Prot.n. CS 30/2007 del  01.02.2007

 

 

 

Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Ettore Ferrara

Al Comitato Pari Opportunità

Al Provveditorato Regionale A.P Cagliari

Alla Direzione della Casa circondariale di C a g l i a r i

Alla Segreteria regionale FP Cgil C a g l i a r i

Alla Segreteria territoriale FP Cgil C a g l i a r i

Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria                C a g l i a r i

 

 

                         Rispetto dei diritti e delle pari opportunità presso la C.C. di Cagliari.

 

  

 

Egregio Presidente,

 

la direzione della Casa circondariale di Cagliari, replicando alle critiche avanzate dalla Fp Cgil territoriale, circa il mancato rispetto dei principi costituzionali e contrattuali di uguaglianza e pari opportunità tra il personale di Polizia penitenziaria colà impiegato, ha inteso fornire alcune stringate e discutibili spiegazioni che non soddisfano affatto le istanze avanzate da questa O.S. e, soprattutto, non ci trovano assolutamente d’accordo, nella forma e nel merito.

 

Le esclusioni disposte da quella direzione negli interpelli diramati nei mesi di ottobre e dicembre, infatti, ritenute dalla Fp Cgil lesive dei diritti civili e contrattuali, oltre che delle legittime aspirazioni professionali manifestate dagli operatori interessati, rappresentano - dal punto di vista concettuale – una anomalia raramente riscontrabile nell’ambito dell’intero panorama nazionale, difficilmente sostenibile e argomentabile con la sola carenza di personale, spesso ancora irrazionalmente abusata dopo l’attuazione del recente provvedimento di indulto, nondimeno – a giudizio della scrivente O.S. - in una realtà che sembra davvero non presentare criticità dissimili da quelle normalmente tollerate da altri istituti penitenziari.

 

In quella sede, infatti, stando almeno ai dati di codesta amministrazione centrale, e volendo far riferimento alla situazione che vede coinvolto il solo personale di Polizia penitenziaria femminile, a parere della Fp Cgil non risultano sussistere, dal punto di vista dell’organico amministrato rispetto a quello previsto, particolari situazioni di sofferenza tali da giustificare l’assunto, così come non sembra esserci una particolare condizione di sovraffollamento della sezione femminile.

 

In proposito, signor Presidente, Le chiediamo di intervenire facendo tenere alle articolazioni periferiche competenti di codesta Amministrazione i provvedimenti necessari ad assicurare l’osservanza dei principi costituzionali e contrattuali, e a garantire per il rispetto della dignità personale e professionale degli operatori del Corpo di Polizia penitenziaria coinvolti.

 

Al Comitato Pari Opportunità in indirizzo, si chiede che vengano attivate, nell’ambito delle proprie competenze, tutte le iniziative ritenute necessarie al superamento della problematica in questione, significando il grave pregiudizio prodotto dal perdurare di un tale comportamento discriminatorio nei confronti del personale femminile dell’Amministrazione Penitenziaria e al rilevante ruolo istituzionale svolto.

 

Con l’occasione, invitiamo nuovamente codesta Amministrazione ad intervenire per consentire la rimozione delle cause ostative che impediscono al Comitato Pari Opportunità di attivarsi e operare, con pienezza di poteri, secondo il proprio mandato istituzionale.

 

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

 

Cordialmente

                                                                 

 

 Il Coordinatore nazionale FP CGIL

                                                                  Polizia penitenziaria

                                                                    Francesco Quinti