Documento d’indirizzo riguardo le disposizioni della Finanziaria 2007 sul lavoro pubblico e la stabilizzazione del precariato.

 

 

         La Finanziaria 2007 , per l’Impiego Pubblico, contiene una serie di misure  che nel loro insieme  influiranno profondamente sugli assetti delle singole amministrazioni, sul lavoro e  sulla contrattazione.

         Ciò anche per effetto degli  accordi che prossimamente saranno assunti in ottemperanza alle disposizioni contenute nel recente  Memorandum firmato tra Governo e Sindacati, nel quale vengono definiti  con grande chiarezza  gli ambiti dell’azione riformatrice, fortemente voluta dal sindacato, volta a valorizzare il ruolo e la funzione della Pubblica Amministrazione.

         Una azione, quella del Memorandum, che si pone l’obbiettivo di riqualificare e rafforzare la “missione pubblica” attraverso percorsi condivisi di intervento sulla organizzazione del servizio, sulla organizzazione del lavoro e su corrispondenti politiche di governo e valorizzazione delle risorse umane. Questo mette, con forza, nelle nostre mani, attraverso politiche negoziali attente ed adeguate,  percorsi di reinternalizzazione di servizi, di controllo dei processi di estennalizzazione, di   adeguamento  della contrattazione integrativa affinché si realizzi una  relazione visibile tra finalità ed obiettivi dell’Amministrazione, politiche riorganizzative, politiche occupazionali, al cui interno costruire certi, anche se graduali, percorsi di  stabilizzazione del personale precario, modalità di partecipazione dei lavoratori.

         I principi contenuti nel Memorandum, che trovano una immediata correlazione con le disposizioni contenute in Finanziaria, se applicati in maniera coerente possono rappresentare il pilastro da cui partire per avviare  un processo di cambiamento che renda la Pubblica Amministrazione più vicina ai cittadini ed in grado di rispondere alle mutate esigenze di una società sempre più complessa e capace di tenere insieme una più forte capacità di garantire servizi di qualità e una maggiore  difesa e salvaguardia  dei  diritti sociali e civili delle persone, a partire da quelle più deboli.

         Per questi motivi  i contenuti dell’intesa   dovranno essere ben presenti  allorché si apriranno le trattative per la riorganizzazione delle amministrazioni e per la stabilizzazione del precariato in ottemperanza alle disposizioni della Finanziaria.

         Certamente dovremo essere vigili ed attenti per respingere i possibili  tentativi di “banalizzazione” di queste problematiche  i  cui effetti potrebbero compromettere i processi di riordino e cambiamento fondati sulla stabilizzazione del precariato, di valorizzazione e qualificazione del lavoro.

         A tal fine, in previsione dei tanti problemi che si riscontreranno nel corso dell’applicazione delle norme contenute in Finanziaria, si è ritenuto utile elaborare alcune note d’indirizzo, che riportiamo  di seguito, per facilitare il lavoro delle  strutture territoriali e delle RSU.    

 

POLITICHE DI STABILIZZAZIONE E LAVORO PUBBLICO

         La Finanziaria prevede, per la stabilizzazione, a domanda , del personale precario a tempo determinato il possesso dei seguenti requisiti:

  • tre anni in servizio anche non continuativi (e, per noi, anche svolti in differenti Amministrazioni) alla data del 29 settembre 2006
  • tre anni anche  non continuativi nel quinquennio antecedente  l’entrata in vigore della Finanziaria (1 gennaio 2007).
  • il raggiungimento del requisito  dei tre anni  anche successivamente alle date indicate nei punti  precedenti purché i contratti siano stati stipulati anteriormente al 29 settembre 2006  .

         Per i lavoratori già sottoposti a procedure  selettive o di natura concorsuale al momento dell’assunzione non ci sarà bisogno  di procedere ad ulteriori selezioni, che invece dovranno essere attivate nel caso di assenza delle procedure selettive previste dalla legge.

         Per il personale interessato alla stabilizzazione  nelle Amministrazioni centrali non si dovranno più effettuare proroghe per il mantenimento in servizio del personale precario in questione, basterà una delibera che nel riassumere le modalità di stabilizzazione citi la disposizione della Finanziaria (comma 519), che recita… “ Le Amministrazioni  continuano ad avvalersi  del personale di cui al presente comma, …….. (omissis relativo alle FFA),  in servizio al 31.12.2006 nelle more  della conclusione delle procedure di stabilizzazione”,  ne prolunghi i termini fino alla conclusione dei processi d’immissione in ruolo.

         Questo indirizzo per noi deve essere fatto valere per  tutte le Pubbliche Amministrazioni;  differenti sono invece le procedure  di stabilizzazione  che dovranno essere  applicate nei diversi  comparti e che ricordiamo brevemente:

  • BENI CULTURALI, GIUSTIZIA, SALUTE, AGENZIA DEL TERRITORIO,  INPS, INPDAP, INAIL, ENPALS, CNIPA, APAT, CORPO FORESTALE: Si tratta di amministrazioni alle quali la possibilità di stabilizzare il proprio personale precario era stata data con la precedente finanziaria 2006. Oggi possono procedere tenendo conto delle modalità contenute nel comma 519 entro, così dice il comma 541, il 30 aprile 2007. 
  •  FUNZIONI CENTRALI:  Per lo Stato,  Agenzie Fiscali ed  Enti Pubblici non Economici, si potrà utilizzare per il 2007 il  20% del Fondo di 120 milioni di euro previsto in Finanziaria dal comma 513 . Per il 2008 ed il 2009 si potrà procedere   alla stabilizzazione dei tempi determinati nei limiti della spesa  pari al 40% di quella relativa alle cessazioni dell’anno precedente. Per quanto riguarda i CFL in servizio potranno essere stabilizzati nel 2007 in base alle disponibilità presenti in organico. Infine, nuove assunzioni potranno essere fatte  negli anni 2008-2009  nell’ambito del tetto del 20% della spesa  relativa alle cessazioni dell’anno precedente per tutte le amministrazioni dello Stato, Enti non Economici escludendo da questo limite le categorie protette. Ove non fossero interessate a processi di stabilizzazione le amministrazioni potranno implementare ulteriormente il numero delle assunzioni finanziandole tramite un apposito fondo istituito in Finanziaria .  
  • VVF:  Nel 2007 potranno assumere 600 nuovi vigili nonchè stabilizzare,  sempre nei limiti del 20% del Fondo del comma 513, i Vigili del fuoco volontari da almeno tre anni che abbiano effettuato non meno di 120 giorni di servizio; per quanto riguarda  gli anni 2008-2009 potranno procedere ad ulteriori stabilizzazioni di questo personale nei limiti di spesa del 40% di quella relativa alle cessazioni dell’anno precedente.  Nuove assunzioni potranno essere fatte  negli anni 2008-2009  nell’ambito del tetto del 20% della spesa  relativa alle cessazioni dell’anno precedente per tutte le amministrazioni dello Stato, Enti non Economici escludendo da questo limite le categorie protette. In caso di assenza di personale da stabilizzare, si potrà procedere  ad ulteriori assunzioni  finanziate dall’apposito  Fondo che utilizzano anche le Funzioni Centrali. Per quanto attiene,invece, alle graduatorie concorsuali in essere esse sono prorogate al 31.12.2007.
  • ENTI LOCALI: Nei limiti delle disponibilità dell’ organico, potranno stabilizzare i lavoratori a tempo determinato – CFL- LSU - ex consorzi agrari,   con i requisiti generali  dal 2007 senza vincoli di spesa, ma  nel rispetto delle nuove regole del Patto di Stabilità che tengono conto del saldo di spesa finale. Gli enti locali con meno di 5.000 abitanti sono autorizzati a stabilizzare  nell’ambito delle dotazioni organiche, relativamente alle qualifiche ex art.16/56,  gli LSU in servizio nel limite massimo di 2.450 unità in tutto il territorio nazionale. I Comuni non sottoposti al Patto di Stabilità potranno invece  assumere solo nei limiti del turn over dell’anno precedente, mentre gli enti che sforano il Patto di Stabilità non possono procedere ad alcuna forma di assunzione; per quanto riguarda le Camere di Commercio, non soggette al patto di stabilità  si applica le procedure di stabilizzazione previste per gli EE.LL nei limiti delle disponibilità di bilancio.
  • SANITA’: Pur in presenza di indicazioni più stringenti (ridurre la spesa per il personale) si possono intraprendere iniziative che partono dalle riorganizzazioni di ogni Ente, discutendo le nuove piante organiche e tenendo conto sia del  numero  del personale in servizio a tempo indeterminato che dei tempi determinati, predisponendo programmi annuali di stabilizzazione in tutte le posizioni ricoperte con personale precario. Diversamente, gli istituti Zooprofilattici, nell’ambito delle disponibilità della dotazione organica, potranno  assumere  a tempo indeterminato provvedendo prioritariamente alla stabilizzazione del personale precario in possesso dei  requisiti richiesti dalla normativa generale.

 

         Per i CO.CO.CO. la Finanziaria 2007 ha disposto  che sia loro riservato, per le assunzioni a tempo determinato,  il 60% delle risorse equivalenti al 40% delle spese sostenute per l’assunzione dei tempi determinati nel 2003; a detto 60% corrisponderanno i posti destinati alle prove selettive che saranno bandite  da parte delle pubbliche amministrazioni negli anni 2007, 2008, 2009.

         La  partecipazione alle selezioni è legata  all’avere avuto  uno o più contratti di collaborazione  con le stesse amministrazioni per la  durata complessiva di almeno un anno alla data del 29 settembre 2006, e che abbiano svolto attività attinenti l’ordinaria amministrazione.

         Quanto detto vale per tutti i co.co co dei settori pubblici; per i settori privati la specifica disciplina per la stabilizzazione è diversa ed è prevista nei commi 1202-1207.

 

         Stante le regole appena richiamate, è opportuno volgere l’attenzione sulla necessità proclamata dal memorandum di eliminare il precariato della Pubblica Amministrazione nel corso della legislatura; tale affermazione  chiarisce in maniera netta che  per giungere a questo obiettivo non dovranno avere spazio   interpretazioni strumentalmente restrittive della norma riguardo i processi di stabilizzazione.

         Per questa ragione è utile rimarcare che :

  • Non occorrono più proroghe dei rapporti di lavoro per tutti coloro che si trovano nelle condizioni previste dalla Finanziaria  per essere stabilizzati nelle Amministrazioni centrali e tale indirizzo per noi deve essere fatto valere per  tutte le Pubbliche Amministrazioni.
  • La stabilizzazione dei precari non implica nuova assunzione bensì la trasformazione del rapporto di lavoro;  è un concetto che bisogna tenere presente qualora, soprattutto per gli enti locali, nel caso del  mancato rispetto del patto di stabilità  scattasse il  divieto  di nuove assunzioni .
  • Il confronto con tutte le Amministrazioni è fondamentale e va accelerato.   Infatti, il contenimento delle spese per il personale, così stringente nelle passate Finanziarie, oggi può essere affrontato con una visione più larga, con riferimento ai costi organizzativi, ai margini di efficientamento, alle opportunità di migliorare l’utilizzo delle risorse umane.
  • Per questo, soprattutto per Enti Locali e Sanità, la discussione per rideterminare le piante organiche, al fine di realizzare risparmi di gestione e nello stesso tempo procedere alla stabilizzazione dei precari, dovrà comportare un’attento confronto nel  merito degli aspetti gestionali verificando le fonti di spesa per realizzare i risparmi richiesti dalla Finanziaria,  non operando alcuna riduzione sulle spese consolidate del personale a tempo indeterminato e da stabilizzare. 

   

Di fronte a questo quadro si pone l’esigenza di definire il profilo e la direzione della nostra iniziativa contrattuale, sia sul versante delle politiche nazionali (CCNL) che su quello delle Amministrazioni.

Tramite il CCNL dobbiamo rafforzare tutto il sistema di “relazioni sindacali” con l’obbiettivo di sorreggere la realizzazione dei principi posti dal Memorandum sul versante della definizione del “core” delle Amministrazioni, delle conseguenti politiche riorganizzative e dell’ azione di governo dei processi di esternalizzazione/reinternalizzazione.

IL CCNL deve, coerentemente, favorire la configurazione di nuove politiche occupazionali, all’interno delle quali concordare i percorsi di stabilizzazione, gli strumenti e le condizioni delle flessibilità necessarie, prevedendo l’esigibilità di verifiche e controlli sull’utilizzo delle risorse umane, la loro valorizzazione professionale, i loro diritti.

In tale ambito è necessario costruire un “Fondo per la stabilizzazione” che, in sinergia con quanto stabilito dalla Legge Finanziaria, sorregga esclusivamente politiche concordate nel confronto tra le parti.    

         A livello decentrato dobbiamo da subito, anticipando i tempi, aprire il confronto per aggredire i processi di riordino delle Amministrazioni, comprendendo in questi anche le attività date in appalto o affidate a soggetti esterni, sottolineando due criteri centrali: 

  1. Stabilire che la definizione condivisa della “misssion” dell’amministrazione debba comportare la evidenziazione delle risorse occupazionali necessarie, quelle che abbiamo definito essere legate e funzioni strutturali e stabili, rispetto alle quali l’unica collocazione possibile è a tempo indeterminato, ragion per cui occorrerà operare la stabilizzazione di questi lavoratori a prescindere dalle loro attuali tipologie di impiego.

E’ del tutto evidente che andranno definiti i tempi e le gradualità di tale processo così come andrà offerta una risposta a quei lavoratori che, pur non occupando posizioni strutturali e stabili, oggi sono collocati e svolgono le loro funzioni all’interno delle PP. AA..

Occorrerà inoltre definire con le Amministrazioni percorsi di selezione snelli e non farraginosi che siano in grado di valorizzare il lavoro e le competenze che i precari hanno concretamente espresso.

Questa impostazione offre una interpretazione più dinamica del quadro delineato in Finanziaria e mette in valore sia l’impegno politico, contenuto nel Memorandum, verso il superamento del precariato nell’arco della legislatura, sia le potenzialità che possono offrire i confronti sulle riorganizzazioni laddove tenessero coerentemente e virtuosamente insieme riordino dei servizi e  quantità e qualità delle risorse occupazionali.

  1. Assumere la discussione sulla efficienza, produttività ed innovazione delle Amministrazioni come risorsa, non solo per ridisegnare servizi più efficaci ed universali, ma per razionalizzare l’organizzazione, riposizionarla e migliorarla proponendo, attraverso questa sfida costruttiva, di utilizzarne i conseguenti  benefici anche per consolidare le politiche di stabilizzazione per tutte le tipologie di lavoro precario.

 

Infatti su questa delicata partita sono necessari il massimo impegno e la massima attenzione  per evitare il rischio di una gestione burocratica e di basso profilo del Memorandum o di una lettura ragionieristica dell’obbligo normativo dato dalla  Finanziaria che potrebbero pregiudicare non solo la stabilizzazione dei precari e le prospettive di riconoscimento professionale dei lavoratori ma anche la possibilità di restituire ruolo e futuro alla Pubblica Amministrazione in una fase storica nella quale si avverte più forte il bisogno di una maggiore presenza dello Stato per restituire corpo e sostanza all’insieme dei diritti universali e di cittadinanza, diritti che in questi ultimi anni sono stati più spesso conclamati che perseguiti. 

 

Roma 7 febbraio 2007