Alle Segreterie regionali e comprensoriali FP

 

Comunicato 

del  30.01.2003

Ai delegati Fp Cgil Polizia penitenziaria e Comparto Ministeri DAP

Oggetto :

 progetti di legge " Pecorella e Ascierto" .

Riforma del Corpo di Polizia penitenziaria.

 

Care/i compagne/i

La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha iniziato ieri la discussione, in sede referente, di due progetti di legge ( AC 2867 e AC 971) presentati degli onorevoli PECORELLA (Forza Italia) e ASCIERTO ( Alleanza Nazionale), per una nuova riforma del Corpo di Polizia penitenziaria.

In questi Disegni di legge viene prevista l'istituzione, per via legislativa, di una Direzione Generale del Corpo di Polizia penitenziaria nell'ambito del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria.

In tali proposte concorrenti, fra le altre cose, vengono previste una serie di deleghe al Governo tra le quali: l'individuazione dei criteri e delle modalità per il transito del personale civile del Comparto Ministeri ( direttori, educatori, assistenti sociali, ragionieri ) nel Corpo della Polizia penitenziaria.

Con l'invito a seguire attentamente l'evolversi della discussione e ad approfondire la conoscenza dei contenuti dei disegni di legge, riteniamo indispensabile, anche in questa fase assolutamente preliminare della discussione Parlamentare, esprimere le nostre divergenze su una ipotesi che giudichiamo assolutamente devastante dal punto di vista istituzionale e non risolutivo dei ben diversi, e purtroppo gravissimi, problemi che affliggono gli operatori di Polizia penitenziaria e tutto il sistema penitenziario.

Tali proposte, infatti, oltre a configurare un'organizzazione fortemente squilibrata dell'Amministrazione, la cui logica pare spinta dal solo interesse di alcuni soggetti ad un percorso agevolato e garantito verso i vertici del Corpo, caratterizzano una struttura di Polizia con una forte predisposizione ai sistemi gerarchici di tipo militare. Ciò confligge con una visione unitaria dell'Amministrazione penitenziaria che, invece, deve tendere ancor di più verso una valorizzazione concreta di tutte le componenti professionali e verso una gestione integrata delle risorse a disposizione.

La forte accentuazione delle gerarchie e degli aspetti militarizzanti contenuta in tali proposte, addirittura con la possibilità di un transito generalizzato nella Polizia penitenziaria delle figure direttive dei profili professionali del Comparto Ministeri (ad esempio i direttori, molti dei quali assumerebbero così la concreta direzione del Corpo) orienterebbe, in maniera drammatica, un'Amministrazione penitenziaria verso logiche che enfatizzerebbero solo gli aspetti custodiali dell'esecuzione penal-penitenziaria.

Tutto il contrario di ciò che sarebbe invece auspicabile: una conduzione organica e unitaria del sistema che investa risorse economiche ( i disegni di legge sono a costo zero), umane e professionali su programmi che realmente riqualifichino le attività degli istituti penitenziari e dei centri di servizio sociale, a partire dalla qualità del lavoro, dalla formazione professionale e dal coinvolgimento della comunità esterna sui temi del carcere.

Su questi disegni di legge, quindi, la Fp Cgil esprime il proprio dissenso, perché non migliorano le condizioni dei poliziotti penitenziari, non incidono sulla qualità della vita all'interno di un carcere e smembrano irreversibilmente quel tessuto culturale e ideale sul quale faticosamente poggia l'equilibrio fra le esigenze di sicurezza e quelle trattamentali, intese anche nei termini di garanzia dei diritti di cui è titolare l'utenza.

Equilibrio che, a nostro giudizio, deve trovare una sua maggiore stabilità, ma che non può, anzi non deve, essere cancellato a colpi di interventi legislativi così pericolosi.

La Commissione Giustizia ha rinviato sine die la discussione dei disegni di legge e, come avevamo chiesto, ha accolto la mozione di alcuni parlamentari dell'Ulivo per una formale audizione delle rappresentanze sindacali e dei vertici del Dipartimento.

Vi terremo ovviamente informati.

 

p. la Fp Cgil Nazionale Settore Penitenziario

 Fabrizio Rossetti