Al Ministro della Giustizia Sen. Roberto Castelli

Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

Al Vice Capo del DAP Dr. Emilio Di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione Dr Gaspare Sparacia

 Alle Segreterie regionali Fp Cgil

 

Prot.n. 31/2003 

del  12.05.2003

Ai delegati ed iscritti Fp Cgil  Polizia penitenziaria

Oggetto : Il Ministero della Difesa sospende le cure balneo-termali alla Polizia  Penitenziaria.

                       Non risulterebbero pagate le cure effettuate nell’anno 2002!

                                             

Egregio Ministro,

risulta alla Fp Cgil che il Ministero della Difesa abbia già attribuito ai dipendenti delle varie amministrazioni statali, che ne hanno fatto richiesta, i turni per la fruizione dei cicli di cure balneo-termali per l’anno 2003.

 I  lavoratori della Polizia penitenziaria risulterebbero esclusi dalla programmazione compilata.

La motivazione riferita è però, nella sua semplicità, molto grave: il DAP non avrebbe ancora provveduto alla liquidazione degli arretrati dovuti per le prestazioni rese nell’anno precedente!

Mai nel passato era accaduto che i poliziotti penitenziari si vedessero privati del diritto alla cura delle infermità sofferte, e riconosciute, a causa del servizio reso.

Una circostanza davvero spiacevole che grava sulle responsabilità di una gestione che conferma sempre più, a giudizio della Fp Cgil, quale sia realmente il livello di attenzione dedicato ai lavoratori della Polizia penitenziaria.

Ristabilire una idonea condizione psico-fisica dei lavoratori, infatti, non può e non deve essere esclusivo interesse del dipendente.

Compete soprattutto al DAP adoperarsi, a giudizio della scrivente, nell’interesse più generale di tutela dei fini istituzionali dell’Amministrazione penitenziaria, affinché sia responsabilmente salvaguardato il diritto alla salute dei lavoratori dipendenti e limitato il disagio patito per gli effetti delle infermità riportate in servizio. Soprattutto se tale disagio deriva da una condizione personale non ottimale.

La Fp Cgil, stigmatizzando l’accaduto, auspica che il  “disguido” lamentato trovi immediata soluzione e, soprattutto, che ai lavoratori della Polizia penitenziaria sia consentito di raggiungere anche  quest’anno le sedi prescelte.

Se però così non fosse si riterrà libera di ricorrere alle competenti autorità per tutelare i diritti dei lavoratori rappresentati.

In attesa di riscontro si inviano cordiali saluti.

                                                                                              p. la FP CGIL Nazionale

                                                                                                            Polizia penitenziaria

                                                                                                               Francesco Quinti