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       Egregio Presidente
       
      
                  
      una situazione di grave incertezza sta
      attraversando l’Amministrazione penitenziaria. Al di la delle ben note questioni del
      sovraffollamento e delle carenze strutturali del sistema penitenziario vi
      sono questioni altrettanto rilevanti sulle quali le scriventi
      organizzazioni sindacali, rappresentative di oltre l’80 % del personale
      dipendente del DAP ( Polizia penitenziaria e personale dei profili
      professionali) intendono sollecitare un Suo autorevole intervento                                                                                                                                
      
      
       
    
             
      Personale di Polizia penitenziaria  – seppur in presenza
      di un sostanziale sviluppo professionale e di un accrescimento della
      capacità di intervento nella struttura organizzativa del Dipartimento
      dell’Amministrazione penitenziaria, il Corpo di Polizia penitenziaria
      ancora soffre di una mancanza di reali prospettive rispetto ad un
      incardinamento organico nei livelli decisionali di questa Amministrazione.
      Soffre ancor di più sotto l’aspetto operativo. Carenza di risorse,
      umane ed economiche, condizioni di lavoro spesso ai limiti della
      tollerabilità, difficoltà enormi ad inserirsi nelle attività di
      osservazione e trattamento.
             
      Personale dei profili professionali del Comparto
      Ministeri  – sofferenze simili si registrano anche per questo
      personale. Vacanze di organico che per alcuni profili superano il 50%
      delle previsioni, qualità del lavoro ampiamente compromessa dalla
      mancanza di un progetto più complessivo sui delicati temi che afferiscono
      alle finalità istituzionali del sistema, difficoltà nell’inserirsi,
      dopo l’importantissima stagione di riqualificazione professionale appena
      conclusa, dentro contesti organizzativi ancora immodificati.  
      C’è una terza questione sulla quale le scriventi OO.SS. La invitano ad
      una riflessione. 
      
      
                   I
      processi riformatori che hanno attraversato questa, come altre Pubbliche
      Amministrazioni si inserivano in un disegno organico dentro il quale, sia
      la riqualificazione professionale sia l’istituzione dei ruoli direttivi
      del Corpo di Polizia penitenziaria, costituivano elementi importantissimi
      tanto quanto altri.  
                  Ci
      riferiamo a ciò che il Dlg 146/2000 ha previsto: l’istituzione di una
      dirigenza penitenziaria e la possibilità di accesso degli attuali
      direttori di istituto penitenziario nelle relative dotazioni organiche.
        
                  Ora,
      nulla vieta, come è ovvio di rimettere in discussione il più complessivo
      disegno riformatore e di avviare un’altra stagione di profonda
      ristrutturazione del sistema penitenziario e della sua organizzazione.
      Anzi, c’è da augurarselo.
        
                  Ciò
      che ci vede contrari è che, a condizioni immutate, si aprano prospettive
      diverse solo ed esclusivamente per alcuni pezzi di questa Amministrazione
      e che ciò avvenga in assenza di un quadro più generale di intervento che
      le rendano compatibili e sostenibili
        
                  Per
      essere chiari le scriventi OO.SS. esprimono tutta la loro contrarietà al
      disegno di legge 1184/S ( primo firmatario Sen. Meduri) che, affrontando
      più o meno positivamente la questioni dei direttori di istituto
      penitenziario, non si pone assolutamente l’obiettivo di un intervento
      organico sul sistema penitenziario e che dimentica le sofferenze di altri
      dipendenti di questa Amministrazione, Polizia penitenziaria, Educatori,
      Assistenti Sociali, Ragionieri ecc.
        
                  In
      assenza di un intervento più complessivo l’unica soluzione al momento
      percorribile è, e rimane quella della definizione delle procedure
      concorsuali  già definite dal
      decreto legislativo 146/2000, oltretutto già avviate, e sospese dal DAP
      proprio su pressione delle lobbies  interne
      all’Amministrazione.
        
                  Qualcosa
      di diverso che abbia le caratteristiche di un intervento isolato e
      scollegato dai temi più generali vedrà le scriventi OO.SS. fortemente
      reattive.
        
                  Le
      scriventi OO.SS. Le chiedono, quindi, di non adottare quelle accortezze 
      e quelle misure che potrebbero 
      favorire un’accelerazione dell’iter di approvazione del DDL
      1184/S  rendendosi sin d’ora
      disponibili ad offrire il proprio contributo per un miglioramento dell’azione
      di Governo sul tema del carcere e di chi nel carcere lavora.
        
      
      
                   Distinti
      saluti.
      
        
      
      
       
    
      | SAPPE Capece 
       | OSAPP Beneduci 
      
       | UIL PA Penitenziari Tesei     
      
       | FP
        CGIL  Rossetti
        
       |  
      | SINAPPE  Santini    | FSA
        CNPP   Di
        Carlo          | SAG
        UNSA Martinelli        
       |  |   
      
      
               
       
           
                                            
  
    
      
      
         
          
                
                          
                    
                         
                                          
         
      
                                                      
                        
      
      
        
      
      
          
      
      
          
      
      
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