FP CGIL NAZIONALE

Convegno " Le donne nella Polizia penitenziaria "

LE DISPARI OPPORTUNITA’

 

CONVEGNO SULLE PARI OPPORTUNITA’

Intervento della Dott.ssa Armida Miserere

Il mio intervento sarà breve perché breve è la storia del Comitato per le pari opportunità del Comparto Sicurezza.

Infatti, nonostante la previsione sia del 1995, il Comitato è stato istituito con P.D.G. del 09/12/1999 e dopo vari tentativi di funzionamento è stato, come dire, ristrutturato e finalmente si è riunito per la prima volta il 12/12/2000.

Da allora si riunisce regolarmente e puntualmente ogni mese senza defezioni di sorta, segno evidente di quanto l’incarico conferito a ciascun componente sia da ognuno considerato importante, prioritario e sostanziale ed indicativo dell'esigenza di un luogo di confronto e di lavoro comune. Il mandato del Comitato è impegnativo, spesso faticoso, spesso rallentato da iter burocratici che, lo auspichiamo, saranno superati per consentire al Comitato stesso di funzionare effettivamente in maniera visibile e tempestiva.

E' un mandato difficile, dicevo, perché nonostante la progressiva attenzione al tema delle pari opportunità e nonostante le politiche in materia di pari opportunità non è semplice proporre ed attuare nuove misure adatte ad attuare effettive condizioni di pari opportunità in una istituzione pensata al maschile, che resiste ad ogni cambiamento o dove spesso i cambiamenti sono solo formali ed apparenti. Non è semplice proporre ed agire in una situazione dove la cultura è ancora maschile e, fatica ad affermarsi quella della parità, ove esistono incongruenze e confusioni sul ruolo e sulle funzioni istituzionali della Polizia Penitenziaria femminile.

Nonostante ciò e nonostante le difficoltà che ancora permangono il Comitato sta cercando di rendere concreto il proprio mandato, attento ad ascoltare i suoni di una cultura diversa, di un approccio diverso alla realtà ed ai suoi problemi, per dare un senso a quella affermazione " valorizzazione della differenza di genere".

Nella sua ancora breve vita il Comitato ha iniziato a funzionare nonostante si sia ancora in attesa di un luogo fisico in cui formalmente e sostanzialmente collocarsi. Sul punto abbiamo avuto rassicurazioni da parte dell'Amministrazione.

Il luogo è importante perché ci consentirà di porci e farci conoscere nonché mettere in condizioni il Comitato di essere contattato ed organizzare al meglio le proprie risorse ed i propri obiettivi anche attraverso gruppi di lavoro individuati per studiate singoli problemi e specifiche problematiche.

Il Comitato ha questo obiettivo prioritario : credere nella realtà e nella continuità di questo impegno, confrontarsi, aprire spazi di dialogo con altri comitati, essere nella formazione, nella promozione, nel cambiamento.

Fra le attività svolte il Comitato:

· ha redatto ed approvato il suo regolamento.

· ha espresso pareri su situazioni portate alla sua attenzione

· sta affrontando in termini chiari ed obiettivi alcuni casi particolari che intende portare a soluzione e cosa fondamentale sta predisponendo un documento programmatico per il primo anno di funzionamento con l'intento di essere visibile e di raggiungere gli obiettivi istituzionali.

Il primo fondamentale punto di tale documento è ottenere la formazione specifica per tutti i componenti del Comitato per affrontare con un bagaglio maggiore di sapere, saper essere e saper fare, il compito affidato;

Effettuare la ricognizione dei Comitati esistenti presso le sedi decentrate dell'Amministrazione, Sul punto il Comitato ha già richiesto notizie direttamente ai Provveditorati. A ricognizione effettuata prevediamo contatti e scambi di informazione.

 

3. Prevediamo, altresì, scambi e rapporti di collaborazione con i Comitati istituiti presso altri Ministeri, presso altre Amministrazioni ed intendiamo da subito attivarci per un costruttivo rapporto con il CPO dei Comparti Ministeri;

4. Due problemi ci sembrano prioritari nel quadro delle attività da svolgere:

a) valutate le esigenze del personale di Polizia Penitenziaria femminile in relazione all'armamento ed al vestiario che pare oggi non adeguato alla diversità attraverso la quale bisogna comunque passare per arrivare alla pari opportunità;

b) risolvere e ridefinire i -ruoli degli Ispettori e dei sovrintendenti della Polizia Penitenziaria femminile che danno origine oggi alla maggior parte dei casi controversi e sui quali regna tanta confusione;

 

5. Intendiamo affermare e richiedere la presenza del Comitato sia nelle varie Commissioni esistenti presso l'Amministrazione sia nelle più importanti contrattazioni formulando proposte per misure atte a favorire oggettive pari opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale. Sul punto interessiamo, proprio in questa sede il Sig. Ministro ed il Sig. Capo del Dipartimento, rinviando al primo incontro del Comitato la formulazione scritta della richiesta;

 

6. Ancora vorremmo porre e non sembri strano la questione delle pari opportunità non solo per le donne della Polizia Penitenziaria ma per la Polizia Penitenziaria in generale rispetto alle altre forze di Polizia. Per valorizzare, insomma, non solo le risorse femminili nello specifico dell'Amministrazione ma il Corpo di Polizia penitenziaria in uno scenario più ampio a vantaggio di una Amministrazione in cui una politica di pari opportunità può realmente prendere piede e dove una maggiore presenza femminile nei luoghi delle decisioni può contribuire al rinnovamento ed alla modernizzazione dei modelli culturali e modalità di lavoro ormai inadeguati.

 

7. Vorremmo effettuare la ricognizione delle condizioni lavorative incontrando il personale presso le singole strutture e conoscesse le problematiche specifiche.

 

8. Vorremmo verificare ì percorsi di formazione del personale femminile allo scopo di accertare l'assenza di disparità e coi discriminazione.

 

9. Vorremmo insomma creare una rete di relazioni fatta di conoscenze, di responsabilizzazioni, di risorse che si investono e di definizione di obiettivi dì cambiamento.

 

10. E vorremmo sicuramente essere in grado fra meno di un anno

di relazionare sulle attività svolte e sulle condizioni lavorative per continuare ad agire

· sull'uguaglianza delle opportunità;

· sull'innovazione dei modelli organizzativi,

· sulla trasparenza dei percorsi di carriera.

Augurateci e ci auguriamo buon lavoro.

Roma, 9 aprile 2001

                              IL PRESIDENTE C.P.O. COMPARTO SICUREZZA
                                  (Dott.ssa Armida Miserere)