione regionale, la Sisac ha accolto pressoché interamente le richieste formulate unitariamente dai sindacati.

E’ stata accolta la richiesta di FP CGIL Medici di mantenere la differenziazione dei singoli settori appartenenti all’area della Medicina Generale.

Buona convergenza si è registrata su alcuni principi relativi alla Assistenza Primaria, quali: definire graduatorie ed accessi a livello nazionale, al fine di garantire l’unitarietà del sistema e, contestualmente, consentire graduatorie aziendali solo per incarichi a tempo determinato.

 Sulla formazione permanente, la FPCGIL Medici ha richiesto con forza che sia garantita equamente a tutte le figure professionali nella misura del 100% dei crediti formativi annuali (ECM).

 Sulla proposta sisac di rinviare la definizione dell’ottimale di AP a livello regionale, ferma è stata la opposizione della FPCGIL Medici che ha chiesto  che l’ottimale venga definito a livello nazionale, rifiutando anche qualsivoglia proposta di innalzamento dello stesso.

 Inoltre la FPCGIL Medici ha chiesto di non introdurre ulteriori deroghe al massimale rispetto a quelle attualmente presenti.

Non  crediamo si possano prendere decisioni che neghino per anni la possibilità di accesso all’area a tanti medici precari.

 Una discussione approfondita si è fatta, e con qualche timido ma promettente risultato, sulle forme associative e sulle fantomatiche UTAP. Ma ancora resta molto da definire.

Ad ogni modo è stata accolta la richiesta della FPCGIL Medici di prevedere, a livello nazionale,  l’adesione volontaria dei medici alle UTAP o ad altre forme associative. 

Inoltre, abbiamo sottolineato l’esigenza di salvaguardare la professionalità dei medici di Continuità Assistenziale senza scivolare verso forme di subordinazione o peggio di dissoluzione del servizio all’interno delle UTAP.

 Su tutte queste questioni ancora aperte molte risposte verranno dalla Sisac che riformulerà gli articoli sulla scorta di quanto emerso dalla trattativa.

 Infine, vanno nella direzione giusta le proposte avanzate dalla Sisac relativamente ai settori della Medicina dei Servizi e dell’Emergenza Sanitaria che accolgono buona parte delle nostre richieste.

Al termine dell’incontro odierno, il Presidente della Sisac  Luigi Covolo ha annunciato la convocazione per mercoledì prossimo del Comitato di Settore da cui dovranno arrivare risposte certe su compatibilità e disponibilità normative ed economiche.

L’incontro si è chiuso in un clima positivo di proficua collaborazione nella convinzione che il dibattito, sviluppatosi a volte  in modo serrato, sia una buona premessa per un rapido e soddisfacente rinnovo convenzionale, sempre che si sciolgano i nodi politici di fondo.

 

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Aggiornamento sulla trattativa del 30-9-2004

 

La Sisac, dopo aver distribuito ai rappresentanti delle OOSS la nuova revisione della parte seconda della loro proposta, ha ricapitolato l’offerta di parte pubblica riguardo la parte economica del futuro contratto, sostanziando le risorse come segue:

·        254 milioni di euro come quota di recupero inflattivo una tantum per il triennio 2001-2003

·        254 milioni di euro per il 2004

·        78 milioni euro come quota montante sul 2004 dal 1 gennaio 2005 (inflazione programmata per il 2004 1,7%)

·        70 milioni euro come montante sul 2005 dal 1 gennaio 2006 (inflazione programmata per il 2005 1,5%)

per un totale complessivo di 648 milioni di euro. Tutte le rappresentanze sindacali hanno manifestato perplessità riguardo alla scarsità delle risorse destinate al rinnovo dell’accordo, sia in considerazione dei nuovi compiti che potrebbero gravare sui medici che richiederebbero congrui investimenti strutturali, sia tenendo conto della necessità contingente di aumentare la percentuale di ritenute previdenziali a favore dell’ENPAM. La parte pubblica, sentito il Comitato di Settore, si è riservata di valutare le compatibilità economiche derivanti dal disposto della nuova finanziaria, ricercando ove possibile le fonti da destinare  all’incentivazione dei nuovi istituti.

La SISAC ha chiarito poi che in futuro il rinnovo degli accordi sarà diversificato in una parte normativa che avrà un più lungo periodo applicativo (almeno quattro anni) e una parte economica da rinnovare ogni due anni.

Si è poi passato all’esame dettagliato della proposta, dettagliando quanto debba passare alla trattativa regionale; a tal riguardo, la  SISAC ha recepito numerose proposte avanzate dalla FPCGIL Medici e dalle altre OOSS a garanzia della unitarietà del sistema sanitario.

 

Riguardo l’art. 1 (campo di applicazione) è stata accolta la proposta di FPCGIL Medici d differenziare i settori della Medicina Generale (Assistenza Primaria, Continuità Assistenziale, Medicina dei Servizi ed Emergenza Territoriale).

In merito alla formazione delle graduatorie per l’accesso, la Sisac si è riservata una riflessione sulla richiesta FPCGIL Medici di mantenere attiva la graduatoria regionale per il conferimento degli incarichi a tempo indeterminato e graduatorie aziendali per il conferimento degli incarichi provvisori. E’ rimasta tuttora sospesa la proposta di contemplare una graduatoria unica per tutti i settori o una graduatoria indipendente per l’Emergenza Territoriale.

Nei confronti della sospensione parziale del rapporto convenzionale (per allattamento, adozione di minore, assistenza a minori non autosufficienti, assistenti a familiari invalidi) si è deciso di procedere a riscrittura della norma armonizzandola con altre normative già operanti in altri contratti.

Per quanto attiene l’art. 8 (Formazione continua), la FPCGIL Medici ha richiesto che le Aziende e le Regioni garantiscano la possibilità  di conseguire il 100% dei crediti a tutte le figure professionali dell’area, fatta salva la facoltà e non l’obbligo del singolo medico di provvedere a proprie spese al conseguimento di una percentuale massima del 30% dei crediti previsti.

Sul tema della rappresentatività sindacale, si è registrata l’assoluta sintonia di tutte le sigle sindacali nel pretendere che i firmatari del nuovo accordo nazionale e chi è dotato di rappresentatività a livello nazionale possa partecipare sia ai comitati che alle trattative regionali con le OOSS rappresentative a quel livello. La Sisac si è riservata di rispondere nel merito.

Sul problema del rapporto ottimale, la FPCGIL Medici ha chiesto che tale rapporto sia mantenuto nell’ambito della trattativa nazionale senza nessun aumento dello stesso, come richiesto da altre OOSS. La FPCGIL Medici ritiene che l’innalzamento del rapporto ottimale provocherebbe un’inaccettabile chiusura dell’accesso all’area per anni con evidente grave danno per tutti i medici che attualmente si trovano in graduatoria. Anche su questo si è in attesa di una pronuncia definitiva della Sisac.

In merito all’orario d’apertura degli studi dei medici di assistenza primaria, la lunga discussione ha portato al superamento dell’”orario congruo”, fissando un minimo di 5 ore per 500 assistiti, 10 ore per 1000 assistiti, 15 ore per 1500 assistiti.

Riguardo ai massimali di scelta, alcune sigle hanno avanzato proposte di varie tipologie di delega; contro tale logica la FPCGIL Medici ha richiesto di impedire qualunque deroga al massimale. La Sisac ha rimandato la risposta definitiva.

Approfondita e ampia discussione si è svolta sull’art. 31 relativo ai compiti del medico di Medicina Generale, ottenendo che nel preambolo siano chiaramente distinti compiti e funzioni a carico di tutti i medici dell’area  rispetto a quelli specifici di ogni figura professionale. Il testo di tale articolo sarà rivisto dalla Sisac in base a quanto emerso dalla discussione che ha toccato tutti i punti di questo fondamentale pilastro della convenzione. Si è ottenuto anche l’inserimento di un richiamo più dettagliato alle forme associative già operanti ex 270/00 (medicina di associazione, medicina in rete, medicina di gruppo), sottolineando che mentre la partecipazione a sperimentazioni di equipes territoriali è da intendere come obbligatoria nei territori dove queste sono state attivate, mentre l’adesione alle UTAP è sicuramente da intendere come volontaria.

Grande discussione, sospesa su questo argomento alle 4 del mattino, si è svolta attorno al problema della Continuità Assistenziale  riguardo al suo rapporto con le nuove forme associative (vedi UTAP) che dovrebbero contemplare  un coinvolgimento dei medici di CA senza che però sia emerso un preciso orientamento normativo. Su questo argomento, la FPCGIL Medici ha sostenuto con energia che la nascita di queste nuove forme associative non può ipotizzare la scomparsa della figura della CA e la sua dissoluzione nell’interno del gruppo con un rapporto di parasubordinazione o di sfruttamento da parte del medico di AP nei riguardi del collega di CA. A tal fine l’articolato definitivo dovrà essere formulato in maniera tale da garantire quanto previsto dal 270/00.

La FPCGIL Medici si è poi opposta alla proposta di definire su base nazionale un numero ottimale di medici di CA (1 a 5000) in quanto tale proposta non tiene conto della enorme disomogeneità geografica del territorio nazionale fatto da realtà rurali, montane o da piccoli centri abitati; si è quindi richiesto che la definizione del fabbisogno di incarichi avvenga eventualmente a livello regionale.

Sul problema dei massimali di CA, la FPCGIL Medici ha proposto di utilizzare le 4 ore di plus orario per attività da svolgersi esclusivamente in ambito territoriale e distrettuale, così come di estendere l’orario fino alle 38 ore da destinare in attività sul territorio. Entrambe le proposte sono state sostanzialmente accolte dalla Sisac.


Comunicato stampa di Nicola Preiti Coord. Nazionale Medicina Generale FPCGIL Medici
Maurizio Marchionne Resp. Nazionale Assistenza Primaria FPCGIL Medici

 

Questa mattina si è tenuto un nuovo incontro nell’ambito della trattativa per il rinnovo della convenzione. Si è registrato un accordo generale sull’impostazione di fondo e sui principi che devono ispirare la nuova organizzazione della medicina generale anche alla luce della nuova realtà federativa definita dalle modifiche al Titolo V della costituzione.

Durante l’incontro odierno, presso la sede della Sisac, si è deciso di riunire le parti sindacali attorno ad un tavolo tecnico per consentire la stesura di una bozza di articolato, da proporre per le parti da rinviare alla definizione regionale, in risposta a quello proposto ieri dalla parte pubblica.
Si è cominciato ad entrare nel merito di alcune delle questioni fondamentali che caratterizzano il rinnovo convenzionale allo scopo di sciogliere i nodi politici ed interpretativi sottesi a temi quali le incompatibilità, la libera professione, i compiti e le funzioni dei medici di assistenza primaria, il rapporto ottimale e le problematiche legate all’associazionismo ed alle nuove forme sperimentali di organizzazione dell’assistenza primaria nel territorio.
Si è evidenziata una sostanziale concordanza fra i sindacati sui temi citati e una buona disponibilità della Sisac a rivedere concordemente l’articolato sulla base dei rilievi posti.
Più in particolare, riguardo alla libera professione, la parte pubblica si è dichiarata disponibile a consentire la libera professione “occasionale”, fatta salva la puntuale applicazione degli accordi pattuiti in merito a compiti, modalità organizzative dell’attività ambulatoriale, ecc.
In merito a compiti e funzioni ex art. 31, si sono sottolineate alcune forzature dell’articolato di parte pubblica quali:
• l’estensione obbligatoria della tenuta di una scheda sanitaria su supporto informatico che al momento pare poco praticabile per diversi motivi sia economici che tecnologici e anche di natura formativa, soprattutto nei riguardi dei medici prossimi al pensionamento;
• l’affermazione dell’obbligo da parte dei mmg di garantire l’assistenza h24 7 giorni su 7, senza indicare le figure professionali implicate in questo processo, le rispettive attribuzioni, mansioni, i reciproci rapporti professionali. Da parte della FPCGIL Medici si è sottolineata la necessità di pattuire in dettaglio già nell’art. 1 dell’accordo la tipologia delle figure impegnate ad applicare il nuovo accordo (medici di assistenza primaria, continuità assistenziale, emergenza territoriale), i rispettivi ambiti professionali, compiti, funzioni e garanzie.
• il tentativo di portare tout court nell’ambito dei compiti compensati a quota fissa, attività oggi ricomprese in quelli a quota variabile, come l’assistenza a soggetti in fin di vita o da assistere domiciliarmente, le vaccinazioni come l’anti-influenzale, alcune certificazioni come quella per attività sportiva non agonistica nei soggetti fino ai 18 anni. Il riposizionamento di tali compiti porterebbe ad una notevole modifica dell’attuale composizione della retribuzione.
Si è poi esaminato il problema del rapporto ottimale, rispetto al quale i sindacati hanno avanzato diverse proposte:
 modifica del rapporto ottimale per l’assistenza primaria, portando il rapporto a 1 a 1300, stanti le modifiche demografiche che si stanno verificando nella popolazione italiana
 considerazione del problema dell’accesso alla convenzione, attraverso una politica di revisione delle attribuzioni degli incarichi per la continuità assistenziale con rinvio alla trattativa regionale per il conferimento degli incarichi.

Ultimo argomento trattato è stato quello legato alla medicina associativa, su cui tutti i sindacati hanno sottolineato la necessità che a livello nazionale sia confermata la validità delle attuali forme di associazione (medicina in associazione, medicina di gruppo e medicina in rete), riconoscendo a tali esperienze un sicuro valore per i professionisti e un vantaggio per i cittadini, mentre altre eventuali forme sperimentali e volontarie siano definite, organizzate e normate a livello regionale. Su tale punto la parte pubblica si è dichiarata disponibile al riesame della bozza proposta.
Al termine della riunione si sono fissati due nuovi incontri per il 29 e 30 settembre; in tale occasione la Sisac si è impegnata a produrre un testo corretto che recepisca quanto oggi proposto, mentre i sindacati elaboreranno comunemente un articolato che dovrà semplificare l’esame degli altri punti della convenzione futura.


24/9/2004

 

RINNOVO ACN MEDICINA GENERALE: Comunicato stampa FP CGIL MEDICI

Ancora da migliorare la nuova proposta formulata dalla parte pubblica per il rinnovo dell’ACN della Medicina Generale scaduto ormai da quattro anni.
Il confronto fra le parti si svolge in un clima pesantemente caratterizzato dall’estrema ristrettezza delle risorse messe a disposizione dal Governo.
Nonostante tutto, ci sono le condizioni per andare avanti nella trattativa anche se c’è ancora molta strada da fare e i problemi irrisolti rimangono molteplici. La giornata di domani sarà dedicata alla dettagliata disamina delle proposte per cercare una base concreta per procedere verso il rinnovamento dell’accordo.

Le modifiche accolte dalla parte pubblica dimostrano buona volontà, ma risultano ancora insufficienti.
I principi contenuti nella prima parte della proposta della SISAC sono condivisibili, ma non trovano poi sufficiente riscontro nella parte applicativa, anzi vi è un rimando generico agli stessi principi che si dovrebbero invece concretizzare.
In particolare:
• non vengono dettagliati in maniera corretta i principi nazionali per le modalità e i contenuti da rinviare alla trattativa regionale
• mancano i criteri e riferimenti nazionali a garanzia dell’applicazione dei LEA della medicina generale e delle garanzie su funzioni e compiti a tutela di ogni figura professionale
• non si specificano regole certe per l’accesso e per la formazione delle graduatorie, a garanzia del rapporto di lavoro nazionale.
• Non emerge appieno il profilo nazionale della convenzione

Molte incertezze si riscontrano sulla Continuità Assistenziale. Per questi medici dovrà essere garantito il livello nazionale del contratto di lavoro, non si accetterà una riduzione dell’organico, una precarietà dell’incarico e dei meccanismo di accesso, nonché la vaghezza dei compiti che risulterebbero dispersi nell’ambito di formule organizzative del tutto indefinite variamente denominate.

Per i settori della Medicina dei Servizi e della Emergenza Sanitaria si delinea una parziale apertura nella direzione da noi più volte auspicata, ma saranno da definire meglio i compiti, le funzioni e le garanzie professionali e di carriera.

Roma 22.09.2004

 

Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 

Trattativa medici:
l’esclusività deve essere valorizzata,
no a guardie e a prestazioni aggiuntive fuori orario

 

Nell’odierno incontro per il rinnovo del contratto della dirigenza medica presso l’Aran abbiamo rinnovato la richiesta di valorizzare l’esclusività sia dal punto di vista economico che normativo.

 Infatti se l’indennità di esclusività non sarà incrementata economicamente, mentre aumentano le altre voci della retribuzione che valgono anche per chi va in extramoenia, nei fatti verrebbe paradossalmente penalizzato dal rinnovo contrattuale chi sceglie l’esclusività.

Sarebbe inoltre doveroso che le risorse destinate all’esclusività fossero ricompresse nell’ambito del monte salari, garantendo nel futuro un suo incremento.

 Abbiamo con chiarezza chiesto che l’orario di lavoro delle 38 ore sia confermato nella sua attuale articolazione (34+4) ed abbiamo ribadito la nostra contrarietà a prestazioni e guardie aggiuntive al di fuori dell’orario, comunque vengano remunerate.

 Infatti se si cade nella “trappola” di scambiare orario aggiuntivo con prestazioni e guardie aggiuntive, le risorse economiche, al di là della formulazione concordata, nei fatti verrebbero sottratte ai fondi contrattuali. Il risultato sarebbe che l’orario di lavoro aumenterebbe a discapito sia della qualità del lavoro che dell’assistenza, e senza alcun effettivo corrispettivo.

 Nel caso remoto in cui risorse extracontrattuali fossero disponibili, riteniamo che invece di utilizzarle per la libera professione aziendale e per pagare le guardie extra orario, dovrebbero essere utilizzate per nuove assunzioni. In questo modo si potrà garantire una migliore qualità del lavoro medico e dell’assistenza per i cittadini, dando contemporaneamente una risposta al problema della disoccupazione medica.

 Roma, 20 settembre 2004

 

ARAN: TERZO INCONTRO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI MEDICI E VETERINARI

 

Si è tenuto questa mattina all’ARAN il terzo incontro della trattativa per il rinnovo del contratto dei medici e veterinari dipendenti del SSN.

Particolarmente importanti gli argomenti trattati: esclusività di rapporto, orario di lavoro, mobilità, intorno ai quali si è sviluppato un articolato confronto.

Riguardo all’esclusività di rapporto si è evidenziato un accordo di massima da parte delle sigle sindacali, pur con qualche distinguo,  per una impostazione contrattuale che tenda a promuovere sul piano economico la scelta dei dirigenti che optano per il regime di esclusività

Il costo degli eventuali incentivi economici, oltre a gravare sull’incremento economico già disponibile potrebbe essere coperto anche attraverso un riutilizzo delle indennità di esclusività dei dirigenti che optano invece per l’extramoenia; quest’ultima soluzione non sembra abbia trovato l’accordo della delegazione di parte pubblica, che ha manifestato scetticismo riguardo alla sua possibilità di concreta realizzazione.

Altro momento di confronto è stato quello relativo all’orario di lavoro e alle prestazioni aggiuntive eccedenti l’orario.

Mentre riguardo al mantenimento dell’attuale impostazione dell’orario articolato su 34+4 ore tutte le sigle sono risultate d’accordo, le posizioni sono apparse maggiormente diversificate riguardo alle prestazioni aggiuntive. In merito la FP CGIL Medici ha sostenuto una impostazione tendente a limitare quanto più possibile il ricorso alle prestazioni aggiuntive, la cui copertura, se non eccezionale,  deve essere risolta dall’azienda non mediante aumenti del carico di lavoro dei dipendenti (variamente o per nulla retribuiti) o esternalizzazioni, ma attraverso i necessari incrementi della pianta organica.

Infine riguardo alla mobilità, l’ARAN ha preannunciato una modifica del testo vigente, in attuazione di quanto previsto nell’atto di indirizzo, in base al quale i nuovi assunti e coloro che seguono a spese dell’azienda corsi di aggiornamento siano poi esclusi per due anni dalla mobilità volontaria.   

Il prossimo incontro è previsto per il 7 ottobre. Si parlerà di valutazione degli incarichi, recesso, Comitato dei Garanti, ECM, assicurazione professionale.

 Roma, li 21/09/04     


Comunicato stampa FpCGIL Medici di
Nicola Preiti Coordinatore nazionale Medicina Generale FPCGIL Medici
Maurizio Marchionne Responsabile Nazionale Assistenza Primaria FPCGIL Medici

 17 settembre 2004

 

Si è svolto in data odierna il primo dei quattro incontri concordati tra SISA e OOSS per iniziare ad affrontare i nodi dell’articolato del nuovo accordo che dovrà rinnovare la convenzione  nazionale per la Medicina Generale.

I rappresentanti sindacali di FIMMG, SNAMI e FPCGIL Medici, avendo già provveduto all’invio alla parte pubblica delle proprie bozze di articolato, hanno ampiamente esposto nel corso del dibattito le proprie posizioni e le proprie proposte di massima riguardanti il futuro della Medicina Generale.

Si sono registrati diversi punti di contatto fra le varie proposte, soprattutto circa la necessità di stabilire la “cornice” legislativa che individui la natura del rapporto giuridico che riguarda la figura dei sanitari impegnati nella medicina generale.

Da più parti si è sottolineata l’esigenza di stabilire un protocollo d’intesa che consenta di normare i principi politici di base del nuovo accordo, consentendo un successivo riesame particolareggiato dell’articolato del DPR 270/2000 che tutti ritengono essere una base condivisa e tuttora valida su cui procedere alle innovazioni derivanti dalle mutate condizioni politiche e legislative.

La FPCGIL Medici ha illustrato la propria proposta, sottolineando che l’interesse primario è quello di riaffermare il principio dell’unitarietà del SSN. E’ stata posta la necessità di valorizzare il distretto come punto centrale e pubblico dell’erogazione dell’assistenza sanitaria di base nel cui ambito devono essere strutturate tutte le attività sul territorio, da quelle dell’assistenza primaria, alla continuità assistenziale, all’emergenza territoriale e della medicina dei servizi, sottolineando fra l’altro come pregiudiziali la necessità di garantire un moderno sistema di acquisizione di crediti formativi per tutte le figure sanitarie dell’area e di tutelare lo sviluppo professionale in particolare dei medici della Continuità Assistenziale e del 118.

A fronte dei punti di convergenza, sono comunque emersi differenti orientamenti di fondo sul metodo da seguire nel prosieguo delle trattative, tenuto conto di questa situazione l’assessore Covolo ha proposto di rinviare i lavori a mercoledì 22 settembre, consentendo alla parte pubblica di esaminare nel dettaglio le varie proposte, formulandone una nuova che tenga conto di quanto presentato dalle OO.SS.                                                       

 

 

Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici 

Trattativa medici:

i contratti atipici devono essere regolamentati, la contrattazione nazionale non si tocca, le relazioni sindacali aziendali devono essere garantite
 

 Nell’odierno incontro per il rinnovo del contratto della dirigenza medica presso l’Aran abbiamo chiesto una regolamentazione del lavoro atipico, ed in particolare dei contratti libero professionali, che vedono sempre di più coinvolti i medici.

 Abbiamo ribadito che il contratto nazionale non si tocca, considerata la deriva del processo di devolution in sanità, e che le relazioni aziendali devono essere garantite, considerato che in diverse Asl ancora devono essere stipulati i contratti integrativi.

 Il livello regionale deve svolgere una funzione di coordinamento per la contrattazione aziendale,

e non deve rappresentare un decentramento del contratto nazionale.

 Roma, 15 settembre 2004

 


Rinnovo del CCNL dirigenti Medici e Veterinari: secondo incontro all’ARAN

 

Si è svolto questa mattina all’ARAN il secondo incontro della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dell’area della dirigenza medica e veterinaria.

Seguendo il programma di lavoro definito nella scorsa riunione si è proceduto oggi all’esame delle problematiche connesse ai primi dodici articoli del vecchio contratto, per registrare le posizioni ed eventuali richieste di emendamenti delle OOSS in merito agli istituti contrattuali definiti nelle medesime.

I principali argomenti di discussione sono stati i seguenti: 

  • Campo di applicazione del contratto

Tutte le OO.SS. hanno posto il problema dell’esigenza di inserire nel campo di applicazione anche il personale di IRCCS, Aziende miste SSN Università e contratti atipici, considerate le problematiche che queste tipologie lavorative hanno sul territorio, E’ stata evidenziata la necessità di predisporre nel contratto, quanto meno, strumenti efficaci che consentano alle rappresentanze sindacali di intervenire validamente su queste particolari realtà lavorative, che, specie nel caso del lavoro atipico, coinvolgono oramai un elevatissimo numero di medici  veterinari .   

  • Livelli di contrattazione

Di massima tutte le sigle, pur con diverse sfumature, sono d’accordo nella difesa del doppio livello negoziale, opponendosi in modo deciso al rinvio di materie negoziali dal livello nazionale a quello regionale previsto dall’atto di indirizzo.

E’ stato invece  auspicato un maggiore ruolo regionale nelle attività di coordinamento e di indirizzo della contrattazione integrativa aziendale pur nel pieno rispetto delle prerogative di autonomia aziendale stessa.

In proposito la FP CGIL Medici ha individuato quale testo di riferimento quello dell’art. 7 del CCNL del comparto sanità 2002-2005

A tale proposito, inoltre , le OO.SS hanno richiesto di inserire nel contratto strumenti che consentano ai sindacati maggiore coinvolgimento e partecipazione al livello regionale, dal quale oggi sono del tutto esclusi. 

  • Relazioni sindacali

Alcune delegazioni sindacali hanno richiesto di procedere ad una modifica del sistema delle relazioni sindacali, in particolare allargando il numero delle materie oggetto di concertazione ed eliminando o modificando in modo sostanziale l’istituto dell’informazione rivelatosi del tutto inefficace. Riguardo a quest’ultimo è stato in particolare richiesto che qualora ritenuto insostituibile, divenga almeno obbligatorio e preventivo per un numero molto maggiore di casi, per consentire maggiore trasparenza.
 

 I prossimo incontri sono  previsti per martedì 21/09 e per giovedì 7/10 : il 21 si parlerà di orario di lavoro. 

 Roma, 15 settembre 2004


INCONTRO DEL 21 LUGLIO 2004

 

Si sono svolti ieri, 21 luglio, all’ARAN, i primi incontro delle nuove tornate contrattuali per il rinnovo dei CCNL della dirigenza medica e veterinaria e di quella STPA.

 Dopo il saluto del Presidente  dell’ARAN Avv. Fantoni, la dr.ssa Dragonetti capo delegazione ARAN,  ha proceduto ad una dettagliata illustrazione dell’atto di indirizzo.

Successivamente hanno preso la parola le delegazioni sindacali.

            La FP CGIL Medici e la FP GCIL hanno manifestato il proprio apprezzamento per l’inizio della contrattazione, esprimendo al contempo forti perplessità in merito ad alcuni contenuti dell’atto di indirizzo. Sul tavolo dei medici è stato inoltre richiesto di procedere ad una notifica alle delegazioni  delle OO.SS. delle percentuali di rappresentanza attuali, essendo ad oggi ufficializzate soltanto alla loro consistenza nel  2000. In merito il Presidente Fantoni si è impegnato per una rapida soluzione del problema.

            E’ stato infine concordato il metodo di lavoro ed è stata definita la data del prossimo incontro che sarà l’8 settembre per tutti e due i tavoli.

 

Il Segretario Nazionale FP CGIL Medici              Per la Segreteria FP CGIL Nazionale
                    Massimo Cozza                                                       Rossana Dettori

 

FIRMATI GLI ATTI DI INDIRIZZO DELLA DIRIGENZA MEDICA, VETERINARIA E STPA.

Mercoledì 21 luglio il primo incontro all'Aran

 

Il 16 luglio scorso il Consiglio dei Ministri ha finalmente firmato gli atti di indirizzo relativi ai rinnovi dei contratti della dirigenza medica e veterinaria, di quella sanitaria, tecnica professionale ed ammnistrativa e dei medici convenzionati del SSN

La firma dell’atto è stata accompagnata da due raccomandazioni: la prima è che gli aumenti  concessi non vadano a determinare ricedute economiche superiori al previsto (5,66%); la seconda ribadisce invece il fatto che i livelli di contrattazione rimangono due, nazionale ed aziendale, pur nel rispetto del mutato assetto istituzionale conseguente al federalismo. 

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri si apre finalmente la fase della contrattazione che porterà, in tempi che ci si augura siano brevi, alla stesura ed approvazione dei nuovi contratti.

L’ARAN sembra aver accolto questa esigenza ed ha convocato le OO.SS della dirigenza medica, veterinaria e STPA per il prossimo 21 luglio.

Roma, 19 luglio 2004

 

VERTENZA SALUTE: Confermati gli scioperi del 3 e 4 giugno della dirigenza medica, veterinaria ed SPTA e dei medici convenzionati del SSN

 

I dirigenti medici, veterinari, SPTA  del SSN  ed i medici convenzionati sciopereranno rispettivamente il 3 ed il 4 giugno come preannunciato. E’ fallito anche il tentativo del Ministro Sirchia di impedire, indicendo una tardiva quanto maldestra riunione con regioni e sindacati, gli scioperi indetti nell’ambito della vertenza salute a difesa del SSN e per l’apertura dei tavoli contrattuali.

La maggioranza delle sigle sindacali, FP-CGIL Medici e FP CGIL in testa, hanno infatti disertato l’incontro, come d’altronde le Regioni. Il risultato dell’iniziativa del Ministro è stato un colloquio tra Sirchia ed uno sparuto gruppo di sigle ( 8 su 42 aderenti all’intersindacale), dal quale è scaturito un verbalino che non impegna in nessun modo il Governo né il Ministro stesso alla soluzione della vertenza .

Davanti a questo nulla tutte le altre sigle dell’intersindacale hanno ribadito le proprie decisioni,  confermando, pertanto, anche lo sciopero del 3 e 4 giugno.

In concomitanza con lo sciopero del 3, inoltre, avrà luogo davanti al Ministero dell’Economia, dalle 10.00 alle 14.00, un sit-in di protesta al quale parteciperanno i dirigenti nazionali dei sindacati della dirigenza del SSN.
 
Roma, 1 giugno 2004

 


MEDICI E DIRIGENZA DEL SSN SCIOPERANO IL 3 ED IL 4 GIUGNO

Il perdurante ed ostinato silenzio dell’esecutivo continua ad essere l’unica risposata alle grandi manifestazioni che la dirigenza del SSN ed i lavoratori del  pubblico impiego hanno messo in atto il 24 aprile ed il 21 maggio.

L’unica risposta giunta fino ad oggi  è stata l’approvazione del D.L. n. 81 che, introducendo la reversibilità dell’esclusività di rapporto  ha inferto un ulteriore grave colpo alla funzionalità del SSN, già pesantemente sotto attacco da parte dell’esecutivo e minacciato nella sua sopravvivenza.

S’impone quindi la necessità di proseguire le iniziative della vertenza salute con ulteriori mobilitazioni.

E’ stato pertanto indetto un nuovo sciopero di 24 ore (dalle 00.01 alle 24.00)   che avrà luogo il 03/06/04 per medici, veterinari e dirigenti del SSN,  mentre un analogo sciopero sarà attuato il giorno successivo, 4 giugno, da parte dei medici convenzionati.

In occasione dello sciopero potranno essere attivate su base locale iniziative di informazione e sensibilizzazione in merito alle motivazioni ed agli obiettivi della vertenza salute.

Scarica il volantino



SCIOPERO E MANIFESTAZIONE  DEL 21 MAGGIO............... PARTECIPIAMO!
 

Care compagne e compagni,

la scadenza del 21 maggio rappresenta un ulteriore importantissimo momento nel dipanarsi della lunghissima vertenza che sta contrapponendo da tempi oramai inaccettabili i dirigenti  del pubblico impiego ed il Governo.

A nulla sembrano essere servite le mobilitazioni realizzate fino ad oggi in tutti i settori della dirigenza pubblica, ivi comprese quelle dei dirigenti della sanità, che hanno trovato il loro acme nella straordinaria manifestazione del 24 aprile a Roma.

Perdura infatti il silenzio del Governo riguardo alla nostre richieste, mentre si moltiplicano i segnali sempre più allarmanti dell’esecutivo dai quali traspare con grande evidenza l’intenzione di barattare il diritto dei lavoratori ad ottenere il loro contratto con la necessità di coprire il disavanzo economico provocato da una riduzione del carico fiscale di sapore tutto elettorale.

Al tempo stesso, giustificata con esigenze di bilancio, prosegue la politica di lenta asfissia del settore pubblico, che porta ad una riduzione dell’efficienza dei servizi resi al cittadino e quindi dei suoi diritti. Lo sappiamo molto bene noi che operiamo

nel settore della Sanità, nel quale l’attacco al SSN  si sta manifestando in modo continuo e devastante sia attraverso la riduzione delle risorse che mediante il rifiuto al rinnovo dei contratti.

Lo sciopero del 21 maggio riguarda quindi  a maggior ragione anche la dirigenza medica, veterinaria ed STPA del SSN ancora in attesa dell’apertura del tavolo contrattuale per il primo biennio economico, ed è necessario garantire la massima partecipazione per mantenere alto il livello di pressione sul Governo fino al raggiungimento degli obiettivi della vertenza.

Roma, 12 maggio 2004 

 


ANNO 2003       

 

19 dicembre 2003  Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici  - Medici cattivi, per Natale solo una promessa di governo clinico                 

18 dicembre 2003  
Medicina Generale:  lo schema del Sisac è un punto di partenza accettabile - Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici           

16 dicembre 2003  
 Lo schema di parte pubblica per il rinnovo della Convenzione di medicina generale      


27 novembre 2003  
 Massimo Cozza eletto segretario nazionale della FP CGIL Medici       

Assemblea Nazionale - Una professione per la sanità pubblica - Roma, 24 novembre 2003
Relazione introduttiva di Massimo Cozza, Segretario nazionale FP CGIL Medici


17 novembre 2003   
La Fp Cgil Medici manifesta per la sanità pubblica il 24 novembre a Roma     

11 novembre 2003   
Massimo Cozza - documento sulla
reversibilità dell’ esclusività di rapporto su libera scelta individuale   
04 luglio 2003 
       No al Contratto del Gambero per i medici - Comunicato stampa
 

10 maggio 2003   
Conferenza sui manicomi:  documento di M. Cozza

08 maggio 2003   
Firmate Code contrattuali Medici e Veterinari       


07 maggio 2003 
   13 maggio 1978 - 13 maggio 2003: "Mai più manicomi e camicie di forza"
                                                       Conferenza Stampa il 10 maggio 2003             
                                Documento di Massimo Cozza a conclusione della conferenza del 10 maggio           


27 marzo 2003     Proclamata Manifestazione Nazionale a Roma per il 15.04.2003 - Comunicato di M. Cozza - Resp. Naz. Fp Medici  

03 marzo 2003     Polillo lascia la Funzione Pubblica CGIL medici e diventa il responsabile delle politiche per la salute della CGIL      


COMUNICATO STAMPA 
FUNZIONE PUBBLICA CGIL MEDICI 

Polillo lascia la Funzione Pubblica CGIL medici e diventa 
il responsabile delle politiche per la salute della CGIL  

 

Roberto Polillo, Segretario Nazionale della Funzione Pubblica Cgil Medici, è stato chiamato ad assumere nell’ambito del dipartimento del Welfare della Cgil l’incarico confederale di Responsabile delle politiche per la salute.    

Si è pertanto dimesso dalla segreteria nazionale della Funzione Pubblica Cgil Medici, dopo oltre tre anni di direzione dei medici della Cgil, che hanno portato ad un importante riconoscimento della categoria sia in termini di iscritti (oltre 5.000 con oltre il 7% di rappresentatività) che di risultati contrattuali, che hanno visto in particolare l’accordo sulla esclusività con oltre un milione di lire al mese per i medici e la definitiva equiparazione degli ex assistenti. 

La F.P. Cgil Medici ha avviato un percorso di riorganizzazione della sua presenza in tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere, e tra i medici di famiglia, che vedrà nei prossimi mesi il rinnovo degli organismi regionali e nazionali, e la nomina del nuovo segretario nazionale della F.P. Cgil Medici da parte del prossimo Consiglio Nazionale, alla presenza del Segretario Generale della Cgil Guglielmo Epifani.

 Roma, 28 febbraio 2003


ANNO 2002 

 
14 novembre 2002  Testo di un articolo di Roberto Polillo sull'emendamento alla Finanziaria sulla reversibilità della opzione per il rapporto esclusivo, che come è noto è stato bocciato dall'aula.     L'articolo comparirà sul prossimo numero di ASI.

07 ottobre 2002  Relazione di Roberto Polillo - Convegno SPI-Cgil  "La Sanità sotto il segno della controriforma"       

26 giugno 2002  I Livelli essenziali di assistenza in sanità: analisi e considerazioni critiche - documento di Roberto Polillo - Segretario  Nazionale Fp Cgil Medici -  (documento in Word formato ZIP)           

26 aprile 2002   Importante documento redatto da Pierandrea Salvo, nostro responsabile regionale Fp Cgil del Veneto. 
La decisione assunta dal TAR del Veneto che si allega e' un importante vittoria per la nostra O.S. che va ben oltre l'ambito territoriale in cui e' stata pronunciata, confermando con la massima chiarezza il ruolo che la concertazione riveste e l'esigibilità di quanto pattuito in sede istituzionale.             

18 marzo 2002   Il rapporto di lavoro della dirigenza medico veterinaria: il Contratto Collettivo nazionale, le competenze di riserva dello Stato ed il ruolo  delle regioni                      

15 marzo 2002   I contratti a tempo determinato per la dirigenza medico veterinaria: i riferimenti legislativi e le norme contrattuali attualmente vigenti di Roberto Polillo, Segretario nazionale Fp Cgil Medici                 

 08 gennaio 2002   La rappresentatività delle Organizzazioni Sindacali  della Dirigenza Medico Veterinaria sulla base dei dati al 31/12/2000                   

02 gennaio 2002 
Accordo quadro per la tutela assicurativa dei dirigenti del SSN        


"LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DELL'ATTO AZIENDALE" E SU 
"LINEE GUIDA PER L'ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE" 

ACCOLTO IL RICORSO DEI SINDACATI MEDICI

 
Nelle scorse settimane il TAR del Veneto ha accolto due ricorsi presentati da alcuni sindacati medici (CGIL medici, anaao, cim, cisl medici, civemp, federazione medici, umsped) che chiedeva il ritiro delle deliberazioni che contenenvano le linee guida per la predisposizione dell'atto aziendale e per l'organizzazione del dipartimento di prevenzione".
Si tratta, ovviamente, di due deliberazione di grande rilievo in quanto contenevano la indicazione regionale propedeutica alla organizzazione dei dipartimento di ogni asl e del dipartimento di prevenzione.
Il ricorso aveva come supporto il fatto che la regione, a nostro parere, aveva violato le procedure concertative da essa stessa concordate con i sindacati medici ed accolte in una propria deliberazione (la 542/2001).
Questo aspetto costituisce un passaggio molto importante in quanto si era raggiunto un accordo sulla concertazione dopo un prolungato dibattito fra regione ed OO. SS. mediche nel corso del quale la regione oscillava tra la volontà di rinnegare le pratiche concertative e la spinta a mantenere un modello che in passato si era dimostrato funzionale. Alla fine erano stati firmati due protocolli di intesa sulla concertazione che erano stati recepiti nella deliberazione della giunta regionale.
Altro elemento sindacalmente molto significativo è costituito dalle motivazioni della sentenza del TAR che proverò di seguito ad enumerare:
  1. Il Tar afferma che le ASL debbamo adottare il loro  atto aziendale nel rispetto delle disposizioni regionali che devono necessariamente essere adottate preliminarmente a qualunque decisione di una singola azienda. Nella realtà del Veneto alcune ASL avevano promulgato il loro atto aziendale nelle more della emanazione della disciplina regionale sollevando critiche molto severe da parte nostra ma assai meno forti da parte di altri sindacati che avevano preferito sedersi comunque al tavolo aziendale e partecipare alla distribuzione delle varie unità operative di quelle aziende. Questa sentenza ci permette, ora, di chiedere il ritiro di tutti gli atti aziendali deliberati dalle ASL in maniera difforme dalla norma.
  2. Il fatto che la regione abbia optato per il sistema concertativo, approvando i protocolli di cui si è detto, ha prodotto un vincolo che adesso deve necessariamente onorare essendosi autovincolata al rispetoo della norma da essa stessa emanata. Sotto il profilo civilistico il TAR giunge a definire "regole poste pattiziamente" quelle derivanti dall'accordo sulle procedure concertative.
  3. E' stata rigettata l'ipotesi difensiva della regione secondo la quale gli incontri sindacali erano semplici "incontri informali". A questo proposito la sentenza assume toni sferzanti quando solleva il dubbio che la regione voglia intendere che gli incontri sindacali non perseguivano "un intento serio (quasi un pour parler, o all'incirca per gioco, con pua perdita di tempo) in eclatante contrasto con il principio di buona amministrazione"
  4. Poiché le deliberazione annullate dal TAR erano state adottate in spregio alla concertazione viene imposto alla regione "l'obbligo di procedere ex novo alla concertazione".
La regione veneto dopo aver lungamente cercato di evitare l'estensione dei protocolli sulla concertazione, per avere mano libera nel completare lo smantellamento del servizio socio sanitario pubblico, ha pensato di gabbare le OOSS mediche facendo dei protocolli che non intendeva assolutamente rispettare.
Questa metodologia operativa, dettata dalla arroganza e dalla costante volontà di piegare le norme ed  i rapporti sindacali a contesti di subalternità verso chi governa, almeno in questo caso ha fallito mettendo in grossa difficoltà tutta la riorganizzazione del sistema socio sanitario della regione Veneto. Sistema sanitario peraltro gravato da un deficit economico enorme, creatosi in pochissimi anni di dissennata gestione politica della prima giunta Galan al quale si cerca di rispondere con tasse, tagli e tickets sempre più onerosi e con un progressivo spostamento verso il privato.
 
Questa sentenza, perlomeno, ridetermina dei paletti di corretto rapporto con le OO.SS e spero possa costiruire un precedente utilizzabile anche in altre regione.
 
Pierandrea Salvo
segretario regionale
CGIL medici FP Veneto
 

Il rapporto di lavoro della dirigenza medico veterinaria: il Contratto Collettivo nazionale, le competenze di riserva dello Stato ed il ruolo  delle regioni (18.3.2002)    

Le proposte del ministro della Salute G. Sirchia di modifica dello stato giuridico della dirigenza medico veterinaria e sanitaria del SSN, il conflitto  insorto con le OOSS aderenti alla Intersindacale e per ultimo, ma non per importanza, con parte delle regioni, sollevano problemi assai complessi  circa gli ambiti di competenza dello stato, delle regioni  e della negoziazione tra le parti. Tali ambiti, per noi  abbastanza ben definiti come cercheremo di dimostrare, meritano una loro esatta individuazione anche alla luce della legge Costituzionale n° 3 di modifica del capo V della Costituzione e dei recenti ed importanti  impegni in materia assunti dal governo nel protocollo d’intesa sul pubblico impiego siglato il 4 febbraio tra il ministro Frattini e le confederazioni;  la definizione quanto più condivisa dei  rispettivi livelli di competenza e responsabilità è infatti propedeutica ad una corretta conduzione del tavolo di  trattativa a tre ( governo, regioni e OOSS della dirigenza) istituito nell’incontro del giorno 13 febbraio  tra le stesse OOSS della dirigenza  e la conferenza dei presidenti  delle regioni  e delle provincie autonome.  

Nel nostro intervento dunque, prima di entrare nel merito delle questioni e definire la  posizione della FP CGIL Medici, si  procederà ad una  ricognizione della legislazione vigente a partire dalla legge  421 del ’92, nell’auspicio che questo possa essere utile a fare chiarezza e fugare perplessità. 

·        La Legge  23 ottobre 1992 n° 421 affida, come ampiamente noto, al governo  la delega per la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di sanità, di pubblico impiego, di previdenza e finanza territoriale. I decreti legislativi da questa derivanti sono rappresentati per quanto riguarda  la sanità dal D.Lgs. 502/517 e successive modificazioni ed integrazioni (D.Lgs 229/ 99; D.Lgs 168/2000; D.Lgs. 254/2000) e per quanto riguarda il pubblico impiego dal D.Lgs 29/93 novellato in D.Lgs 165 del 30 marzo 2001. L’articolo 2 della  stessa legge 421 recante il titolo di  “Pubblico Impiego”  autorizza il governo a prevedere tramite uno o più decreti tra le diverse materie da disciplinare  quelle concernenti: il rapporto di lavoro, affinchè  “I rapporti di lavoro  e di impiego  dei dipendenti delle amministrazioni dello stato e degli altri enti di cui agli art. 1 primo comma e 26 primo comma della legge n° 93 siano ricondotti sotto la disciplina del diritto civile e siano regolati mediante contratti individuali e collettivi”. ( lettera a) ;la contrattazione affinchè vengano identificati i due livelli:  nazionale e decentrata ( lettera i). Il comma 1 lettera c dello stesso articolo  identifica a sua volta le materie che devono essere regolate “con legge ovvero sulla base della legge o nell’ambito dei principi dalla stessa posti,  con atti normativi o amministrativi”, riservandole quindi alla esclusiva competenza dello stato; esse sono:  

      1.     le responsabilità giuridiche attinenti ai singoli  operatori nell’espletamento  di procedure amministrative;
2.     gli organi, gli uffici, i modi di conferimento della titolarità dei medesimi;
3.     i principi fondamentali di organizzazione degli uffici;
4.     i procedimenti di selezione per l’accesso al lavoro e di avviamento al lavoro;
5.     i ruoli e le dotazioni organiche nonché la loro consistenza complessiva. Le dotazioni complessive  di ciascuna qualifica sono definite previa informazione alle organizzazioni sindacali interessate maggiormente rappresentative sul piano nazionale;
6.     la garanzia della libertà di insegnamento e l’autonomia professionale nello svolgimento dell’attività didattica, scientifica e di ricerca;
7.     la disciplina delle responsabilità e delle incompatibilità tra l’impiego pubblico ed altre attività e  i casi di divieto  di cumulo di impieghi e incarichi pubblici.   

Sono dunque queste le uniche  materie che,  in virtù della riserva di legge, sono sottratte, nel processo di privatizzazione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, alla contrattazione tra le parti; tale norma trova ulteriore conferma nell’articolo 69  comma 1 dello stesso D.Lgs. 165/2001. 

·        IL Decreto legislativo 29/93 novellato come D.Lgs. 165 /2001 detta “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni  pubbliche”. L’articolo 2 comma 2 definisce che “i rapporti dei lavoro dei dipendenti delle P.A. sono disciplinati dalle disposizioni  del capo 1,titolo II del libro V del codice civile e delle leggi  sui rapporto di lavoro  subordinato  nell’impresa…Eventuali disposizioni di legge, regolamento, statuto che introducono  discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilità  sia limitata ai dipendenti delle P.A. o  a categorie di essi possono essere derogate dai successivi  accordi collettivi”. (Il contratto di lavoro diviene quindi fonte giuridica primaria come tale capace di disapplicare dispositivi legislativi  riguardanti il personale della specifica area contrattuale, a meno che non esista espressa riserva di legge in senso contrario ). Lo stesso articolo disciplina poi che  “ i rapporti individuali di lavoro di cui al comma 2  sono regolati contrattualmente e che  “I contratti collettivi sono stipulati secondo i criteri e le  modalità  previste nel titolo III del presente decreto”. A tal proposito la Legge delega 419/98 riconferma ulteriormente, se mai  ce ne fosse stato bisogno, tale disposizione, inserendo tra i principi e i criteri  delegati quello di prevedere all’articolo 2 comma 1 lettera p che “in attuazione dei decreti legislativi 3 febbraio 1993 n° 29 e successive modificazioni e 31 marzo 80 l’estensione del regime di diritto  privato  del rapporto di lavoro della dirigenza sanitaria”. L’articolo  40 del D.Lgs. 165 definisce gli ambiti di contrattazione; in base al comma 1 “La contrattazione collettiva si svolge  su tutte le materie relative al rapporto di lavoro ed alle relazioni sindacali; la contrattazione collettiva disciplina in particolare, in coerenza con il settore privato, la durata dei contratti  nazionale ed integrativi, la struttura contrattuale  e i rapporti tra i diversi livelli. La contrattazione integrativa si svolge nelle materie e nei limiti  stabiliti dai contratti  collettivi  nazionali, tra i soggetti  e con le  procedure negoziali che questi ultimi prevedono; essa può avere ambito territoriale e riguardare più amministrazioni. Le pubbliche amministrazioni non possono sottoscrivere  in sede decentrata contratti integrativi  in contrasto con  i vincoli  risultanti dai  contratti nazionali o che comportino  oneri  non previsti..”(comma 3). “Resta fermo per l’area contrattuale della dirigenza del ruolo sanitario quanto previsto dall’articolo 15 del decreto 502 e successive modifiche ed integrazioni” ( comma 2). L’articolo 10 entra nel merito delle relazione alle Relazioni sindacali stabilendo che" I CCNL disciplinano i rapporti sindacali e gli istituti della partecipazione anche con riferimento agli atti  interni di  organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro " 

 

·        L’accordo governo parti sociali 23 luglio 1993 prevede nella II parte  che gli assetti contrattuali siano articolati in: 

-     Contratto collettivo nazionale di lavoro di durata quadriennale per la materia normativa e biennale per la materia retributiva 

-     Secondo livello di contrattazione, aziendale o alternativamente territoriale riguardante materie ed istituti diversi e non ripetitivi rispetto a quelli retributivi propri dei CCNL. Le erogazioni del livello di contrattazione aziendale sono strettamente correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi concordati tra le parti aventi come obiettivo incrementi di produttività di qualità e altri elementi di competitività di cui le aziende dispongono…; la contrattazione aziendale o territoriale è prevista secondo le modalità e negli ambiti di applicazione che saranno definiti nel contratto nazionale. 

·        La Legge costituzionale 18 ottobre 2001 N° 3 Modifiche al capo V della parte seconda della Costituzione nell’articolo 3 sostituisce l’articolo 117 della Costituzione . Nella nuova formulazione  “la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione nonché dai vincoli derivanti  dall’ ordinamento  comunitario e dagli obblighi internazionali. Sono affidate alla legislazione esclusiva dello stato numerose materie tra cui, per quanto concerne il nostro ambito : “Ordinamento ed organizzazione amministrativa dello stato e degli enti pubblici nazionali” ”( lettera g), intendendosi  con questo, sulla base della dottrina prevalente  le norme concernenti il rapporto di lavoro ed il sistema contrattuale; queste  restano dunque disciplinate secondo l’impianto precedente  previsto dal D.Lgs. 165 e dall’accordo del 23 luglio 1993 . Rientrano invece tra le  materie di legislazione concorrente tra Stato e regioni quelle concernenti “tutela  e sicurezza del lavoro…tutela della salute, alimentazione”; il testo dunque risulta privo di qualsiasi  riferimento circa l’ affidamento alle regioni di poteri di normazione sul rapporto di lavoro; il dispositivo è rivolto invece ad attribuire alle stesse piena titolarità nella gestione, organizzazione e programmazione dei servizi e nelle strategie necessarie alla realizzazione delle azioni di tutela loro affidate. 

·        L’accordo del giorno 8 agosto 2001 tra Governo , regioni e le Province autonome do Trento e Bolzano reca integrazioni e modifiche agli accordi sanciti il 3 agosto 2000 e il 22 marzo 2001. Nell’articolo 9 punto e le parti si impegnano ,anche attraverso un nuovo approccio alla problematica degli incrementi contrattuali, a dare indicazioni al comitato di settore affinché le risorse finalizzate ai rinnovi vengano avviate a rinegoziazione su due livelli così riferibili

-     centrale per le risorse finalizzate alla tutela del potere di acquisto del personale dipendente così come definito nell’Intesa sul costo del lavoro del 23 luglio 1993.

-     regionale /aziendale, per le risorse rivolte alla remunerazione degli incrementi di produttività o al raggiungimento di progetti obiettivi , comprese le maggiori risorse finanziarie legate alla crescita. 

·        Il protocollo d’intesa Governo –Sindacati del 4 febbraio conferma integralmente per la stagione contrattuale 2002/2005 i contenuti dell’accordo sulla politica dei redditi del 23 luglio 1993, l’impianto contrattuale nonché il sistema di relazioni sindacali  complessivamente definito con il decreto 165/2001. In tal senso rappresentano punti di particolare importanza dell’intesa raggiunta quelli indirizzati al rispetto dei seguenti principi:  

-     Gli assetti contrattuali restano fermi nel: a) Contratto collettivo nazionale di categoria; b) Secondo livello di contrattazione aziendale.

-     Viene mantenuto il principio di una chiara ripartizione di ambiti  tra legge ed atti pubblicistici da un lato e contrattazione collettiva dall’altro. Resta altresì confermato per il contratto di lavoro la natura di fonte giuridica primaria ovvero la sua capacità di derogare eventuali disposizioni di legge che introducano discipline del rapporto di lavoro la cui applicabilità sia limitata ai pubblici dipendenti o a categorie di essi .

-     Viene riaffermato l’ impegno del governo ad evitare anche nel rapporto con il parlamento che si  producano  interventi  in ambiti di competenza della contrattazione, nonché per quanto attiene  alla contrattazione di secondo livello  a procedere a una modifica dell’articolo 17 della legge finanziaria per il 2002 al fine di contemperare il principio dell’autonomia dei contratti integrativi con quello della compatibilità degli stessi con  i vincoli di bilancio  dei quali sono responsabili le singole amministrazioni.

-     Le risorse finanziarie necessarie per i rinnovi del contratto e per il  mantenimento del potere di acquisto  vengono rideterminati nella misura atte a garantire un incremento medio complessivo annuo  del 5,56% incrementando dunque dell’1,11% quanto previsto in Finanziaria 2002.

-     Viene assunto  dal governo l’impegno  ad  assicurare le condizioni per la realizzazione di iniziative di formazione e valorizzazione delle professionalità e si conferma la provenienza extracontrattuale delle risorse destinate a tali iniziative coerentemente con quanto previsto dalla direttiva 13 /12/2001 della Funzione pubblica. 

Il rapido excursus sulla normativa vigente e sugli impegni sottoscritti liberamente tra governo e sindacati delinea in maniera netta la cornice legislativa ed il modello di contrattazione e di relazioni sindacali che devono caratterizzare anche l’attuale stagione contrattuale a partire dal 1/1/2002. La nostra posizione dunque, in coerenza con il quadro delineato può essere sintetizzata nei seguenti punti:

1.     Restano di competenza esclusiva della contrattazione in sede nazionale le norme relative al rapporto di lavoro. Il termine usato dal Ministro di  “stato giuridico” per il personale dipendente dal SSN non riveste oltretutto più alcun significato in quanto è riferibile ad un epoca in cui  i contratti venivano assunti sotto forma di DPR. E’ mai possibile che il Prof. Sirchia ignori  che il DPR 761/79 è ormai  quasi totalmente disapplicato con la sola eccezione della declaratoria sui ruoli?

2.     Riteniamo  utile l’istituzione della nuova cabina di regia ( governo, regioni, OOSS) in cui le OOSS  sono chiamate a concertare le modifiche legislative in atto, fermo restando le diverse  responsabilità delle parti e nella netta riaffermazione del valore erga omnes di quanto in essa definito. 

3.     Il modello contrattuale deve restare fermo a quanto stabilito nell’accordo del luglio 93 e nel D.Lgs. 165/2001 come ribadito con forza nel protocollo del 6 febbraio che taluni, ai diversi livelli istituzionali, fingono di ignorare.

4.     Le regioni non hanno titolo alcuno a contrattare nei loro ambiti aspetti riconducibili al rapporto di lavoro. Il contratto nazionale ha già affidato di fatto alle regioni la gestione totale di tutti gli istituti concernenti la produttività, la qualità del servizio, la realizzazione di progetti assistenziali legati allo specifico contesto regionale e la disciplina della libera professione. Il contratto nazionale è di fatto limitato alla declaratoria di principi fondamentali e alla definizione dei minimi retributivi che le regioni e le loro aziende sanitarie possono ampliare a loro insindacabile piacimento.Nulla pertanto deve essere ulteriormente sottratto alla trattativa nazionale o essere diversamente allocato, rappresentando questo, come più volte ricordato, un aspetto pregiudiziale per la nostra organizzazione

5.     Le regioni sono titolari a pieno titolo della tutela della salute dei loro cittadini. Questo conferisce loro il dovere diritto di  programmare e definire i loro modelli di servizi sanitari, introducendo a loro discrezione elementi di competizione tra erogatori pubblici e privati al fine di implementare la qualità della performance complessiva del sistema.

6.     La necessità da parte delle regioni di rispettare i vincoli di bilancio imposti dal patto di stabilità non può tradursi in una politica di risparmi sul personale  che si traduca a sua volta in una riduzione dei  diritti e nella perdita della  autonomia professionale.

7.     Le regioni devono invece sapere  sviluppare politiche orientate alla appropriatezza delle prestazioni adottando strategie di razionamento esplicito che vedano nella loro definizione il concorso di tutti i soggetti interessati. Ciò vuol dire elaborare modelli assistenziali non imposti ma condivisi  dai cittadini e dalle loro associazioni, dagli enti locali  e dagli operatori. In particolare massima attenzione dovrà essere rivolta alla gestione delle risorse umane in quanto solo un coinvolgimento pieno delle categorie professionali potrà rendere possibile coniugare il rispetto delle disponibilità finanziarie con un livello di eccellenza nella  qualità delle prestazioni rese.

 

Roberto Polillo
Segretario Nazionale - FP CGIL Medici.  
  
  


I contratti a tempo determinato per la dirigenza medico veterinaria: i riferimenti legislativi e le norme contrattuali attualmente vigenti di Roberto Polillo, Segretario nazionale Fp Cgil Medici

"Articolo pubblicato su ASI n. 11/2002"

15 marzo 2002


(08012002)   La rappresentatività delle Organizzazioni Sindacali  della Dirigenza Medico Veterinaria sulla base dei dati al 31/12/2000

Crescono le organizzazioni mediche aderenti a CGIL,CISL, UIL; l’Anaao resta il primo sindacato anche se in flessione, La CIMO mantiene il secondo posto, registrando una modesta crescita; la FP CGIL Medici si conferma il terzo sindacato aumentando ulteriormente il proprio consenso. 

La comunicazione da parte dell’ARAN a ciascuna delle OOSS della dirigenza medico veterinaria dei dati sulla rappresentatività in riferimento al numero di iscritti  risultanti nell’anno 2000, consente di valutare il peso di ciascuna sigla firmataria del CCNL del 8 giugno 2000; il raffronto dei dati con  quelli del triennio  1996 /1998 ( per il 1999, l’Aran non ha infatti proceduto ad alcuna rilevazione), permette  inoltre di valutarne anche l’andamento in un arco di tempo significativo. 

I dati , pur potendo  subire qualche modifica,  ininfluente peraltro rispetto al risultato complessivo, sono  altamente significativi, essendo stati regolarmente comunicati dalla  quasi totalità delle amministrazioni interessate. 

Rispetto al passato il tasso di sindacalizzazione della categoria subisce una lieve flessione, invertendo il trend positivo registrato precedentemente; il numero delle deleghe complessive infatti  si riduce da 73.270 del 1998 a 71.509 del 2000. 

Si conferma come  sindacato più rappresentativo  l’ANAAO Assomed che tuttavia subisce una ulteriore flessione. La Cimo Asmd registra invece un incremento dei propri consensi che tuttavia appare sicuramente inferiore alle attese e dovuto in larga parte alla confluenza in essa della UGL.    

Si conferma la crescita complessiva dei sindacati aventi come riferimento le confederazioni che passano nel totale dal 24% al 27,6%; La FP CGIL Medici continua il suo ininterrotto trend di crescita confermandosi il terzo sindacato ( dopo Anaao e Cimo ), rispetto alle altre singole sigle anche se facenti parte di  associazioni. Importante anche la crescita di Federazioni Medici dovuta anche essa in larga parte  alla confluenza di associazioni minori. La CISL  rimane stazionaria pur registrando una lievissima crescita.  

I dati riportati nella  tabella n° 1 ed espressi  tanto in valori percentuali che in valori assoluti rispetto a ciascuno dei tre anni 1996,1997, 1998, consentono di analizzare la situazione di ciascuna O.S.  

La FP CGIL Medici  registra  un incremento tanto in numero assoluto di deleghe che in percentuale; il numero di iscritti passa dai 5.257 registrati nel 1998 ai 5.356 nel 2000 ; in valori percentuali la sigla si attesta al 7,49% rispetto al 7,11% precedente e mantiene il terzo posto in classifica. Il trend di crescita è costantemente positivo rispetto al precedente triennio. La difesa ad oltranza della riforma sanitaria ter e dei principi dell’esclusività del rapporto di lavoro si traduce dunque  in un ulteriore presa sulla categoria, nonostante l’isolamento oggettivo in cui spesso la FP CGIL medici si è trovata ad operare non solo al tavolo contrattuale ma anche a quello più propriamente politico.  

L’ANAAO  registra una ulteriore flessione nel numero di iscritti continuando il suo trend negativo già registrato nel precedente triennio. Rispetto al 1998 il numero di iscritti passa da 18.155 a 15.823 ed in termini percentuali dal 24,7% al 22,13%. Il sindacato tuttavia si conferma come il più rappresentativo della categoria. 

La CIMO ASM evidenzia  una crescita rispetto al 1998 dovuta anche  alla confluenza in essa della UGL che porta in dote circa 700 deleghe ( pari in percentuali a 1,09). La sigla con il 15,8 % e con un numero di iscritti pari a 11.355 (10.037 del 1998)  mantiene il secondo posto, invertendo anche il trend negativo che l’aveva caratterizzata nel triennio precedente.  

La CISL COSIME, mostra una buona tenuta registrando una crescita in termini percentuali dal 7,17% al 7,39%; per quanto riguarda invece il numero complessivo di deleghe, la situazione  resta praticamente stazionaria  risultando gli iscritti in numero di  5.281 rispetto ai 5.260 del 1998.  

La Umsped  ( AAROI,AIPAC e SNR) , presenta una lievissima flessione nel numero complessivo di deleghe che passano da 9.049 a 8.897; in termini percentuali, rispetto all’ultima determinazione, l’associazione cresce di qualche decimale passando in virtù del minore tasso di sindacalizzazione dal 12,33% al 12,44%. 

La Fesmed presenta un andamento simile alla Umsped; pur presentando in termini assoluti  una lieve contrazione nel numero di iscritti che passano da 5.465 a 5.385 , in termini percentuali la sigla mantiene lo stesso valore di 7,4% rilevato nel 1998.

Da segnalare tuttavia che il trend di crescita cha aveva caratterizzato questa OS nel precedente triennio subisce una netta inversione diventando di segno negativo. 

Federazione Medici registra una crescita tanto in valori assoluti da 7.182 deleghe a 9.308, tanto in termini percentuali dal 9,8% al 12,75%. E’ tuttavia da segnalare che tale crescita è fondamentalmente dipendente dal confluire in codesta OS di numerose  sigle minori che hanno allo stato attuale raggiunto il ragguardevole numero di 16.  

L’ANPO continua a mostrare una  flessione in termini  di consenso. Se il calo registrato nel 1998 rispetto al 1996 era stato pari a –13% con una perdita di 511 unità , nel 2000 si registra una ulteriore perdita di 116 deleghe che  riconferma anche per questa tornata contrattuale la mancanza dei requisiti minimi per la rappresentatività al tavolo negoziale. La sigla infatti con il suo 4,45 % ( 4,63% nel 1998) non raggiunge la soglia del 5% prevista dal D. Lgs 165, indispensabile per essere ammessi alla trattativa. In realtà anche per la precedente tornata contrattuale l’ARAN aveva escluso l’ANPO tal tavolo negoziale in quanto priva del requisito richiesto.

Il  provvedimento tuttavia era stato impugnato dall’associazione dei primari tramite ricorso al giudice del lavoro che aveva concesso la sospensiva, in attesa della  discussione del merito. Ben difficilmente tuttavia   l’ANPO potrà contare di nuovo su ulteriori salvataggi da parte della magistratura;  è bene ricordare infatti che il giudice del lavoro, in precedenti situazioni analoghe, si è sempre espresso a favore del rispetto della norma approvando nel merito le deliberazioni assunte dall’ARAN.    

Il Civemp ( SIVEMP, SIMET)  mostra un una flessione  nel numero di iscritti ,che passano da 6.449 del 1998 a 5.998 del 2000. In termini percentuali la sigla si assesta al 8,39% regredendo rispetto al precedente 8,8%.    

Per la segreteria Nazionale
FP CGIL Medici
ROBERTO POLILLO


(02012002)   Accordo quadro per la tutela assicurativa dei dirigenti del SSN 

La commissione paritetica  ex articolo 24 del CCNL del 8 giugno 2000, costituita da una rappresentanza delle regioni e dalle OO.SS. della dirigenza con l’obiettivo di  pervenire ad una omogenea quanto  generalizzata copertura  assicurativa per i dirigenti medici e veterinari dipendenti dal SSN,  ha terminato i propri lavori.

Gli elaborati della  commissione, saranno ora presentati, su nostra specifica richiesta, alla conferenza dei presidenti delle regioni per ottenere l’impegno ufficiale delle regioni alla  realizzazione di quanto in essi  previsto.

Le polizze, che le regioni dovranno obbligatoriamente sottoscrivere per garantire detta tutela non potranno discostarsi da una polizza tipo che la commissione ha predisposto, e che sarà pubblicata successivamente, fermo restando la possibilità per il singolo  Ente di apportare alla stessa gli ulteriori miglioramenti che riterrà opportuno.

Viene così realizzato il primo obiettivo che la commissione si era posto:  quello di garantire una omogenea applicazione dell’istituto su tutto il territorio nazionale.

Per ottenere questo, in sostituzione del fondo unico nazionale previsto dal CCNL  inattuabile , a fronte della attuale trasformazione federale dello Stato, verranno costituiti appositi fondi regionali con le risorse già stanziate dalle singole aziende e con gli apporti  economici, a carico dei singoli dirigenti ( £ 50.000) previsti dal CCNL ( per quanto concerne la cosiddetta polizza del dirigente).

Le polizze che le regioni dovranno sottoscrivere con le compagnie assicurative rientrano in due diverse tipologie; a) una polizza cosiddetta aziendale finalizzata a tenere indenne l’assicurato , azienda e dirigente da ogni somma che questi debba risarcire a terzi in conseguenza di fatti colposi – connessi ai rischi  per i quali  è stipulata l’assicurazione,che determinano responsabilità  ai sensi  di legge; b) una polizza del dirigente finalizzata a garantire il dirigente dalla azione di rivalsa esercitata dalla azienda nei loro confronti per fatti commessi per colpa grave nell’ambito della propria attività anche se prestata in regime libero professionale; sono altresì compresi i danni derivanti  per attività di progettazione, e direzione lavori  e per danni patrimoniali provocati a terzi e/o alla stessa azienda . Per la copertura di questi e di eventuali ulteriori rischi ( dolo) le risorse necessarie sono a carico dei dirigenti  fino alla concorrenza dell’importo pro capite previsto dal CCNL .

Principi di riferimento delle due polizze sono: la validità  temporale della assicurazione, la definizione di massimali adeguati per sinistro,la definizione delle cause di recesso dal contratto e la definizione degli obblighi reciproci tra  compagnia e assicurato  in merito  alla gestione dei sinistri .  La sottoscrizione della seconda  polizza, quella  del dirigente, pur essendo considerata da parte della commissione assolutamente opportuna per tutti i dirigenti, non ha tuttavia caratteristiche di obbligatorietà e pertanto lascia liberi i singoli dirigenti che possono rifiutarsi di aderirvi e di versare quanto dovuto.

La commissione ha inoltre elaborato una scheda per una corretta gestione del rischio, tesa a trasformare le aziende sanitarie da soggetti passivi a  protagonisti capaci  di operare le scelte più opportune a tutela delle aziende stesse , dei professionisti assicurati  e dei cittadini danneggiati, nel rispetto delle normative vigenti.

 In ogni singola regione viene istituita una apposita commissione di vigilanza con poteri di intervento per correggere comportamenti difformi che però potrà operare anche nella prima fase di allineamento delle scadenze contrattuali delle singole aziende .

 Chiude il percorso della commissione la previsione di un Osservatorio Nazionale con funzioni di  vigilanza sulla applicazione omogeneo della clausola contrattuale e di monitoraggio continuo dell’andamento del fenomeno.


Per la Segreteria Nazionale
FP CGIL Medici
Roberto Polillo.