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COMUNICATO UNITARIO

Roma, 24  marzo 2005

 

Pres. Giovanni Tinebra

Capo del Dipartimento

dell’Amministrazione Penitenziaria

                                                                                              L.go Luigi Daga, 2

                                                                                              00164   ROMA

 

 

Sig. Presidente,

abbiamo ricevuto la comunicazione delle assegnazioni dei vice commissari che hanno ultimato il 2° corso del ruolo speciale dei commissari del Corpo e rileviamo tali e tante contraddizioni da dover dubitare che siano frutto del confronto avuto in data 15 febbraio 2005.

         Le scriventi OO. SS. con nota unitaria del 16 marzo 2005, avevano eccepito sui termini della comunicazione indirizzata ai corsisti in tema di applicazione della nota a verbale all’ANQ con cui l’Amministrazione si impegna a non conferire il comando di reparto a dirigenti sindacali ed avevano chiesto la modifica della comunicazione stessa richiamandosi all’ANQ del 2004 e non a quello del 2000. Sulla questione, comunque, era stato richiesto un incontro urgente. L’assenza di riscontro, non può che essere interpretato come un chiaro atteggiamento di chiusura, atteso che si è ritenuto di dover procedere, nella massima confusione tra i vari livelli di responsabilità di codesto Dipartimento, alle assegnazioni di quel personale utilizzando criteri quanto meno sorprendenti, ovviamente in negativo.

         I risultati disastrosi di questa decisione sono, ora, di pubblico dominio e non si può non evidenziarli, ribadendo la richiesta di un confronto tanto urgente quanto ineludibile.

         In sede di confronto, le scriventi OO. SS. avevano rilevato che l’elevato numero di corsisti dirigenti sindacali avrebbe rappresentato un ostacolo ad una efficace distribuzione dei commissari presso gli istituti e, soprattutto, avevano sollecitato una definizione delle modalità con cui l’Amministrazione applica la tutela dei dirigenti sindacali in occasione dei concorsi interni ed esterni con passaggio di ruolo.

         La soluzione individuata da codesta Amministrazione risulta estremamente penalizzante sia per le strutture che per i diretti interessati atteso che, oltre all’assegnazione presso i Prap, quei vice commissari che non hanno rinunciato all’incarico sono stati illegittimamente destinati ad alcuni NTP. La normativa vigente, infatti, evidentemente non interpretabile a seconda delle necessità di volta in volta palesate dall’Amministrazione, pone in sottordine i parigrado cui è stata conferita la titolarità del Comando del Reparto. Non si riesce neanche, tra l’altro, ad individuare la ratio con cui sono stati individuati i Nuclei di destinazione di quel personale, atteso che dalla predetta assegnazione ne restano esclusi altri di ben più rilevanti dimensioni in favore di taluni che invece presentano organici notevolmente più ridotti.

                  Parimenti, inoltre, risulta ancora più incomprensibile la priorità individuata dall’Amministrazione per le assegnazioni ai numerosi istituti di rilevante importanza, ovvero quelli indicati come di essenziale copertura nel primo elenco indicato alle OO. SS. ed ai corsisti, che alla fine rimangono inopinatamente scoperti.

         Ancora più sconcertante, se possibile, è la circostanza che rimangano senza  appartenenti ai ruoli direttivi del Corpo di polizia penitenziaria alcune sedi fra quelle che  l’Amministrazione ha indicato come di prioritaria valenza operativa in occasione dell’assegnazione dei Commissari del 1° corso, fra cui capoluoghi di regione anche in territori ad altissima densità mafiosa (vedi C.C. di Catanzaro).

         Una operazione condotta male e terminata peggio, a giudizio delle scriventi,  che finisce per certificare la mortificazione del ruolo dei commissari penitenziari, che ne esce ridimensionato e svilito nella funzione, meramente assoggettato a logiche ed interessi di parte e non invece, come avrebbe dovuto essere, funzionale alle primarie esigenze del mandato istituzionale.

         Per ultimo, certo non per i riflessi sui diretti interessati, né per le famiglie e, giova ripeterlo, la funzionalità operativa del Corpo e dell’Amministrazione, da taluni definite appendici, non c’è neanche uno straccio di risposta alla questione degli ispettori Comandanti di reparto avvicendati dai Commissari e vice Commissari, rispetto all’alloggio di servizio ed alla salvaguardia della loro collocazione, oltre che della professionalità acquisita.

         Su questi aspetti, sig. Presidente, intendiamo confrontarci nell’incontro che nuovamente sollecitiamo.

         La dilazione dei tempi di confronto o, peggio, l’assenza di dibattito, non potrà non essere valutato da CGIL – CISL – UIL con conseguenze negative sullo stato delle relazioni sindacali.

         Nell’attesa di riscontro, distinti saluti

 

 

 

     CGIL  FP                                 CISL  FPS                              UILPA Penitenziari

   Francesco Quinti                   Marco Mammucari                       Massimo Tesei