FP - CGIL
Federazione Lavoratori Funzione Pubblica

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C O M U N I C A T O
Roma, 09 giugno 2004
 


DICHIARAZIONE STAMPA di Fabrizio Rossetti
Responsabile Nazionale FP CGIL Comparto Sicurezza

 Forze di Polizia: per gli operatori della sicurezza un contratto senza soldi.
Il Governo si prepara a vendere un risultato che non c’è.

 

         In queste ore si sta delineando chiaramente la vera strategia del Governo sulle trattative per il rinnovo del Contratto del Comparto Sicurezza e Difesa.

         Nonostante la scarsità delle risorse a disposizione di questo rinnovo contrattuale, che continuano ad essere inferiori di circa il 40% rispetto a quelle utilizzate per l’ultimo biennio economico 2002-2003 e il fatto che in quelle risorse non è, ad esempio, previsto il recupero del potere d’acquisto dei salari,  il Governo sembra irresponsabilmente orientato a chiudere la trattativa contrattuale nella giornata di domani, dimostrando, per l’ennesima volta una fatale attrazione per una politica nella quale contano solo  gli annunci e le dichiarazioni e attraverso la quale si mistifica la realtà dei fatti.

         Nonostante sia stato lo stesso Ministro dell’Economia ad indicare nel recente documento trimestrale di cassa un inflazione reale, per l’anno in corso, pari al 2,2%, il Governo conferma, per il contratto dei poliziotti,  un inflazione programmata dell’1,7% e  nonostante siano stati smascherati i calcoli che hanno indotto il Vice presidente del Consiglio dei Ministri ad affermare che le retribuzioni di fatto sono cresciute più dell’inflazione e che, quindi, niente sarebbe dovuto a titolo risarcitorio, il Governo convoca per domani i sindacati per la sottoscrizione dell’accordo.

         Troppo ghiotta per l’esecutivo la possibilità di annunciare a 48 ore dalle elezioni europee la chiusura di un confronto contrattuale per le oltre 450.000 donne ed uomini in divisa. Talmente ghiotta che sopravanza e sommerge il merito di quell’accordo.

         Gli incrementi contrattuali che probabilmente domani il Governo offrirà ai sindacati delle forze di Polizia ad ordinamento civile ed ai Cocer delle Forze Armate continueranno ad essere quelli che abbiamo già giudicato un oltraggio: a regime  entreranno nelle tasche degli operatori della sicurezza, mediamente,  non più di cinquanta euro mensili a testa, pari ad un incremento salariale del 4,7%.

         Di converso sembra permanere la scelta di diminuire la retribuzione del lavoro straordinario, quella di non procedere al riallineamento dei fondi destinati alle attività di ogni singola forza di Polizia e quella di non aumentare adeguatamente le indennità festive e per i servizi notturni.

 Accanto a ciò, per l’esiguità delle risorse, nulla sarà destinato per meglio retribuire ed incentivare quelle attività operative che qualificano  ogni singola forza di Polizia: nulla in più sull’ordine pubblico, nulla in più per le attività collegate al controllo del territorio e alla prevenzione e  contrasto ai fenomeni di criminalità, organizzata e diffusa, nulla in più per la sicurezza nelle carceri e per la tutela ambientale.

         Confidiamo fino all’ultimo in uno scatto di responsabilità del Governo che lo induca a ricercare ulteriori somme da destinare a questo importantissimo contratto, ma il rischio di assistere ancora una volta al solito teatrino mediatico e alla conseguente mistificazione delle cifre, per pure esigenze elettorali, è dietro l’angolo.

 Roma 9 Giugno 2004