Al Ministro della Giustizia    Sen. Roberto Castelli

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia Pres.Settembrino Nebbioso-Via Arenula, 70, Roma

Al Capo del D.A.P.   Pres. Giovanni Tinebra

Al Vice Capo del D.A.P.   Dr. Emilio Di Somma

Prot.n. 23/2003 

del  04.04.2003

Alla Segreteria Regionale Fp Lazio

Oggetto :

Personale di Polizia penitenziaria. Reparto Sicurezza e Scorte Via Arenula.

Egregio Ministro

 la Fp Cgil  protesta vivamente contro la grave decisione assunta unilateralmente  dal Suo Ministero con l’adozione di ben sei provvedimenti di trasferimento disposti nei confronti di personale di polizia penitenziaria impiegato presso il Dicastero di Via Arenula.

Pur non volendo entrare nel merito della decisione, il consistente numero di lavoratori, cinque ispettori e un sovrintendente, induce a considerare l’operazione più come un intervento di carattere straordinario, dettato da altre motivazioni, che un atto funzionale all’organizzazione interna del Reparto che sicuramente ne risentirà. Decisione, infelice, adottata anche in presenza di un articolato piano di ristrutturazione e riorganizzazione ormai lasciato in sospeso da oltre un anno.

 A tal proposito, pregressi e numerosi interventi tutti inascoltati, sono stati avanzati da questa O.S., in un’ottica tesa al recupero della trasparenza e dell’equità dell’attività dell’Amministrazione in materia di rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori conseguenti un corretto sistema di relazioni sindacali. Che ad oggi invece sembra avviato verso un’assoluta e pericolosa deriva.

Quanto sopra si inserisce in una problematica più generale che attiene ai movimenti di personale di polizia penitenziaria verso il Reparto di Sicurezza e Scorte, ma anche verso gli altri uffici della Sede ministeriale. Movimenti che hanno raggiunto, in termini numerici e temporanei, una inaccettabile consistenza, tale da inficiare il diritto stesso alla mobilità che la normativa vigente riconosce al personale di polizia penitenziaria dell’intero territorio nazionale; giacché, almeno dalle notizie in possesso di questa O.S., gran parte di esso proviene da sedi di istituti penitenziari del nord-italia già ampiamente disagiate.

Certamente non potrà non sapere che, anche a causa dei provvedimenti di distacco disposti per la sede ministeriale, il D.A.P. non sarà in grado di eseguire i trasferimenti degli aventi diritto, ex art.lo 33 5° c. L. 104/92, perché gli organici degli Istituti cedenti, ribadiamo quasi tutti del nord-italia, non lo consentono per le vicende legate alle note gravissime carenze di organico.

Reputiamo inaccettabile la metodologia utilizzata dal Suo Gabinetto, che peraltro non ha precedenti almeno da quando è stato definito, e non solo in termini numerici, l’organico della Polizia penitenziaria di quella sede, considerata l’esistenza di un articolato accordo tra parte pubblica e parte sindacale (luglio 99).  Curiosa poi la scelta dei criteri per la selezione quasi scientifica del personale da distaccare presso il Ministero, effettuata a prescindere dalle sedi, disagiate o più disagiate, dalle quali prelevarlo.

Chiediamo un immediato intervento, quindi, che ripristini le corrette relazioni sindacali innanzi tutto, e che preveda in via pregiudiziale la immediata revoca dei provvedimenti di trasferimento, avviando, contestualmente, le procedure di cui all’art.lo 26 c. 3 C.C.N.L..

Il perdurare dell’attuale situazione, senza l’auspicato intervento, comporterebbe una grave compressione dei diritti e degli interessi dei lavoratori di quel posto di lavoro, per la Fp Cgil inaccettabile, i quali attualmente vivono un forte sentimento di precarietà e preoccupazione per l’evolversi di vicende che mal si conciliano con le regole vigenti in materia di organizzazione del lavoro e corretta gestione delle Risorse umane.

Distinti saluti.

 

 

 

                                                                                   p. la Fp Cgil Nazionale

                                                                                       Polizia Penitenziaria

                                                                                               D’Ortenzi