Al Capo del DAP  Pres. G. Tinebra

 

Al vice Capo del DAP Dr. E. di Somma

 

Al Direttore della Direzione Generale del Personale      Dr. G. Sparacia

Alle Segreterie regionali  e territoriali Fp Cgil

 

 

Prot.n. 26/2003 

del  15.04.2003

Ai delegati e iscritti Fp Cgil Polizia penitenziaria

Oggetto :

sistema di corrette  relazioni sindacali con il DAP.- 

                                                                                              

                                                                                                  

In questi ultimi mesi abbiamo più volte chiesto un confronto al DAP per avviare una discussione costruttiva sul corso di formazione professionale concernente la figura dei vice ispettori del Corpo di Polizia penitenziaria.

Lo facemmo prima da soli, poi insieme alle altre OO.SS. rappresentative, successivamente ancora con una nostra nota.

Nessuna risposta.

Nel frattempo quei lavoratori che hanno terminato finanche le prove attitudinali, come questa O.S. ha già avuto modo di commentare, hanno pagato sulla loro pelle le conseguenze  di questa infelice scelta.

Una decisione assurda, incomprensibile ed inaccettabile che, a prescindere dal merito specifico, per noi comunque di assoluta rilevanza, conferma ancora una volta l’incapacità dei vertici di questa amministrazione di costruire insieme alle rappresentanze dei lavoratori un percorso costruttivo, solido e duraturo sul quale tentare di collocare un sistema di relazioni sindacali in grado di affrontare con coraggio tutte le questioni che coinvolgono gli operatori penitenziari, rispettandone le esigenze e la dignità.

Esattamente il contrario di quello che sta facendo il DAP, arroccato come non mai su posizioni miopi e fine a se stesse, che non portano ad alcun significativo risultato se non a quello di contribuire a infondere insicurezza e delusione tra i poliziotti penitenziari.

La Fp Cgil prende atto, con grande rammarico, di questa ulteriore grave manifestazione di volontà, e ne trae le opportune considerazioni.

Che non potranno non segnare, però, i futuri rapporti con l’attuale dirigenza del DAP, questo è certo.

Troppo ampio lo strappo per essere facilmente ricomposto e troppo grande la differenza culturale nelle diverse sensibilità in campo.

D’ora in avanti sapremo come regolarci nei rapporti con questa amministrazione e soprattutto sapremo come esigere il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori della Polizia penitenziaria che rappresentiamo. 

 Cordiali saluti

                                                                                                                      p. la Fp Cgil Nazionale

                                                                                                                       Polizia penitenziaria

                                                                                                                          Francesco Quinti