La manovra economica varata dal Governo, che temiamo sia solo un anticipo della stangata che arriverà con la legge finanziaria, ripropone con una pervicacia degna di miglior causa, vincoli e pesanti tagli nei confronti di Comuni, Province e Regioni.

La riduzione del 10% delle spese in beni e servizi si tradurrà matematicamente in meno servizi ai cittadini. Considerato che l’80% delle prestazioni erogate dal sistema di welfare è garantito dal sistema delle Autonomie, risulta chiara l’iniquità della manovra e la precisa volontà politica di liquidare i servizi pubblici locali.

E’ altresì evidente che l’assenza di adeguate risorse per il rinnovo del Contratto Nazionale dei lavoratori pubblici, oltre a negare un diritto a questi lavoratori, si iscrive anch’essa nella logica di sminuire il ruolo e il valore del lavoro pubblico.

La FP CGIL non è disponibile a rassegnarsi, è per noi giunto il momento di costruire un fronte comune con amministratori, cittadini, utenti e lavoratori in grado di contrastare le politiche economiche e sociali del Governo e per costruire proposte che sappiano coniugare la valorizzazione dei lavoratori con il rilancio e la qualificazione dei servizi resi ai cittadini.


Roma, 12 luglio 2004