(060316) BERLUSCONI PROPONE DI RIDURRE IL NUMERO DEI DIPENDENTI PUBBLICI - COMUNICATO STAMPA DI CARLO PODDA SEGRETARIO GENERALE FP CGIL NAZIONALE
 

Apprendiamo da agenzie di stampa, che anticipano i contenuti della puntata di Matrix in onda questa sera, che l’on. Berlusconi propone di ridurre il numero dei dipendenti pubblici, poiché il lavoro del 50% di essi è utile solo a loro stessi. 

Che questo fosse il pensiero del Presidente del Consiglio, non ci coglie di sorpresa. Le scelte del Governo in questi ultimi cinque anni, ad esempio, sui continui tagli al lavoro pubblico e sulla stagione contrattuale, che ancora non si è conclusa per oltre un milione e trecentomila lavoratori, dopo 27 mesi dalla scadenza, erano sufficientemente chiare. 

Forse l’on. Berlusconi voleva dire che lui non ha mai avuto bisogno del lavoro pubblico poiché è abituato a comprare da sé i servizi che gli necessitano. Ma non è così per la quasi totalità dei cittadini italiani che solo grazie al lavoro pubblico, quindi all’impegno quotidiano dei dipendenti pubblici, possono usufruire dei servizi indispensabili alla salute, all’istruzione, alla giustizia e agli altri servizi che li rendono, appunto, liberi cittadini. 

Il Presidente del Consiglio pensi piuttosto al fatto che i lavoratori pubblici, non solo il 50%, sono convinti che il suo lavoro, in questi cinque anni, è stato utile solamente a se stesso.
 

Roma, 31 marzo 2006