Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

Al Vice Capo del DAP Dr. Emilio Di Somma

Al Direttore Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia

Al Provveditorato regionale Puglia

Alla Segreteria regionali Fp Cgil Bari

Alle Segreteria territoriale Fp Cgil Trani

 

Prot.n. 69/2003 

del  11.09.2003

Ai delegati ed iscritti Fp Cgil  Polizia penitenziaria Trani

Oggetto :

Interpello Comandante del Reparto della C.C. di Trani.-

 

                 Codesta Amministrazione centrale ha recentemente diramato un interpello riservato al personale appartenente al ruolo degli ispettori del Corpo di Polizia penitenziaria, al fine di acquisire la disponibilità a ricoprire la funzione di comandante del reparto della C.C. di Trani.

            Incarico che risulta alla Fp Cgil, però, essere già stato assegnato da tempo ad un vice commissario, temporaneamente assente da quella sede perché chiamato a frequentare il corso di formazione professionale conseguente il superamento del relativo concorso, che lo ha responsabilmente espletato - per anni - evidenziando adeguata capacità professionale, grande senso del dovere e non comuni doti umane, sempre apprezzate sia dal personale di Polizia penitenziaria dipendente che dalla direzione dell’istituto.

            Un provvedimento che giunge assolutamente inatteso e immotivato, quindi, il cui significato istituzionale sfugge perché apparentemente privo di spiegazioni, che stranamente interviene dopo ben otto mesi di temporanea assenza del vice commissario dal suo posto di servizio, ovvero a soli quattro mesi dal termine del predetto corso, oltretutto senza alcuna comunicazione all’interessato.

Qual’è la ragione?

            Quale oggettiva irrimandabile urgenza può aver indotto il DAP a disporre quel provvedimento?

            Interrogativi fondati, a giudizio di questa O.S., che meritano risposte plausibili e concrete, in ossequio ai principi di funzionalità, imparzialità e trasparenza dell’azione che sono fissati dalla normativa vigente e che devono necessariamente informare anche l’attività amministrativa di codesto dipartimento.

            Infatti, a meno che il DAP non reputi incompatibile il ruolo dei commissari con le funzioni di comandante del reparto degli istituti penitenziari, ritenendole assegnabili esclusivamente al ruolo degli ispettori, nel qual caso sarà certamente cura dell’Amministrazione centrale adottare uguale procedura anche nei confronti dei restanti corsisti, molti dei quali già comandanti del reparto, non vi è logica nel provvedimento assunto.

             Con l’occasione, poi, circa l’eventualità di non ricollocare gli attuali corsisti nelle funzioni di comandante del reparto, la Fp Cgil comunica sin d’ora la propria assoluta contrarietà all’ipotesi ed, anzi,  evidenzia la sua totale indisponibilità a ragionare su progetti che non prevedano per il ruolo direttivo del Corpo di Polizia penitenziaria sia la funzione di comandante del reparto che quella di unico responsabile per la sicurezza dell’istituto penitenziario e dell’area corrispondente nei PRAP e DAP.

            Ciò per due sostanziali motivi:

 1)      la maggioranza dei commissari e/o vice commissari che hanno inteso avvalersi dell’occasione per migliorare il proprio status-quo professionale, hanno scelto di aderire all’opzione confortati nella loro scelta dalla ragionevole convinzione di poter continuare ad espletare l’incarico loro affidato nella propria sede di servizio con la nuova qualifica. Una eventuale diversa opzione, invece, oltre che depauperare ulteriormente le esigue risorse umane e professionali disponibili, da un lato finirebbe per svuotare di significato il ruolo direttivo assegnato dalla norma, che verrebbe così relegato a mera figura di riferimento istituzionale, dall’altra potrebbe creare delle situazioni di conflitto tra chi materialmente esercita le attività pertinenti il ruolo di comandante del reparto, e ne rivendica la piena autonomia, e chi giuridicamente e gerarchicamente ne rivendica, invece, l’assoluta competenza e responsabilità, pur non essendone coinvolto direttamente;

 2)      forti ripercussioni sulla organizzazione del lavoro degli istituti penitenziari coinvolti, che si troverebbero a dover rinunciare alla preziosa esperienza, alla competenza e alla professionalità dei titolari di quella funzione in favore di altro personale, forse non adeguatamente formato e sufficientemente preparato ad  espletarla con pari risultati.

             La Fp Cgil, in proposito, chiede al DAP di convocare un incontro a tema prima che si concluda il predetto corso di formazione professionale.

 Per quanto concerne, invece, la delicata questione che attiene al comando del reparto dell’istituto sopra menzionato, i cui sviluppi saranno ovviamente seguiti con la massima attenzione dalla Fp Cgil, si invita codesta amministrazione a fornire quanto prima riscontro alla presente, avendo cura di trasmettere gli opportuni chiarimenti richiesti.

            Cordiali saluti

                       

                                                                                                          p. la Fp Cgil nazionale

                                                                                                           Polizia penitenziaria

                                                                                                             Francesco Quinti