Nelle giornate del 18 e 19 settembre si sono svolti i lavori del Comitato Direttivo della Funzione Pubblica Cgil Nazionale.

Pubblichiamo di seguito il documento conclusivo e due ordini del giorno (uno di solidarietà al Presidente Arafat, il secondo su servizi pubblici e beni comuni) adottati dal direttivo.

 

Documento conclusivo  Comitato Direttivo Funzione Pubblica CGIL
Roma, 19 settembre 2003

Il C.D. Nazionale della Funzione Pubblica CGIL si è riunito a Roma il 18-19 settembre per valutare la situazione politica sindacale e lo stato della vertenza per il rinnovo dei CCNL.

Il C.D. approva la relazione e le conclusioni della segreteria nazionale. Il dibattito ha sottolineato la necessità di dare continuità alla iniziativa della CGIL e della categoria a sostegno della difesa e della estensione dei diritti. Pertanto il C.D. impegna le strutture della categoria a promuovere la più ampia partecipazione possibile allo sciopero di due ore proclamato dalla CGIL contro la Legge 30.

In questo stesso quadro si inscrive la manifestazione indetta dalla FIOM per il 17 ottobre 2003. A questa manifestazione è necessario dare adesione e sostegno. Essa non è infatti alternativa né vuole essere sostitutiva ad iniziative assunte in proposito dalla CGIL o unitariamente. La Segreteria e le strutture della categoria e, se necessario, lo stesso C.D. terranno conto ovviamente delle eventuali decisioni che in proposito il C.D. della CGIL dovesse assumere.

L'attività svolta da due anni dal governo Berlusconi continua infatti incessantemente a voler demolire il sistema di garanzia e di sicurezza sociali che hanno caratterizzato la costruzione ed il consolidamento dell'ordinamento democratico e sociale del nostro paese.

La messa in discussione della Costituzione, della ripartizione e della reciproca indipendenza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, ha ormai assunto l'evidenza di un progetto di riforma dell'attuale ordinamento statale e prosegue l'opera di revisionismo storico del Presidente del Consiglio, che ha ormai riscritto le storie del fascismo, descrivendo una dittatura feroce come una operetta.
Il diritto di accesso ai servizi sociali, all'istruzione, alla salute, alla cultura sono quotidianamente e progressivamente negati alla parte più debole della popolazione.

La politica economica di carattere recessivo, che da due anni il governo pratica, aggrava una situazione dai connotati difficili e sta peggiorando le condizioni materiali di milioni di persone e spingendo sulla soglia di povertà una parte pericolosamente crescente delle persone che percepiscono reddito da lavoro dipendente.

L'abbandono di qualsiasi politica dei redditi impone al sindacato l'assunzione di quella che è ormai una non più dissimulabile questione salariale.

In questo quadro il C.D. impegna la segreteria e le delegazioni trattanti a chiudere il negoziato dei CCNL ancora aperti salvaguardando il sistema dei diritti consolidato nella normativa dei lavoratori pubblici e definendo un incremento economico in linea con quelli ottenuti nei CCNL già sottoscritti all'ARAN. La mancata conclusione entro tempi brevi del negoziato comporterà come già unitariamente deciso, iniziativa di lotta.

Il C.D. ha sottolineato la necessità di contrastare con forza l'attività della commissione di garanzia sull'esercizio del diritto di sciopero, che è sempre più tesa non a regolare ma a limitare in modo improprio, questo diritto che, è bene ricordare, è garantito dalla costituzione.

Il C.D. impegna la segreteria nazionale ad attuare le procedure per il rinnovo del prossimo biennio.

Il dibattito ha sottolineato la necessità di proporre a CISL e UIL ed ai lavoratori piattaforme per il rinnovo biennale che si facciamo carico di ridistribuire reddito. Le piattaforme dovranno provvedere il recupero integrale del differenziale tra inflazione reale e programmata, più un incremento, pari all'inflazione attesa in Italia secondo le stime dei maggiori istituti statistici ed economici nazionali ed europei, una quota di produttività, più una quota di maggiore inflazione per quei beni a domanda rigida (casa, alimentazione, istruzione) verso i quali è indirizzata la spesa incomprimibile dei redditi medio bassi.

Il confronto sulla prossima legge finanziaria che si avvierà il 23 settembre è quindi il primo impegnativo banco di prova.
Il C.D. della CGIL considera che se l'ipotesi della Legge finanziaria avrà la caratteristica descritta dai media in questi giorni, la CGIL dovrà proporre a CISL e UIL una determinata e forte azione di contrasto.

Il C.D. valuta con attenzione le condizioni del rapporto unitario, a cui la categoria ritiene di aver dato un sostanzioso contributo. Queste condizioni possono determinare un rapporto tra le OO.SS. utile per gli interessi dei lavoratori.
Deve essere tuttavia chiaro che, o, questo rapporto si sostanzia in richieste che hanno il consenso dei lavoratori e che sono sostenute da tempestive azioni di contrasto, oppure la CGIL non può condannarsi all'immobilismo.

I bisogni, le domande di tutela e di cambiamento che salgono dal lavoro e più in generale dalla società, continuano a chiedere di essere rappresentati. La soggettività politica che la CGIL ha espresso in questi due anni, è stata il frutto dell'incontro con queste domande e delle scelte compiute al Congresso di Rimini la cui giustezza il quadro attuale conferma e sottolinea. Questo incontro con i movimenti ha impedito il dispiegarsi del progetto della casa delle libertà ed ha generato un patrimonio di idee, volontà ed attese per il cambiamento, a cui la CGIL deve dare continuità. Bisogna sconfiggere una idea di società che è tuttora in campo, che è del tutto alternativa alla nostra che è quella, di chi come noi, pensa che un'altra idea di società è possibile.

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Funzione Pubblica CGIL
Comitato direttivo
18-19 settembre 2003

Solidarietà al Presidente Arafat

Il direttivo della Funzione pubblica CGIL esprime la sua più viva solidarietà al Presidente dell' Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat che è stato minacciato, dal governo israeliano di Ariel Sharon, per la sua vita e nel suo diritto a rimanere nel suo ruolo, eletto dalla grande maggioranza dei palestinesi, e nella sua terra.
Nel ricordare con emozione le parole di pace che il presidente Arafat aveva rivolto, il 22 gennaio 2002, al nostro Congresso nazionale nella sessione straordinaria "Contro il terrorismo, pace nel mondo, pace in Palestina" il comitato direttivo della Funzione Pubblica CGIL, condanna, con forza e determinazione, ogni atto terroristico ed in particolare quelli rivolti verso i tanti innocenti, israeliani e palestinesi (dall'inizio dell'Intifada, il 28 settembre 2000 ad oggi hanno perso la vita 2600 palestinesi ed 820 israeliani) e sostiene con forza l'illegittimità dell'occupazione israeliana dei territori di Gaza e della Cisgiordania e, in particolare, l'illegittimità della pratica delle "esecuzioni mirate" che provoca ulteriori e numerose morti anche di palestinesi innocenti.
Il Comitato direttivo ribadisce perciò con forza la richiesta che la comunità internazionale affermi il dovere, da parte del governo israeliano, di applicare le risoluzioni delle Nazioni unite ed il conseguente ritiro delle forze militari di occupazione e degli insediamenti nei territori occupati.
E' necessario, quindi, senza nessun ulteriore indugio realizzare una forza internazionale di interposizione in grado di rendere realistica ogni ipotesi di tregua prevista dalla Road map, già in grave difficoltà di attuazione. Solo da un immediato cessate il fuoco può riprendere vita il percorso che deve portare in quei territori pace e sicurezza per i popoli di Israele e della Palestina, dando finalmente corpo all'unica ipotesi di soluzione di questa tragedia: "due popoli, due Stati".
Inoltre, la scelta da parte degli Stati Uniti di porre il veto ad una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che difendeva la vita e l'integrità politica di Arafat dimostra quanto sia fallimentare la politica estera americana dopo la guerra in Iraq e rischia di favorire una escalation militare israeliana, dando al governo israeliano la sensazione di avere un via libera americano a ogni aggressione contro i palestinesi. Tale scelta viene aggravata dalle parole del Presidente degli Stati Uniti Bush che giudica Arafat un leader fallito e responsabile del blocco del processo di pace,
La FP CGIL chiede che le posizioni che il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha potuto assumere per effetto del veto americano siano sostenute con forza dall'Unione europea - anche in quanto componente del Quartetto (Usa, Russia, Unione europea, Onu) - e dal governo italiano, in qualità di presidente di turno dell'Unione stessa.
La FP CGIL, sulla stessa linea di quanto deciso nel suo Comitato direttivo del 4-5 aprile 2002 , si farà promotrice di una forte iniziativa verso l'Internazionale dei servizi pubblici (ISP), la Confederazione europea dei sindacati (CES) , la FSESP e i sindacati europei perché assumano con forza una posizione su questa vicenda e difendano la vita ed i diritti del presidente Arafat, anche sulla base della IV Convenzione di Ginevra.
Il testo di questo ordine del giorno sarà inviati anche ai sindacati palestinesi ed israeliani.

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Funzione Pubblica CGIL
Comitato direttivo
18-19 settembre 2003

Servizi pubblici e beni comuni

La Funzione Pubblica CGIL conferma il suo forte impegno per la difesa dei servizi pubblici e del ruolo pubblico in tutte le sedi europee ed internazionali, sia nelle sedi istituzionali sia in quelle proposte dal movimento dei movimenti. Sopratutto per quel che riguarda la più ampia sfera dei beni comuni dell'umanità: l' acqua, la sanità e l'educazione.

In questo ambito la FP CGIL ha contribuito ad elaborare la posizione della Federazione sindacale europea dei servizi pubblici (FSESP) che si è espressa con radicalità per la difesa dei servizi pubblici anche in occasione della discussione sugli accordi generali sul commercio dei servizi nella Conferenza dell'OMC di Cancun, nella consultazione sul Libro verde sui servizi di interesse generale elaborato dalla Commissione europea e nella discussione, ora al Parlamento europeo, delle nuove direttive sugli appalti pubblici di servizi e dell'acqua.

Sulla base delle stesse posizioni la FP CGIL ha partecipato al Forum sociale alternativo "Stop al WTO" di Riva del Garda, dal 3 al 6 settembre 2003, in occasione del vertice dei ministri degli esteri dell'Unione Europea.

La Funzione Pubblica CGIL, in occasione dell'apertura della Conferenza intergovernativa che dovrà approvare la nuova Costituzione europea, parteciperà  sia all'euromanifestazione organizzata dalla CES "Lavoro Diritti Solidarietà per l'Europa sociale Adesso!", che si svolgerà nel pomeriggio del 4 ottobre a Roma, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, sia, con una folta delegazione, alla manifestazione organizzata, nello stesso orario, dal Forum sociale europeo, all'Eur, con le parole d'ordine "Voi 15 noi 400 milioni. L'Europa siamo noi. Contro il liberismo, la guerra e il razzismo - In piazza per un'altra Europa".
Il Comitato direttivo della FP CGIL sostiene e apprezza la scelta del Forum internazionale che si terrà nel pomeriggio del 3 ottobre, fortemente voluto dalla CGIL, a cui sono invitati a discutere dell'altra Europa i movimenti, i sindacati italiani ed europei, esponenti della Confederazione Europea dei Sindacati e la Tavola della pace.

La FP CGIL parteciperà alla Marcia per la pace Perugia-Assisi del 12 ottobre 2003 che ha come parole d'ordine "Costruiamo insieme un'Europa per la pace. L´Europa che vogliamo ripudia la guerra, è aperta, solidale e nonviolenta: una nuova Europa per un mondo nuovo". Anche noi condividiamo la valutazione che la guerra contro l´Iraq ha diviso i governi europei impedendo all´Europa di agire in modo responsabile ed efficace. Allo stesso tempo, però, decine di milioni di cittadini europei hanno dato voce ad un´Europa dei popoli unita attorno ai valori della pace, della giustizia e del diritto internazionale dei diritti umani. Chiediamo anche noi che la nuova Costituzione europea affermi che "L'Europa ripudia la guerra".

La Funzione Pubblica CGIL, sulla base del mandato congressuale, è anche quest' anno tra i promotori del secondo Forum sociale europeo che si terrà a Parigi - Saint Denis dal 12 al 16 novembre 2003. La FP CGIL è in particolare promotrice, assieme ad altre organizzazioni europee, del secondo incontro su "I servizi pubblici in un'Europa dei diritti" dopo quello che si è tenuto il 7 novembre dello scorso anno al primo Forum sociale europeo di Firenze.
Il Forum sociale europeo è non solo uno spazio di incontri e di scambi per i movimenti sociali. E' anche un luogo di elaborazione di alternative e di strategie per metterle in opera. Anche noi crediamo che "un'altra Europa è possibile", e che, per tale fine, il nostro continente debba quindi giocare un ruolo decisivo, ben diversamente da quanto è avvenuto alla conferenza sul commercio mondiale di Cancun.

19.9.2003

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