RASSEGNA STAMPA

 

David Rowland[1] 

Nel settore sanitario/ Una controversa nuova direttiva pericolosa perché potrebbe anteporre gli interessi del mondo degli affari alla sicurezza dei lavoratori e degli utenti[2]

 

The Guardian
20 gennaio 2005

 

Il governo appoggia l’iniziativa della Commissione Europea mirata a ridurre radicalmente il potere dei governi nazionali di controllare le multinazionali. Nonostante abbia ricevuto scarsa attenzione da parte dei media nel Regno Unito, la “Direttiva Bolkestein” ha provocato proteste di massa e dibattiti in Francia, Belgio, Svezia e Danimarca.

La direttiva, che la Gran Bretagna cercherà di far passare quando assumerà la Presidenza dell’Unione Europea nella seconda parte dell’anno, ha due scopi principali: cancellare qualsiasi legge e standard nazionale che renda difficile alle imprese europee l’ingresso nei mercati di altri paesi membri, e di permettere alle imprese europee di gestire affari in qualsiasi luogo dell’UE secondo le regole del “paese d’origine”.

La direttiva è controversa perché applica le stesse regole delle agenzie immobiliari, dei locatori di spazi fieristici, delle agenzie pubblicitarie e delle imprese di sicurezza privata alla sanità ed ai servizi sociali. La Commissione non considera i servizi forniti dai medici ai loro pazienti come uno speciale bene pubblico di cui devono godere tutti, ma come un’”attività economica”, una merce da scambiare in tutta l’UE come qualsiasi altra.

Si calcola che l’erogazione dei servizi di cura sanitaria rappresenti circa il 10% del PIL dell’UE, e quindi è vasto il potenziale di ricavare profitto per le imprese private nella sanità. Ma finora i sistemi di finanziamento pubblico per la sanità sono stati protetti dalle leggi nazionali. Sotto le norme del “controllo d’ingresso” del Regno Unito, le farmacie hanno la licenza per la distribuzione dei farmaci dietro ricetta del SSN solo nelle aree accessibili a chi ne ha maggiore bisogno. Giganti della grande distribuzione come Asda Walmart ha cercato di convincere il governo di disfarsi di questa norma ma, dopo una denuncia pubblica, il Ministero della Sanità si è rifiutato, consapevole che la deregulation distruggerebbe molti farmacisti di comunità.

La Direttiva Bolkestein richiederebbe la rimozione da parte del Regno Unito di queste norme perché le considera come una barriera illegale all’ingresso nel mercato.

Sulla base del proposto “principio del paese d’origine”, le imprese europee che forniscono servizi sanitari nel Regno Unito su base temporanea – come le unità mobile di trattamento, o i fornitori di personale per l’assistenza domiciliare – non avranno l’obbligo degli standard della Commissione Sanitaria (Healthcare Commission)  o della Commissione d’Ispezione per le Prestazioni Sociali (Commission for Social Care Ispection). Gli sarebbe concesso operare secondo diversi standard, e spesso più bassi, dei paesi dell’UE in cui l’impresa è registrata..

Il governo si è piegato alla pressione esercitata dall’Associazione Medica Britannica e da altri ed ha promesso che cercherà di escludere il “l’assistenza sanitaria finanziata con denaro pubblico” dai campi di applicazione della direttiva. Ma diversamente da quanto appare questo non offre una difesa sicura. Il Ministero dell’Industria e del Commercio ha dichiarato che non vuole negare l’opportunità del mercato ai gestori privati della sanità e afferma che non esiste una definizione chiara di “l’assistenza sanitaria finanziata con denaro pubblico” nel diritto dell’Unione europea.

 

Il fatto che sia il Ministero dell’Industria e del Commercio piuttosto che il Ministero della Sanità a negoziare la posizione del Regno Unito a Bruxelles è ulteriore causa di preoccupazione. E’ risaputo che il Ministero dell’Industria e del Commercio dichiara anche che non si dovrebbe permettere che le preoccupazioni per gli standard sulla sicurezza e la qualità pesino di più dei potenziali benefici che l’iniziativa potrebbe portare al mondo degli affari britannici. Dubbi giungono anche fuori del settore sanitario. L’Autorità delle Industrie della Sicurezza (Security Industry Authority, SIA), un organismo governativo che regola i buttafuori dei nightclub ele imprese di sicurezza privata, ha dato voce a “gravi preoccupazioni” circa la direttiva. Questo settore è infestato dall’infiltrazione criminale e dai bassi standard in tutta l’Europa e la SIA teme che la copertura fornita ai cittadini britannici dal Decreto per il settore della sicurezza privata del 2001 (Private Security Industry Act) sarà disfatto, in quanto il personale impiegato nelle imprese con sede fuori del Regno Unito sarà fuori portata dal suo controllo.

Il movimento sindacale è preoccupato che le imprese edili non debbano più rispettare la normativa del Regno Unito sulla salute e sicurezza nei cantieri, e gli attivisti ambientalisti temono che i piani regolatori locali, che governano dove si possano aprire i supermercati, siano giudicati una barriera illegale all’ingresso nel mercato. I tentativi per limitare la moltiplicazione dei nightclub e i bar nei centri urbani saranno annullate da numerose clausole.

Chiaramente, il futuro dell’economia dell’UE e del Regno Unito risiede nello sviluppo di una prosperosa economia che si basi sui servizi. Ma molti affermano che c’è qualcosa di sbagliato nell’anteporre gli interessi del mondo degli affari della difesa dei lavoratori e degli utenti.

La preoccupazione per la scarsa regolamentazione delle imprese straniere lasciate a briglie sciolte nel Regno Unito non dovrebbe essere visto come nazionalismo sotto mentite spoglie. Come rilevato dalle organizzazioni sindacali in tutta l’Europa, la direttiva significherà che i lavoratori delle aziende stabilite in paesi più poveri troveranno difficile accedere alla protezione dei paesi più ricchi dove sono distaccati. Quindi la molto temuta “corsa al ribasso” recherà minori benefici ale comunità dove gli individui sono più sfruttati.

Eppure se si possono introdurre standard in tutta l’UE per controllare la qualità dei pneumatici, non c’è alcuna ragione per non elaborare standard di alta qualità per l’assistenza sanitaria. Fornire il diritto ai cittadini europei di servizi pubblici di alta qualità e di una adeguata protezione del lavoro potrebbe anche aiutare ad affrontare il disincanto verso l’Unione Europea.

Mentre inizia il dibattito sulla Costituzione dell’UE, c’è un chiaro bisogno di articolare una diversa visione dell’Europa a quella contenuta nella direttiva Bolkestein, una visione fondata fermamente nella tradizione europea di solidarietà sociale e capitalismo responsabile. 


 

[1] David Rowland è research fellow alla School of Public Policy, University College di Londra.

[2] David Rowland, A controversial new European directive is in danger of placing the interests of business above the safety of workers and consumers , The Guardian, 20 gennaio 2005, (http://www.guardian.co.uk/analysis/story/0,3604,1394117,00.html)