L’Assemblea
nazionale dei quadri e dei delegati della FP CGIL – CISL FPS – UIL FPL e
UIL PA si è riunita a Roma l’8 maggio 2003.
L’Assemblea
ha giudicato inaccettabile la scelta del Governo di bloccare il rinnovo dei CCNL
della Sanità, delle Autonomie Locali, delle Agenzie Fiscali, degli Enti
Pubblici non Economici e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, negando
così a circa 1.400.000 lavoratrici e lavoratori il loro diritto a vedere
rivalutate le proprie retribuzioni nel quadro di una crisi economica grave e di
una inflazione crescente.
Nel
febbraio del 2002 dopo 11 ore di sciopero, CGIL – CISL – UIL hanno
sottoscritto un accordo col Governo che, in applicazione del protocollo del
23/7/1993, impegnava la parte pubblica a rinnovare i contratti ed in autunno il
ministro della Funzione Pubblica rinnovava ed adeguava quest’impegno alle
mutate condizioni economiche.
Una
controparte senza parola nega invece ancora oggi il rinnovo contrattuale.
Per
questi motivi l’assemblea approva la scelta delle Segreterie Nazionali di
effettuare 24 ore di sciopero generale il 19/5 p.v.
L’assemblea
decide di far svolgere in questa giornata nei 120 capoluoghi di provincia
manifestazioni che si concentreranno nei pressi delle sedi istituzionali più
significativi che saranno individuati dalle strutture locali per sottolineare
anche le responsabilità delle controparti: Regioni, ANCI, UPI e Enti Pubblici
che si nascondono dietro il Governo e non si assumono il loro ruolo autonomo di
presentare direttive in modo da avviare le trattative.
Queste
manifestazioni, al fine di dare maggiore visibilità all’iniziativa sindacale
ed allo scopo di sottolineare l’unità su tutto il territorio nazionale di
tutte le lavoratrici ed i lavoratori in sciopero, culmineranno in un sit-in che
si svolgerà nella stessa ora nei luoghi delle 120 città in cui si manifesterà.
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