Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

 

Al Vice Capo del DAP Dr. Emilio Di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione

Al Presidente del Comitato Delle Pari Opportunità            Dott.ssa Armida Miserere

 Alla Segreteria regionale Fp Cgil Catanzaro

 

Prot.n. 25/2003 

del  11.04.2003

Ai delegati ed iscritti Fp Cgil  Polizia penitenziaria – Calabria

Oggetto :

Provveditorato regionale Calabria – Attribuzione incarico di Comandante di Reparto

   della C.C. di Catanzaro. 

 

                                                                                                                                                                                               

 Emozioni opposte indugiano nei pensieri di chi oggi si appresta ad affrontare un argomento di così grande rilevanza che attiene finanche ai principi fondamentali costitutivi la politica sindacale della CGIL.

Se da un lato, infatti,  come noto, da sempre la CGIL persegue l’affermazione del valore della solidarietà per uniformare la sua attività, tra l’altro, all’osservanza del principio della parità dei sessi e tendere alla rimozione degli ostacoli politici e sociali che impediscono di promuovere una politica di pari opportunità, nel caso in esame finalmente soddisfatta anche nel Corpo di Polizia penitenziaria,  dall’altro non si può non esternare grande amarezza per come questa è stata raggiunta.

La consapevolezza della necessità di intervenire, per favorire l’integrazione piena della donna nel Corpo nel periodo immediatamente successivo alla legge di riforma, fu immediatamente maturata dalla Fp Cgil, che già da allora avviò un percorso fondato sull’adozione di una serie di forti iniziative sindacali protese sia al superamento di un sistema autoreferenziale e corporativistico, che rifiutava di riconoscere appieno il ruolo femminile nelle gerarchie interne al Corpo,  sia ad una costante opera di sensibilizzazione sociale.

Molte sono state le iniziative proposte dalla Fp Cgil nel corso di questi anni, tra queste ricordiamo con particolare affetto il convegno organizzato nel mese di maggio 2001, presso la casa circondariale femminile di Rebibbia in Roma, sull’argomento: "Le donne nella Polizia penitenziaria "LE DISPARI OPPORTUNITA’.

 Al di là della rilevanza che l’iniziativa proposta dalla direzione dell’istituto di Siano ha suscitato nei media con il lancio della notizia da parte di alcune agenzie, che pure testimonia la valenza dei nostri principi  e delle nostre rivendicazioni, oltre che l’attenzione della società civile per l’argomento, la Fp Cgil non può che guardare con estremo favore alla decisione di conferire l’incarico di Comandante di reparto ad un ispettore capo di sesso femminile, sicuramente in possesso di adeguate capacità professionali.

Al punto tale da augurarsi per il prossimo futuro un maggiore coinvolgimento di quelle risorse in altri analoghi incarichi, sia per istituti maschili che femminili.

Ciò che invece reca alla Fp Cgil forte disappunto, ci si faccia passare l’eufemismo,  è il criterio utilizzato dall’Amministrazione nella scelta compiuta, a prescindere dal ruolo.

Una valutazione che non ha tenuto minimamente conto dell’incarico sindacale di Segretario regionale per la Polizia penitenziaria che quell’ispettore ricopre per una O.S., o ricopriva fino a poco tempo prima della nomina, che risulta anche far parte, sempre per la medesima O.S., del Comitato per le Pari Opportunità di cui all’art. 20 del D.P.R. 395/95, anche in quello di recente costituzione.

Ciò in palese contrasto con l’impegno assunto dall’Amministrazione centrale con la nota a verbale  n.1 allegata all’Accordo Quadro Nazionale di Amministrazione del 31  luglio 2000, e soprattutto con l’asserzione contenuta anche nella bozza di quello nuovo presentato dal DAP, in discussione in questi giorni, che letteralmente stabilisce:

<< Continua l’impegno dell’Amministrazione a non incaricare delle funzioni di comandante di reparto degli istituti, delle scuole e dei servizi penitenziari per adulti o minori, il personale che risulti ricoprire incarichi statutari nelle organizzazioni sindacali >>.

Una operazione condotta senza alcun riguardo, né per le OO.SS. che hanno sottoscritto quella previsione contrattuale, né per i lavoratori  del Corpo di Polizia penitenziaria, compresi quelli che legittimamente aspiravano a tale nomina, che mina fortemente la credibilità dell’ intera Amministrazione penitenziaria, rende vano ogni sforzo compiuto dal DAP sul terreno della trasparenza e della legalità amministrativa e paventa, a giudizio della Fp Cgil, una forma di collateralismo con quella O.S. i cui risultati potrebbero di fatto contribuire a creare una inaccettabile forma di egemonia sindacale.

Quanto rappresentato si inserisce di diritto in un quadro più generale che attiene soprattutto  all’assenza di un corretto sistema di relazioni sindacali con il Provveditorato regionale.

In questo senso registriamo con preoccupazione alcuni segnali negativi che pervengono da quella regione. Uno degli ultimi riguarda la decisione del Provveditore regionale di adottare provvedimenti concernenti l’organizzazione degli uffici del Provveditorato senza attivare le procedure contrattuali  che regolamentano il rapporto di impiego dei lavoratori della Polizia penitenziaria e del comparto ministeri.

Attività che, a parere della Fp Cgil, evidenziano l’intenzione di conseguire obiettivi prescindendo dal necessario coinvolgimento delle OO.SS. su materie contrattualmente assoggettate alla contrattazione decentrata.

Ciò è assolutamente inaccettabile, la Fp Cgil chiede un immediato intervento del DAP che ristabilisca le corrette relazioni sindacali presso quel Provveditorato ed eviti di ratificare il provvedimento assunto con la nomina del Comandante di reparto della C.C. di Catanzaro, riservandosi di adottare, qualora le richieste non fossero accolte, tutte le iniziative ritenute idonee a garantire la salvaguardia della funzione di rappresentanza sindacale conferita dai lavoratori a questa O.S., preservata dalle norme vigenti, anche mediante il ricorso all’autorità giurisdizionale competente.

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

  

                                                                                                          p. la FP CGIL Nazionale

                                                                                                Polizia penitenziaria

                                                                                                   Francesco Quinti