Dichiarazione stampa

del segretario generale CGIL

Guglielmo Epifani sulla situazione carceraria in Italia.

 

“La situazione carceraria in Italia è allarmante e preoccupante, per questo è necessario un effettivo ed efficace atto di clemenza”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, in una lettera inviata a Marco Pannella: “La Cgil considera da tempo con allarme e preoccupazione la situazione delle carceri italiane. L'estremo e crescente sovraffollamento; la pratica impossibilità di esercitare quelli che sono i diritti elementari del cittadino detenuto; i meccanismi di esclusione che portano all'ingresso in carcere e alla recidiva di fasce sociali tipicamente svantaggiate: tutto ciò configura una situazione che non è più oltre tollerabile”. Prosegue Epifani: “Tale situazione rischia inoltre di essere pesantemente aggravata da leggi approvate recentemente (ex Cirielli) o delle quali è possibile la prossima approvazione (stralcio della Fini-Giovanardi sulle droghe). Questi provvedimenti potrebbero portare assai rapidamente nei luoghi di pena decine di migliaia di nuovi reclusi, oltre agli attuali 60.000, delineando scenari ancora più gravi in una prospettiva più lunga”. Tra l'altro, “questa situazione fa gravare un peso crescente anche sul personale degli istituti di pena, determinando uno svilimento del lavoro e delle funzioni di tanti operatori impegnati ogni giorno in un lavoro duro e difficile: diviene così sempre più arduo il raggiungimento di quello che è il primo compito istituzionale dei lavoratori di questo settore: il recupero sociale e psicologico delle persone detenute”. In conclusione, “è necessario affrontare questa situazione in modo strutturale. Nell' attuale, drammatica situazione non può essere eluso il nodo di un necessario, urgente provvedimento di clemenza, che risulta nella situazione attuale indispensabile per ragioni di elementare umanità, e che può essere determinante anche per rendere gestibile l’attuazione di politiche più strutturali. Troppe volte le istituzioni hanno dimostrato una teorica disponibilità nei confronti di questo tipo di misure, approdando poi a un nulla di fatto. Per tutti questi motivi la Cgil condivide le ragioni dell'iniziativa promossa per il 25 dicembre al fine di ottenere un efficace e tempestivo provvedimento di clemenza”.