TOSCANA Comparto Sicurezza -Polizia Penitenziaria
 

 

Al Sottosegretario Ministero della Giustizia con delega Amministrazione Penitenziaria On.le Luigi MANCONI

Al Signor Provveditore Regionale A.P. Toscana Dr. Massimo De PASCALIS

 

Prot. n. 042/4.3b

Firenze  07.07.2006

Al Segretario Nazionale FP CGIL Settore Penitenziario Francesco QUINTI

 

Istituti Penitenziari - Toscana. 

 

                                                                                                                                                   

Egregio Onorevole

 

è stato veramente piacevole aver potuto ascoltare il Suo, seppur breve, saluto ai lavoratori del NCP di Sollicciano, erano anni che non si udivano parole come quelle da Lei usate.

 

Abbiamo avuto modo di riscontrare che effettivamente vi è la volontà politica per affrontare i molteplici e variegati problemi del “pianeta carcere”.

 

Gli impegni assunti, e da Lei ribaditi a Sollicciano, dal Governo sui temi di politica economica e sociale riguardante il carcere aprono finalmente una finestra di speranza, sia per i lavoratori, che per le persone recluse, in questi ultimi anni gravemente offesi nella loro dignità.

 

Pertanto, per il bene del nostro paese auspichiamo che quanto prima si possano  concretizzare alcune fondamentali e necessarie modifiche all’interno del sistema penitenziario.

 

Ben venga l’atto di clemenza annunciato dal Ministro della Giustizia, ma quale pre-condizione per dare vita ad un piano di interventi complessivi che si pongano l’obiettivo di far riconquistare a tutti un sistema carcerario che sia degno di un paese civile.

 

Interventi che evitino ai lavoratori di sentirsi abbandonati a loro stessi e costretti a dover districarsi tra innumerevoli difficoltà, operando in condizioni precarie e in luoghi insalubri, dove, purtroppo, devono vivere migliaia di persone recluse alle quali, ormai, è diventato impossibile  dare qualsiasi tipo di risposta che allievi i loro bisogni.

 

Interventi che evitino l’ingresso nelle patrie galere, ampiamente affollate, alle persone extra-comunitarie, colpevoli di avere un foglio di soggiorno scaduto; ai consumatori di droghe che non si sono macchiati di atti violenti; ma soprattutto ai “bambini” – innocentemente condannati a scontare pene non loro fra le mura di un carcere, quale quello fiorentino da Lei visitato.

Istituto nel quale, per diverse responsabilità, riconducibili però ad una idea del carcere e della gestione dei problemi del carcere ben lontana dalla nostra, da diversi anni è diventato impossibile concretizzare alcun intervento teso a migliorarne le condizioni lavorative.

 

Sottosegretario,

la Regione Toscana ospita ben 21 istituti penitenziari (compreso quello per Minori) dei 207 dislocati nel territorio nazionale e obiettivamente negli ultimi cinque anni ha ricevuto particolari attenzioni, che si sono caratterizzate per un solo comune denominatore,  sottrarre risorse:

 

     Risorse finanziarie necessarie per la manutenzione dei 21 carceri, addirittura anche quelle per concludere interventi finanziati nel 2001-2002, come la ristrutturazione dell’OPG di Montelupo Fiorentino, che ancora non vede possibile la consegna dei locali sanati, in quanto mancanti circa 175.000 euro per unopera che ha visto impegnate somme pari ad oltre un milione e mezzo di euro. Anche per il carcere di Prato, che aveva urgenza di ricevere adeguate risorse per la messa in opera del muro di cinta e di altre opere necessarie, tali fondi non sono mai pervenuti.

                   Risorse umane, lavoratori della Polizia Penitenziaria e del Comparto Ministeri.

 

 

Proprio in considerazione delle particolari attenzioni ricevute nella scorsa legislatura i lavoratori dei Penitenziari Toscani, dopo anni di sacrifici, nutrono forti aspettative su questa legislatura e auspicano di riscontrare, in tempi debitamente celeri, segnali di una netta inversione di tendenza sulle politiche del carcere e del personale, che almeno rendano alla Toscana quanto indebitamente sottratto.

 

Purtroppo quanto previsto nella manovra per l’aggiustamento dei conti pubblici non fa ben sperare ed è già fonte di forti perplessità e preoccupazioni, visto che va ad incidere anche sull’Amministrazione Penitenziaria;, sicuramente meritevole di vari aggiustamenti, ma non dei tagli contenuti nei vari capitoli di bilancio che  toccano importanti settori operativi.

Con l’auspicio di riscontrare nei fatti quanto brevemente rappresentatoLe, inviamo cordiali saluti e un augurio di buon lavoro.

 

 

 

 

p. la FP CGIL Polizia Penitenziaria

Giovanni Franchi