Previdenza complementare

 

 

 

 

PREVIDENZA COMPLEMENTARE PUBBLICO IMPIEGO:

INCONTRO TRA IL MINISTRO DELLA F.P. ON.LE BACCINI E LE OO.SS.
SULLA APPLICAZIONE DELLA LEGGE DELEGA NEL P.I.

 

        Il 23 marzo 2005 si è svolto un incontro tra il Ministro della Funzione Pubblica, Baccini e le OO.SS. dei lavoratori sulla applicazione nel pubblico impiego della legge delega di riforma delle pensioni per la parte relativa alla previdenza complementare. L’incontro è stato aperto con un intervento del Ministro che ha esposto la necessità della istituzione di un tavolo sul pubblico impiego in relazione alla previdenza complementare, pertanto ha affermato che seguiranno altri incontri ed ha chiesto al sindacato quali fossero i problemi di applicazione della normativa nel settore pubblico ed in particolare su tre questioni: applicazione del tacito conferimento (silenzio-assenso); portabilità della posizione verso forme previdenziali diverse dal fondo contrattuale; problematica relativa alla fiscalità. 

CGIL CISL UIL e tutti gli altri sindacati in modo unanime nei loro interventi hanno denunciato il ritardo gravissimo nella costituzione dei fondi pensione nel pubblico impiego con un danno enorme per le lavoratrici ed i lavoratori, ribadendo che la previdenza complementare è un punto irrinunciabile della loro azione a partire dagli scioperi generali effettuati compreso quello ultimo del 18 marzo. 

In particolare hanno chiesto di rendere esigibile la pre-intesa sul fondo pensione dei lavoratori degli enti locali e sanità firmata ormai da quattro mesi e della quale non si hanno più notizie; di avviare rapidamente le trattative per la costituzione del fondo pensione per i lavoratori dei Ministeri, Agenzie fiscali e enti pubblici economici. Nonché la trattativa per gli altri fondi pensione. 

Per ciò che attiene ai problemi posti dal Ministro, CGIL CISL UIL e tutti gli altri sindacati hanno affermato che il tacito conferimento (silenzio-assenso) non si applica ai lavoratori pubblici assunti prima del 31.12.2000 perché hanno come liquidazione il TFS (trattamento fine servizio) e non il TFR  che è l’oggetto dell’intervento della legge delega. 

D’altra parte non può che essere così in quanto i due istituti sono completamente diversi e pertanto solo il lavoratore può decidere con una espressione di volontarietà attiva se aderire o meno al fondo pensione e quindi trasformare il TFS in TFR. 

Per i lavoratori pubblici assunti successivamente al 31/12/2000 e che hanno il TFR valgono e varranno le regole generali. 

Su questo punto i sindacati hanno ribadito quanto già espresso negli incontri generali presso il ministero del lavoro. Vale a dire il diritto ad una informazione vasta e capillare per tutti i lavoratori al fine di ridurre il fenomeno del silenzio-assenso ed in ogni caso sia dato al fondo pensione contrattuale la priorità gerarchica per via legislativa o contrattuale del conferimento del TFR.  

Per quanto riguarda la portabilità, i sindacati hanno esposto la impossibilità di praticarla nel settore pubblico in quanto una parte consistente del patrimonio del fondo è costituito da scritture contabili presso l’INPDAP (cosiddetta parte virtuale), pertanto nel caso di trasferimento dell’iscritto presso altre forme pensionistiche tale patrimonio diventerebbe reale con un pesante ed insostenibile aggravio finanziario per l’INPDAP. Vieppiù si registrerebbe una condizione per la quale il fondo contrattuale avrebbe in gestione una parte delle risorse mentre le restanti resterebbero scritture contabili presso l’INPDAP, al contrario le altre forme pensionistiche avrebbero in gestione totalmente risorse reali. 

Relativamente alle questioni sulla fiscalità i sindacati hanno ribadito la necessità di una riduzione della imposta sostitutiva sui rendimenti dei fondi pensione (oggi 11%), una diminuzione della tassazione sulle prestazioni. 

L’incontro si è concluso con l’impegno del ministero della funzione pubblica a sollecitare i comitati di settore per l’esame della pre-intesa per la costituzione del fondo pensione enti locali e sanità e per l’avvio delle trattative per gli altri fondi pensione e con il sottosegretario Saporito che ha preso atto delle valutazioni esposte dai sindacati, annunciando ulteriori incontri. 

Si è trattato di un primo incontro che ha aperto un tavolo specifico sul pubblico impiego che avevano chiesto la categoria e la confederazione per evidenti problemi particolari del settore che non potevano essere ricompresi nel tavolo più generale, presso il ministero del lavoro. 

I problemi posti dal sindacato in modo unanime sono quelli che abbiamo di fronte, valuteremo le risposte che ci saranno date.

 

Roma, 23 marzo 2005

  

IL RESPONSABILE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
FP CGIL NAZIONALE

ALESSANDRO RUGGINI