Dichiarazione stampa

 

AGGRESSIONE NELLA CASA DI RECLUSIONE DI CAGLIARI

 

 Cagliari 28 marzo 2006

  

              Questa O.S. ancora una volta denuncia la situazione oramai non più tollerabile, in tema si salute e sicurezza all’interno delle carceri sarde in generale e in particolare della casa di reclusione di Buoncamino.

 

                             È sconcertante l’inerzia delle istituzioni della Amministrazione penitenziaria che, nonostante le numerose sollecitazioni, niente ha fatto per impedire il ripetersi di fatti come quello accaduto ieri.

 

                             Le carceri sarde non sono e non devono essere considerate discariche umane, in cui depositare detenuti e che vi opera, quasi fossero rifiuti nemmeno tanto differenziati.

 

                             Ciò che è accaduto domenica 26 marzo 2006 è solo un altro dei tanti episodi che hanno visto gli agenti della polizia penitenziaria subire, protagonisti loro malgrado, aggressioni.

                            

                             Ricordiamo solo a titolo di esempio l’attentato al parcheggio esterno al carcere verso l’auto di un agente o l’aggressione subita da un agente da parte di un detenuto che cercava di impadronirsi delle chiavi delle celle.

 

                             Nonostante la gravità degli episodi citati, l’amministrazione del DAP continua a non dare risposte ad un problema che crea pregiudizio alla salute e alla sicurezza di chi lavora all’interno delle carceri sarde e che genera situazioni non conciliabili con il livello di civiltà del nostro paese.

 

                              È sufficiente evidenziare alcuni dati per comprendere la gravità della situazione:

 

·       477 detenuti di cui 31 donne rinchiusi in spazi che possono contenerne solo 350

·       274 agenti in servizio nel casa di reclusione di Cagliari di cui 43 destinati al nucleo traduzioni e piantonamenti, 45 distaccati presso altre sedi e dove l’incidenza della malattia derivante spesso causata dalla situazione dell’ambiente di lavoro e di circa un sesto del totale degli agenti in servizio.

·       A questi dati aggiungiamo che sono accumulati bel 10.000 giorni di congedo riferibili agli anni 2004/2005 non fruibili a causa di esigenze di servizio causate dalla carenza continua di personale

·       Segnaliamo inoltre che spesso sono detenuti soggetti che avrebbero bisogno di essere ricoverati presso altre strutture sanitarie e invece sono inseriti tra la popolazione carceraria con le conseguenze che anche oggi denunciamo.

 

                                                                                               

 

FPCGIL Territoriale Cagliari

Coord. Reg.le Polizia Penitenziaria

Sandro Dessi   Efisio Concas