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 Considerazioni su Assemblea Ordinaria e Straordinaria Cassa Mutua 19 Aprile 2006 
 
      Nell’informare sull’andamento dell’Assemblea 
      dei soci della Cassa Mutua, ricordiamo che eravamo ben consci che il 
      limitato numero delle nostre deleghe non avrebbe potuto certo contrastare, 
      come avevamo già avvertito, lo strapotere delle deleghe raccolte da chi 
      dirige attualmente la Cassa Mutua, ma che la partecipazione ci avrebbe 
      comunque consentito di denunciare il fatto che la sovrapposizione tra 
      Sindacato e Cassa Mutua ha portato obiettivamente ad uno snaturamento di 
      tale Ente Morale dove, proprio per il fatto che le deleghe vengono 
      raccolte senza dare la minima informazione,  Avevamo per l’appunto avvertito che non fornire la documentazione in tempo utile avrebbe mutilato la discussione; i fatti ci hanno dato ragione e abbiamo capito anche il perché: era infatti in discussione la stessa partecipazione democratica dei Soci. Basta segnalare che: v La misura della quota mensile anticipata (che costituisce il Conto Individuale di Anzianità) NON verrà più deliberata dall’Assemblea Ordinaria annuale, su proposta del Consiglio di Amministrazione (ex art. 32), ma sarà deliberata direttamente dallo stesso C.d.A. (nuovo art. 7). v L’adeguamento del Premio di Anzianità NON verrà più determinato dall’Assemblea Ordinaria annuale su proposta del Consiglio di Amministrazione (ex art. 33), ma sarà deliberato direttamente dallo stesso C.d.A. (nuovo art. 28). v Art.4) Il patrimonio Sociale della “Mutua” dovrà essere investito secondo quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione per la tutela degli scopi mutualistici perseguiti. Sparisce, quindi, la garanzia che gli investimenti avvengano in prestiti ai Soci o in Titoli di Stato o garantiti dallo Stato, o in altri modi da determinarsi dall’Assemblea dei Soci su proposta del Consiglio di Amministrazione, come riportato nel vecchio Statuto (si elimina, quindi, il ruolo di garanzia dell’Assemblea dei Soci). Inoltre, per quanto riguarda il Regolamento prestiti e relativo piano di ammortamento, pur essendo aumentato l’importo disponibile per i prestiti ordinari e prima casa (cosa di per sé positiva), sono state però approvate delle modifiche che a parer nostro sono peggiorative per i soci: v Art.6) All'atto della erogazione viene corrisposto l’intero importo richiesto; ai fini della restituzione sarà conteggiato, invece, l’importo erogato più l'interesse calcolato al tasso annuo del 3.50% fisso a scadenza unica, più il Fondo Rischi per il reintegro di eventuali crediti non recuperati che inciderà dello 0,20% (anziché 0,10%) sui prestiti ordinari e dello 0,30% (anziché 0,20%) sui prestiti "prima casa". v Art.11) Non sono consentiti pagamenti di più rate in unica soluzione a meno che non si voglia estinguere l'intero debito. Viene eliminata la clausola a favore del Socio che dava diritto, in tale caso, alla restituzione degli interessi per l'estinzione anticipata. v Art.11) Non sono consentiti pagamenti di più rate in unica soluzione a meno che non si voglia estinguere l'intero debito. Viene eliminata la clausola a favore del Socio che dava diritto, in tale caso, alla restituzione degli interessi per l'estinzione anticipata. 
      Nel nostro intervento abbiamo denunciato 
      queste cose e abbiamo votato contro tali modifiche poiché a questo punto i 
      Soci saranno chiamati soltanto a votare il bilancio di fine anno, e per 
      noi questo aspetto è ben più negativo dell’aumento del passivo di 
      esercizio di 30.000 euro in un anno, che è comunque un dato preoccupante. 
      Sapendo di non avere i numeri per far passare la nostra linea abbiamo 
      comunque chiesto di fornire ai Soci la più ampia informazione in merito 
      alle modifiche apportate, aprendo il sito internet della Cassa Mutua ad 
      una discussione al riguardo.  Corrado Bortoli e Stefano Citarelli, soci della Cassa Mutua e membri dell’esecutivo nazionale FP CGIL Corpo forestale dello Stato. 
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