Prot.n. 87/2003 

del  17.11.2003

Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

Oggetto :  Accesso alla dirigenza penitenziaria.

                                                                                                                                                       

                                         

             La perdurante mancata copertura dei posti vacanti di qualifica dirigenziale, a quasi tre anni e mezzo dalla approvazione della legge 146/2000, sta producendo pregiudizio alla riorganizzazione dell’Amministrazione penitenziaria ed alimenta il già grave malessere fra le diverse professionalità.

 

            Infatti, oltre che sui direttori degli istituti penitenziari, dei Centri di servizio sociale e sugli attuali responsabili delle articolazioni dirigenziali centrali e decentrate, la sofferenza si ripercuote anche sulle professionalità che devono essere preposte al coordinamento delle aree tecnico-professionali degli istituti, dei centri e dei servizi ed, inevitabilmente, si proporrà per  i neo-commissari del Corpo di polizia penitenziaria, che verranno preposti all’area della sicurezza dei Provveditorati e delle singole strutture penitenziarie.

 

            La vanificazione dei processi di riqualificazione professionale e di valorizzazione di tutti i ruoli e di tutte le professionalità, per i quali si era speso il Sindacato (tutto il Sindacato), ma anche la stessa Amministrazione penitenziaria, rischia di produrre lacerazioni e conflitti, che nessuno  saprebbe domani  ricomporre e sanare.

 

            Abbiamo, per parte nostra, dichiarato di voler concorrere alla ricerca di soluzioni che consentissero modalità e procedure di accesso alla dirigenza, più coerenti e funzionali, sia per l’Amministrazione che per gli stessi direttori di istituti, uffici, centri ed aree dei Provveditorati regionali, ma l’amministrazione ha ritenuto di continuare ad essere inerte rispetto alle scoperture dei posti di dirigenza di II fascia ferme da anni.

 

            Noi riprendiamo a chiedere la immediata copertura dei posti dirigenziali previsti, affinché l’amministrazione disponga di una dirigenza vera, autonoma e responsabile rispetto alla missione istituzionale ed agli obiettivi assegnati, e non solo di una espressione gerarchica che soffochi altre categorie ed altre professionalità.

 

Per Lei, Presidente, non è più rinviabile l’assunzione di una iniziativa che chiarisca definitivamente a tutto il personale dell’Amministrazione,  e a partire proprio dalla questione della dirigenza, quale impostazione intende dare all’organizzazione del lavoro penitenziario.

 

Distinti saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale

Settore penitenziario

Fabrizio Rossetti