Prot.n. CS 20/2007 del  25.01.2007

 

 

 

Alle Segreterie regionali e comprensoriali FP Cgil

Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Polizia penitenziaria

 

 

                         F.E.S.I. 2006 – Il DAP non riconosce i diritti dei poliziotti!

 

   

 

 

Care/i Colleghe/i,

 

abbiamo ricevuto ieri sera dal Capo del Dipartimento la risposta al comunicato unitario del 19 gennaio u.s., con il quale – certo rammenterete – unitariamente chiedemmo all’Amministrazione di inserire nella fattispecie denominata A1 dell’ipotesi di accordo F.E.S.I. 2006 le assenze-presenze già previste per A2 e A3, ovvero i permessi giornalieri di cui alla legge 104/92, i permessi sindacali richiamati dal D.P.R. 164/2002, i permessi studio e i periodi di astensione dal lavoro regolati dal D.Lgs. 151/2001, la cui presenza è stata osteggiata al tavolo negoziale da parte del solito cartello autonomo.

 

Con quella nota, il Capo del DAP comunica di non ritenere opportuno accedere alla rimodulazione delle previsioni di cui alla lettera A1, ciò – a suo dire - per due motivazioni:

 

a)                la necessità di premiare il personale che – in senso stretto (?) - assicura la presenza in servizio, anche per rispondere alle istanze sostenute con forza da quelle OO.SS. che invocavano una nuova metodologia che tenesse conto solo della presenza effettiva (SAPPE, SINAPPE e FSA);

 

b)                 l’impossibilità di mantenere – se accolta la proposta avanzata dalla FP CGIL – la cifra concordata di 40 euro ai beneficiari, in considerazione di un presunto aumento della platea dei beneficiari.

 

Sull’assunto, alcune brevi riflessioni.

 

Non risulta alla FP CGIL che il personale di Polizia penitenziaria impiegato negli istituti e/o servizi penitenziari in turni organizzati sulle 24 ore si sottragga ai propri doveri e tenda a non garantire appieno la propria presenza nei servizi istituzionali richiesti dall’amministrazione, anzi, semmai è vero il contrario! 

 

Di sicuro, lo è tanto quanto quello che lavora con pari impegno, ma in ambiti e turni lavorativi universalmente riconosciuti come assai meno disagiati (Ministero, DAP, Provveditorati ecc.), che invece, stando a quanto previsto dall’ipotesi di accordo – fattispecie A3 -, si vedrà riconosciuti quei diritti e, quindi, legittimate le assenze- presenze.   

 

Quanto, invece, all’impossibilità di mantenere i 40 euro anche per gli eventuali altri beneficiari, corre l’obbligo di precisare come la giustificazione addotta dall’amministrazione sia totalmente priva di fondamento.

 

Ciò, fondamentalmente, perché gli scarsi ed imprecisi riferimenti statistici di cui è oggi in possesso, ottenuti prendendo esclusivamente a riferimento i numeri dei beneficiari dell’anno passato, non garantiscono alcuna certezza nell’elaborazione dei dati e dei calcoli e, comunque, come comunicato dalla Direzione Generale del Bilancio nell’ambito della trattativa del 16 gennaio, quand’anche fossero stati accertati residui scompensi, ci sarebbe stata la possibilità di correggerli con gli altri consistenti fondi aggiuntivi  - anch’essi relativi all’anno 2006 - presto disponibili nella cassa del DAP.      

 

Del resto, perché continuare ad alimentare inutili tensioni e generare malcontento tra il personale, dividendolo e, soprattutto, discriminandolo, quando la soluzione è comodamente a portata di mano e non comporta – almeno giudizio della scrivente - significativi sbilanciamenti di spesa.

 

E, soprattutto, perché ostinarsi a non riconoscere, come avviene in tutta la pubblica amministrazione, il valore sociale che esprimono talune norme di legge, poste a salvaguardia dei diritti delle persone, e  alcune disposizioni contrattuali, conquistate dai lavoratori con dure lotte nel passato, anche nell’ambito del Comparto Sicurezza.  

 

Reputiamo questo assolutamente insensato, sui diritti dei lavoratori non si torna indietro e non si negozia! E’ bene che lo sappiano l’Amministrazione e, soprattutto, il cartello dei sindacati autonomi che ha sostenuto quella pseudo esigenza.

 

In ogni caso, sappiate che pur avvertendo forte la responsabilità di dover nostro malgrado sottoscrivere l’accordo impostoci (solo nella parte di che trattasi), per ragioni evidentemente connesse alla celere distribuzione dei compensi giustamente reclamati dai colleghi, anche attraverso la contrattazione decentrata che deve poter partire quanto prima, non rinunceremo a portare avanti la nostra battaglia di giustizia!

 

Informeremo il Ministro della Giustizia di quanto accaduto – che dovrà per l’amministrazione sottoscrivere l’accordo -, e lo faremo con una nota a verbale che contesterà fortemente la grave decisione assunta nell’occasione e spiegherà le ragioni delle nostre ferme proteste, affinché quanto successo non abbia a ripetersi nel prossimo F.E.S.I. 2007.

 

Quanto alle posizioni sindacali assunte al tavolo negoziale si trasmette in allegato, oltre alla nota del Capo del DAP, il verbale della riunione dello scorso 16 gennaio.

 

A voi il giudizio. E’ ora di riconoscere chi lavora per salvaguardare gli interessi dei poliziotti penitenziari.

 

Seguiranno ulteriori aggiornate notizie.

 

Saluti fraterni

                                                                         

 

Il Coordinatore nazionale FP CGIL

                                                                           Polizia penitenziaria

                                                                                                Francesco Quinti