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MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: RITORNO AL PASSATO COMUNICATO
      STAMPA DI FERRUCCIO NOBILI FP CGIL NAZIONALE
 Il 4 settembre il Prefetto GALATI, Capo di Gabinetto del Ministero delle
      Infrastutture e dei Trasporti, ha consegnato alle OO.SS. la bozza di
      decreto modificativo del Dlgvo 300 per la riorganizzazione del ministero
      che venerdì 6 settembre arriverà in consiglio dei Ministri.
 INACCETTABILE
      IL METODO che non ha previsto tempi, pur indicati nelle norme, per il
      confronto con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori. CONFUSI,
      CONTRADDITTORI E VAGHI I CONTENUTI:- Si abroga l'"Agenzia per le Infrastrutture e i Trasporti"
      riportando le funzioni (tutte?) che li dovevano confluire nella struttura
      ministeriale.
 Alla faccia del modello federale, si torna a centralizzare tutto.
 - Si cambia la struttura dei 4 dipartimenti, per sopperire alla
      "mancanza di un unico centro di imputazione e di propulsione", e
      si ripropone il Segretario Generale (mantenendo però il numero magico
      "4" attraverso la previsione di 3 Vice Segretari Generali) e le
      Direzioni Generali. Ma in periferia si "inventa" una struttura
      "bicefala": due Direttori Generali (uno per le infrastrutture e
      uno per i trasporti) per ogni ufficio.
 
 Si dice di voler unificare per coordinare meglio, ma in realtà si divide
      e si separa.
 - Nel cambiare l'architettura istituzionale del Ministero si citano le
      funzioni da svolgere in maniera vaga e confusa.
 Che questi cambiamenti preparino privatizzazioni?
 - Si unificano i due ministeri ma non ci si preoccupa di garantire al
      personale di diversa provenienza uguale trattamento economico.
 Come al solito ognuno propone il suo cambiamento ma nessuno si ricorda
      delle lavoratrici e dei lavoratori.
 Intervenire
      per aggiustare il precedente disegno del ministero era stato richiesto da
      tempo anche dalle OO.SS. Ma questo decreto peggiora l'assetto che si
      propone di modificare:maggiore incertezza sulle funzioni da svolgere, centralizzazione invece di
      decentramento, due teste a dirigere lo stesso ufficio, niente soldi ai
      lavoratori, etc.
 Sembra che il
      miglioramento dei servizi e dell'efficienza non c'entri nulla. Che tutto
      serva al Ministro LUNARDI solo a garantirsi la gestione del potere senza
      pericoli di disturbo? 6 settembre
      2002
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