Dichiarazione stampa

di Fabrizio Rossetti

Responsabile Nazionale Fp Cgil Comparto Sicurezza

 

Carceri: i primi sintomi di una paralisi annunciata

Non c’è più benzina  per il trasporto dei detenuti

 

    

         Altro che 2007. La paralisi del sistema penitenziario preannunciata dal Guardasigilli per il 2007 è già in atto.

 

         Il Dipartimento dell’Amministrazione  Penitenziaria ha diramato in questi giorni una circolare alle sue articolazioni periferiche (provveditorati regionali, istituti penitenziari e servizi vari) con la quale dichiara, per i mesi che restano del 2005, l’impossibilità di garantire l’acquisto di benzina per i mezzi di trasporto terrestre e navale dei detenuti ristretti nelle carceri italiane.

 

         Questo significa in concreto che non potranno essere più garantite quelle attività di traduzione dei detenuti da un carcere all’altro, da un carcere alle aule di giustizia, da un carcere agli ospedali, anche in caso di ricoveri urgenti, da un carcere agli arresti domiciliari.

 

         I  cd. cellulari, le macchine di servizio della Polizia penitenziaria e le unità navali operanti sulle isole resteranno ferme per mancanza di benzina e ciò potrebbe mettere a serio rischio non solo il normale svolgimento delle attività giudiziarie (processi, interrogatori, ecc), ma potrebbe ledere il diritto dei detenuti alla salute, all’avvicinamento ai propri nuclei familiari.

 

         E ciò è solo la punta avanzata di un disastro annunciato.

 

         Da mesi la Fp Cgil denuncia l’insostenibile indebitamento dell’amministrazione carceraria che non riesce più a garantire il pagamento degli affitti degli immobili, dei servizi di erogazione di acqua luce e gas, delle utenze telefoniche, delle semplici attività di minuto mantenimento in carcere ( carta igienica, sapone ecc.).

 

         Per non parlare poi della gravissima situazione in cui versa l’assistenza sanitaria in carcere le cui risorse, anno dopo anno, sono state drasticamente ridotte passando dai circa 103 milioni di euro del 2001 ai poco più di ottanta spesi nel 2004 e ciò a fronte del notevole aumento della popolazione detenuta, poco più di 53.000 nel 2001, oltre 60.000 oggi.

 

         Oltre 150 milioni di euro di debiti sono l’unico risultato “utile” che il Ministro della Giustizia può vantare dopo quattro anni e mezzo di governo carcerario.

        

 

Roma, 20 Ottobre 2005