FSESP – 22 marzo 2006 - Una catena umana per difendere l’acqua.
Forte sostegno europeo alla lotta dei lavoratori Abbanoa in Sardegna

 

Oltre mille persone – della Federazione sindacale europea dei servizi pubblici (FSESP), dei sindacati belgi e dei movimenti – hanno formato, alle 11 del 22 marzo (Giornata mondiale dell’acqua), una catena umana, che ha simbolicamente collegato la sede delle aziende e delle multinazionali private del settore idrico (Aquafed) con quella della Commissione europea e del Consiglio. 

La giornata si è conclusa con una manifestazione davanti la sede della Commissione. In apertura, dal vice segretario generale della FSESP Jan Willem Goudriaan, è stata espressa – tra tanti applausi - la forte solidarietà alla lotta dei lavoratori di Abbanoa, gestore unico dell’acqua potabile in Sardegna, che proprio il 21 e 22 marzo scioperavano contro una gestione che aumenta le tariffe a carico dei cittadini, peggiora i trattamenti dei lavoratori e minaccia di licenziamento centinaia di precari, senza risolvere i problemi di inefficienza della rete idrica dell’isola.  

I partecipanti alla manifestazione (era presente una delegazione della FP CGIL) -  sulla base della parola d’ordine “La nostra acqua non è in vendita” -volevano sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni europee le loro preoccupazioni e la loro contrarietà al fortissimo rischio che l’acqua (e l’accesso ad essa) possa essere vista solo come un affare commerciale e non come un bene comune ed un diritto inalienabile dell’umanità. 

La Commissione europea gioca un ruolo importante ed ambiguo nella gestione dell’acqua e della liberalizzazione e della privatizzazione della distribuzione idrica. Le aziende private del settore continuano, intanto, la loro pressione sulle istituzioni comunitarie per sostenerne la privatizzazione. “Nonostante ci siano una quantità enorme di prove – da detto Goudriaan – che questo sistema è un fallimento”. 

Aquafed, ad esempio, è stata formata solo 5 mesi fa con lo scopo di “promuovere la partecipazione dei privati nell’acqua e nella gestione delle acque reflue” e continua ad opporsi alla domanda (di trasparenza) di rivelare quali siano le organizzazioni nazionali che la compongono. E’ stato presentato uno studio congiunto tra FSESP e PSIRU (il centro di ricerca sulle privatizzazioni) proprio su Aquafed e sul suo stretto collegamento con la multinazionale francese SUEZ. 

La Commissione europea, inoltre, attraverso il GATS (accordo commerciale mondiale sui servizi), cerca di spingere i paesi in via di sviluppo alla privatizzazione ed al partenariato pubblico-privato nel settore idrico. 

Nei discorsi che si sono succeduti è stata ricordata anche la direttiva Bolkestein che ,anche nella sua nuova versione, include l’acqua nel suo campo di applicazione,. Tra gli interventi anche quello dell’eurodeputato Roberto Musacchio, del Gue, che ha sostenuto con forza i temi proposti dalla FSESP e ha ricordato il forum di Città del Messico e la recente risoluzione del Parlamento europeo che definisce l’acqua come un bene comune.