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Legge Finanziaria  2007

Contro  un Disegno di  Legge che  ignora  i  gravi problemi  

della Sicurezza,  la  Polizia  Penitenziaria  scende  in  Piazza

  

Si accende il dibattito Parlamentare per l’approvazione del disegno di legge finanziaria 2007 e la maggioranza delle OO.SS. della Polizia Penitenziaria si avvia a protestare per il manifesto disinteresse palesato nei confronti del personale del Corpo.

L’assenza - nell’ambito della recente manovra economico finanziaria 2007 – delle necessarie e più volte invocate misure strutturali di sostegno al sistema penitenziario italiano alla luce dell’attuazione del recente provvedimento di Indulto, l’esigenza in eludibile – niente affatto colmata - di riconoscere alla Polizia penitenziaria, ai fini del mantenimento di un funzionale sistema di sicurezza nazionale, gli strumenti organici e normativi per il proseguimento delle attività istituzionali, costringono le scriventi OO.SS. ad avanzare le seguenti richieste:    

-         Adeguato stanziamento economico necessario a riammettere in servizio i  530 ex agenti ausiliari, essenziali  per garantire il mantenimento dei livelli minimi di sicurezza nei servizi istituzionali dei penitenziari italiani, anche alla luce dei nuovi compiti assunti dal Corpo di Polizia Penitenziaria; 

-         Deroga al blocco delle assunzioni di personale nelle Forze di Polizia, nel triennio 2007/2009, utile a garantire gli attuali standard di sicurezza nel Paese, modificando contestualmente le modalità di accesso nei ruoli delle diverse Forze di polizia  tramite una previsione che consenta di immettere nuovo personale, almeno per il 50% dei posti, con concorsi pubblici; 

-         Inserimento della Polizia Penitenziaria negli interventi delle misure previste per l’emergenza Napoli, in considerazione del ruolo insostituibile del Corpo nell’ambito della sicurezza nazionale e del contrasto alla criminalità organizzata, principalmente nelle Aree metropolitane più a rischio; 

-         Adeguato stanziamento di risorse economiche per rinnovare il Contratto del Comparto Sicurezza, scaduto il 31 dicembre 2005, con disponibilità finanziarie che tengano conto della specificità del lavoro nelle Forze di Polizia; 

-         Costituzione del tavolo tecnico che aveva discusso nella precedente legislatura sulla ipotesi di Riordino delle Carriere. Queste OO.SS.  si  resero protagoniste nel denunciare quel “Falso Riordino”. Siamo invece disponibili ad iniziare un nuovo percorso che punti effettivamente ad eliminare le sperequazioni esistenti tra il personale dei diversi Corpi, rilanciando così concretamente un progetto che valorizzi il lavoro del personale di tutti i ruoli delle Forze di Polizia, realizzandolo anche con finanziamenti da prevedere nella durata della Legislatura. Tale progetto deve puntare, contestualmente, alla contrattualizzazione della Dirigenza; 

 

 

 

 

  

-         Abolizione della norma introdotta dall’ultima Finanziaria del Governo Berlusconi, con la quale non viene più previsto il rimborso delle spese sanitarie sostenute  dagli appartenenti alle Forze di Polizia  per  infermità riconosciute dipendenti da causa di servizio. Si richiede il ripristino della normativa precedente. 

-         Revisione dello stanziamento economico del FESI (Fondo Efficienza Servizi Istituzionali) che veda finalmente gravare sui costi del Contratto del Comparto Sicurezza le indennizzazioni economiche  al personale che espleta costantemente servizi con la criminalità cd. “di spicco”. Il controllo su detenuti in regime “speciale” deve tornare a gravare sui costi del Contratto di Comparto e non sul Fondo di incentivazione della sola Polizia Penitenziaria. 

La Sicurezza dei Cittadini e del Paese passa anche per queste in eludibili esigenze, che il Governo deve  saper cogliere ed affrontare tempestivamente. 

La politica apra gli occhi anche sui problemi di chi, in silenzio e con grande serietà, spirito di sacrificio ed abnegazione garantisce ogni giorno la Sicurezza dei cittadini, per chi ogni giorno garantisce concretamente il rispetto delle prerogative costituzionali. 

Chi riterrà di non dover riconoscere come essenziali questi bisogni si assumerà una grande responsabilità verso il Paese e i lavoratori della sicurezza, perché l’assenza di quegli interventi contribuirà certamente a realizzare un sistema penitenziario più debole, meno efficiente, meno sicuro, e i diritti degli operatori inesigibili.   

Il Governo dimostri che ci sbagliamo ed intervenga per evitare la deriva di questo importante segmento del sistema sicurezza in Italia.  

La maggioranza delle OO.SS. della Polizia Penitenziaria, per difendere il funzionamento del sistema ed i diritti dei Colleghi, scenderanno in piazza il prossimo giorno 15 novembre a Roma per protestare con un sit-in avanti Palazzo Chigi.

 

Roma, 9 novembre 2006  

 

OSAPP                                    Beneduci Leo
CGIL                                       Quinti Francesco
CISL                                        Mammucari Marco
UIL                                          Sarno Eugenio
SIAPPE                                   D’Alisa Gennaro
UGL CLPP LISIAPP               Moretti Giuseppe