Prot.n. 5/2003 

del  31.01.2003

Al Capo del Dap Pres. G. Tinebra

Oggetto :

 Concorsi per l'accesso alla dirigenza penitenziaria

 

Gli anni recenti avevano alimentato le speranze per un serio processo di riforma dell'Amministrazione Penitenziaria, sulla scia del Dlgs 300/99.

Fra gli strumenti che, si era creduto, avrebbero contribuito a tale processo, un posto di rilievo sarebbe toccato ad una nuova e rigenerata classe dirigente dell'Amministrazione.

Il riconoscimento del livello dirigenziale per ciascun istituto o servizio ha rappresentato di per se una piccola rivoluzione copernicana da lungo tempo attesa e continua ad essere l'unico strumento per consentire all'Amministrazione di porsi nelle condizioni di raggiungere, in modo efficace, un organizzazione funzionale agli obiettivi che la Carta Costituzionale le affida.

I decreti per l'espletamento dei concorsi relativi alla copertura dei posti degli uffici dirigenziali di livello non generale e la costituzione delle commissioni esaminatrici hanno rafforzato nel personale, anche non direttamente interessato, la convinzione che questo particolare percorso, inserito in una gamma di iniziative alle quali era stato collegato con un nesso organico e funzionale, stesse per realizzarsi.

Va affermato chiaramente, invece, che con il procedere di queste il ritardo che ormai si è accumulato sulla questione dei concorsi per l'accesso alla dirigenza penitenziaria sta già provocando danni che se non rimediati velocemente potrebbero divenire incalcolabili per lo stesso funzionamento della macchina penitenziaria.

Riqualificazione professionale del personale dei profili già conclusa e concorsi per l'accesso al ruolo dei Commissari di Polizia penitenziaria in fase di espletamento stanno proprio li a dimostrare che se il Dap non si smarca immediatamente da quelle pressioni di parte che solo alcuni soggetti interessati e non tutti, Le garantiamo, da circa due anni antepongono al bene complessivo dell'istituzione carceraria, il sistema presto sarà al collasso.

A Lei, quindi, la responsabilità di imporre l'adeguamento delle qualifiche rivestite dal personale appartenente ai profili di Direttore di istituto penitenziario e di Servizio Sociale alla nuova classificazione degli istituti e servizi attraverso la urgente definizione delle procedure concorsuali già avviate e da due anni formalmente sospese.

Sappia che nel prossimo mese di Aprile scadrà il termine previsto dalle norme per la conclusione del concorso e sappia che in assenza di un immediato atto concreto in quella direzione la Fp Cgil si farà promotrice di iniziative giurisdizionali tese a garantire la tutela anche legale degli interessi di quel personale che rivendica il diritto ad essere esaminato secondo le procedure contenute nei bandi di concorso.

Ciò anche attraverso una formale messa in mora dell'Amministrazione penitenziaria.

Distinti saluti.

 

p. la Fp Cgil Nazionale Settore penitenziario

 Fabrizio Rossetti