FP Cgil Medici Nazionale
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LE INIQUITA’ DEL II BIENNIO ECONOMICO 2004-2005 PER MEDICI E VETERINARI

Fondamentale ed accessorio
L’assegnazione al trattamento fondamentale (tabellare + posizione) solo del 75% e all’accessorio (disagio+risultato) del restante 25% dell’aumento rappresenta uno dei principali dati negativi di questo rinnovo contrattuale.
In tutto il pubblico impiego il sindacato confederale ha ottenuto il 90% sul fondamentale, pensionabile e valido per la liquidazione, ed il 10% sull’accessorio.
Solo i medici vengono pertanto penalizzati, e sono costretti a riguadagnarsi il 15% dell’aumento, svalutato, che vedono dirottato nel trattamento accessorio, e che invece potevano avere garantito a fine mese, anche in caso di malattia e di ferie.

Pensionabilita’
Lo spostamento del 15% dal trattamento fondamentale all’accessorio, così come previsto dall’ipotesi del II biennio 2004-2005, determina una penalizzazione della pensione, differenziata in base alla tipologia.
Il trattamento fondamentale comprende tutte le voci stipendiali fisse e continuative. Per quanto riguarda i medici e i veterinari dirigenti è pertanto composto dallo stipendio tabellare, dalla RIA (retribuzione individuale di anzianità) ove acquisita, dalla indennità di specificità medico-veterinaria, dalla retribuzione di posizione minima contrattuale unificata, dagli assegni ad personam previsti dal CCNL dell’8/6/2000 ove spettanti. Al trattamento fondamentale ai fini pensionistici concorre anche l’indennità di esclusività. Tutto il resto è accessorio (retribuzione di posizione variabile aziendale, retribuzione di risultato, pronta disponibilità, straordinario, indennità notturna e festiva, etc.).
Si ricorda inoltre che dal 1 gennaio 2008 per andare in pensione occorreranno 60 anni d’età per le donne e 65 anni d’età per gli uomini, oppure 40 anni di contribuzione, compresi riscatti e ricongiunzioni.

Medici con il sistema retributivo
I medici che potranno avere la pensione con il sistema retributivo sono coloro che alla data del 31 dicembre 1995 erano in possesso di almeno 18 anni di contribuzione, compresi i riscatti e le ricongiunzioni.
La pensione è costituita dalla somma della quota A e della quota B.
La quota A è composta dalle voci retributive fisse e continuative (fondamentale) dell’ultimo giorno di servizio, prima della pensione di vecchiaia o di anzianità, in riferimento all’anzianità acquisita alla data del 31 dicembre 1992, compresi i periodi riscattati o di ricongiunzione.
In sostanza la quota A della pensione aumenta proporzionalmente al maggiore trattamento fondamentale che si raggiunge l’ultimo giorno di servizio ed alla maggiore anzianità al 31 dicembre 1992.
Se il fondamentale è più basso (come nel caso del II biennio economico 2004-2005) la quota A della pensione viene pertanto decurtata per chi era in servizio al 31 dicembre 1992, e più anni di anzianità aveva all’epoca, maggiore è la decurtazione.
La quota B viene invece calcolata in base alla media delle retribuzioni degli ultimi 10 anni, rivalutate, e comprendenti sia il fondamentale che l’accessorio.
Anche per quanto riguarda la quota B l’ipotesi di contratto per il II biennio economico 2004-2005 comporta una penalizzazione. Infatti mentre il 15% dell’aumento sul fondamentale avrebbe garantito comunque il massimo dei versamenti possibili, il compenso sulle guardie notturne vale per la quota B solo se vengono effettuate.
Pertanto tutti i medici che non effettuano le guardie perdono il 15% per la quota B anche se hanno il sistema retributivo, e gli stessi medici ospedalieri che effettuano le guardie perdono per la pensione il compenso per le guardie notturne non effettuate in occasione delle ferie e delle malattie.

Medici con il sistema contributivo
Sono tutti coloro che sono stati assunti a partire dall’1/1/1996. Il calcolo della pensione viene effettuato rispetto al totale dei versamenti effettuati durante tutto il periodo lavorativo, sommando sia il fondamentale che l’accessorio, rivalutati in riferimento all’incremento quinquennale del PIL.
In questo caso la penalizzazione della pensione, causata dal II biennio economico 2004-2005, è correlata al fatto che mentre il 15% dell’aumento sul fondamentale avrebbe garantito comunque il massimo dei versamenti possibili, il compenso sulle guardie notturne vale per la pensione solo se vengono effettuate.
Pertanto tutti i medici che non effettuano le guardie perdono il 15% per la pensione anche se hanno il sistema contributivo, e gli stessi medici ospedalieri che effettuano le guardie perdono per la pensione il compenso per le guardie notturne non effettuate in occasione delle ferie e delle malattie.

Medici con il sistema misto
Coloro che potranno avere la pensione con il sistema misto sono coloro che al 31 dicembre 1995 avevano meno di 18 anni di contribuzione.
Il calcolo della pensione avviene con il sistema retributivo per le anzianità maturate sino al 1995 e con il sistema contributivo per le anzianità maturate dal 1/1/1996.
Pertanto il II biennio 2004-2005 penalizza per la pensione in modo maggiore chi era in servizio al 31 dicembre 1995, e più anni di anzianità aveva all’epoca maggiore è la decurtazione. Penalizza anche per la parte relativa al sistema contributivo, successiva al 31 dicembre 1995, per le stesse ragioni già esposte per i medici che avranno solo il sistema contributivo.
Il 15% dell’aumento sul fondamentale avrebbe infatti garantito comunque il massimo dei versamenti possibili, invece il compenso per le guardie notturne vale per la pensione solo se vengono effettuate.
Pertanto tutti i medici con il sistema misto che non effettuano le guardie perdono il 15% per la pensione anche per la parte relativa al sistema contributivo, e gli stessi medici ospedalieri che effettuano le guardie perdono per la pensione il compenso per le guardie notturne non effettuate in occasione delle ferie e delle malattie.

Liquidazione
La liquidazione di fine rapporto per i medici nuovi assunti a partire dal 1/1/2001 è data attraverso il trattamento di fine rapporto (TFR).
Per i medici assunti entro il 31/12/2000 la liquidazione di fine rapporto è data dalla indennità premio di fine servizio (IPS), denominata anche trattamento di fine servizio (TFS).
Trattamento di fine rapporto.
Si calcola con un meccanismo di accumulazione che viene formata dagli accantonamenti effettuati mensilmente dalle aziende e dalle rivalutazioni delle somme giacenti, in riferimento percentuale al solo trattamento fondamentale.
Si tiene pertanto conto delle retribuzioni fondamentali maturate tempo per tempo, e più alto è il fondamentale più alto sarà il TFR.
Anche in questo la decisione di lasciare solo il 75% al fondamentale mentre in tutto il pubblico impiego è stato ottenuto il 90%, è perdente per tutti i medici ed i veterinari.

Indennita’ premio di servizio
Si calcola moltiplicando un quindicesimo dell’80% del trattamento fondamentale degli ultimi 12 mesi di servizio, per gli anni interi di contribuzione.
Pertanto anche in questo caso la penalizzazione della retribuzione fondamentale (75% dell’aumento invece del 90%) dell’ipotesi di contratto per il II biennio economico 2004-2005 determinerà per tutti i medici ed i veterinari un minore importo della IPS.

Tabellare
Si mantiene la forbice con gli altri dirigenti del pubblico impiego di circa 100 euro, che con il primo biennio avevamo notevolmente ristretto. Con il II biennio lo scostamento non si allarga ma neanche si riduce, pertanto ancora non è stata raggiunta la piena equiparazione. I medici ed i veterinari, con il II biennio, raggiungono un tabellare di 40.031,00 euro mentre per gli altri dirigenti del pubblico impiego il tabellare è di 40.129,98.

Posizione
Viene istituito un nuovo livello stabile di retribuzione di posizione minima contrattuale nell’ambito degli incarichi professionali (lett. c dell’art. 27 del CCNL 8/6/2000), che viene assegnato direttamente nel contratto agli ex aiuti (coloro che alla data del 31 dicembre 2001 avevano la retribuzione di posizione fissa di euro 4.100,66 e variabile 2.520,30).
Si viene così a creare, di fatto, per gli esclusi dall’assegnazione con più di 5 anni, il livello degli ex assistenti (dirigenti equiparati), che con il riconoscimento al quindicesimo anno di anzianità della fascia di indennità di esclusività, possono aspirare ad ottenere il nuovo livello di ex aiuti, ove disponibile.
In pratica quando un ex aiuto otterrà un incarico di struttura o lascerà il lavoro, si libererà il posto, al quale potrà accedere un ex assistente.
Si tratta di un ritorno al passato, che accentuerà la gerarchia negli ospedali e nei servizi ospedalieri, ricreando capi, capetti e capettini.
In pratica i nuovi livelli sono sei:direttore di dipartimento, direttore di struttura complessa, responsabile di struttura semplice, ex aiuto con incarico professionale, ex assistente con incarico professionale, medico con incarico professionale minore di 5 anni.
Questa vicenda assume contenuti ancora più negativi quando andiamo a vedere l’assegnazione delle risorse. Agli ex aiuti vengono infatti dati per il loro nuovo livello solo 89,31 euro lordi mensili.
Per coloro che hanno attualmente più di quindici anni di anzianità e che hanno ottenuto la fascia di indennità di esclusività per i 15 anni, ma che hanno “la colpa” di essere solo ex assistenti, non è previsto nessun aumento per la posizione nonostante si trovino a svolgere lo stesso identico lavoro degli ex aiuti. Debbono solo sperare che presto si liberi un posto di ex aiuto. Così come peraltro tutti coloro che hanno meno di 15 anni di anzianità, che rimangono anch’essi senza alcun riconoscimento economico per la loro posizione e sono tutti equiparabili agli ex assistenti.
In sostanza la professionalità di gran parte dei medici con oltre quindici anni di anzianità è stata premiata più che dal punto vista economico, attraverso l’istituzione di un nuovo livello. Pensiamo che la maggioranza degli ex aiuti avrebbero gradito maggiormente un adeguato riconoscimento economico della loro professionalità.
Per non parlare degli ex assistenti, che, a prescindere dall’anzianità, vedono la loro professionalità premiata con zero euro, così come tutti i medici ed i veterinari con meno di 15 anni di anzianità.
Nei fatti è stato anche disatteso l’impegno del riequilibrio economico per tutti i medici con più di 5 anni di anzianità.
Due sono i motivi principali di questa situazione paradossale, per un secondo biennio che a dire di tutti i sindacati avrebbe dovuto premiare la professionalità oltre che il disagio.
Il primo si ritrova nella scelta sbagliata di dirottare risorse certe dal fondamentale all’accessorio. In sostanza parte degli aumenti garantiti, pensionabili e validi per la liquidazione, che dovevano andare per la professionalità, sono stati dirottati per incrementare la quota dell’accessorio e per arrivare al compenso di 50 euro lordi per guardia notturna.
Il secondo motivo sta nel fatto che ancora una volta, a sorpresa e all’ultimo momento, sono stati nuovamente premiati gli incarichi gestionali, con un aumento nella posizione per i direttori di struttura complessa di 204,91 euro per l’area chirurgica, di 177,90 per l’area medica, di 164,57 per l’area territorio, e per i responsabili di struttura semplice o ex modulo funzionale di 89,31.
Il tutto è per la FPCCGIL Medici inaccettabile.

Ex aiuti e non altri
Il nuovo livello stabile di retribuzione viene assegnato ai dirigenti cui è conferito un incarico professionale lettera c) dell’art. 27 del CCNL 8 giugno 2000 e che avevano alla data del 31 dicembre 2001 la retribuzione minima contrattuale composta da una parte fissa di 4.100,66 euro e da una parte variabile di 2.520,30 euro.
Per effetto del comma 1 dell’art. 37 del CCNL 2002-2005, biennio economico 2002-2003, viene assegnata la suddetta retribuzione minima di posizione al 31 dicembre 2001 solo a coloro che nella tavola 1 del II biennio economico 2000-2001 del CCNL 1998-2001 erano inquadrati come ex art. 57 fascia b), che a loro volta, come da tabella 1 del secondo biennio economico 1996-1997 del CCNL 1994-199, corrispondono agli ex decimo livello. Per quanto sopra nell’ipotesi di contratto 2004-2005 il nuovo livello non viene assegnato a tutti coloro che hanno un incarico professionale lettera c) dell’art. 27 del CCNL, oppure a coloro che hanno un incarico professionale con più di 15 anni di anzianità, ma solo ed esattamente agli ex aiuti

Condizioni di lavoro (Turni di guardia notturna)
Il contratto individua come unica condizione di disagio la guardia notturna, e prevede, a partire dal 31 dicembre 2005, un compenso di 50 euro lordi per ogni turno di guardia notturna in orario e fuori l’orario di lavoro, ad esclusione delle guardie notturne svolte in libera professione aziendale. I 50 euro si cumulano con la vigente indennità notturna di 17,82 euro, arrivando alla complessiva cifra per notte di 67,82 euro lordi.
Qualora la guardia notturna venga retribuita come lavoro straordinario, non viene erogato il compenso di 50 euro.
Questa operazione riveste più ombre che luci.
La FPCGIL Medici nella sua piattaforma aveva indicato il disagio come una delle tematiche da affrontare in questo biennio economico, a partire dalle situazioni di criticità da rilevare a livello locale ed in via prioritaria alle guardie notturne e festive, alle pronte disponibilità, all’assistenza domiciliare dei medici del territorio e dei veterinari ed ai Dipartimenti di Emergenza-Urgenza.
Per questo aveva chiesto che l’accessorio, individuato così come in tutto il pubblico impiego, nel 10% delle risorse disponibili, fosse destinato a questo obbiettivo.
Il disagio è stato invece individuato esclusivamente nella guardia notturna ed il compenso di 50 euro lordi a guardia notturna è stato raggiunto spostando risorse dal trattamento fondamentale di tutti i medici all’accessorio. Questi soldi potranno essere riguadagnati dai medici solo effettuando guardie notturne, con una penalizzazione ancora più grave per i medici ospedalieri non soggetti ai turni di guardia e per i medici del territorio.
Questa scelta è inoltre funzionale ad una miope politica di monetizzazione del disagio, già avviata con l’istituzione nel contratto nazionale delle tariffe per le guardie notturne extra orario e dell’ora in libera professione, che non lo risolve ma che porterà i medici a rincorrere sempre più prestazioni, peggiorando la qualità del lavoro ed allungandolo oltre le 38 ore.
La tariffazione delle prestazioni nel contratto nazionale, che la FPCGIL Medici ha denunciato nella precedente tornata contrattuale con una specifica nota a verbale, rischia inoltre di portare ad una loro esternalizzazione a medici non dipendenti, con tariffe minori, portando il sistema verso la privatizzazione.
Questo meccanismo porterà anche ad un sempre maggiore blocco delle assunzioni, che invece potrebbero rappresentare una risposta a diverse situazione di disagio, a partire da chi è costretto a fare sempre più guardie.
La FPCGIL Medici è pertanto d’accordo ad un compenso per i disagio ed in primo luogo per le guardie notturne, ma questo non deve ledere il diritto a tutti i medici al trattamento fondamentale e l’unitarietà del lavoro nella sanità pubblica.
Inoltre crediamo che il disagio non si affronta solo con un maggiore riconoscimento economico, ma sopratutto con il miglioramento del sistema e con una appropriata politica occupazionale.
Vi è infine da rilevare che le Regioni, entro 30 giorni, dovrebbero riequilibrare i fondi tra le aziende, considerando che il numero dei turni di guardia notturna effettuati possono essere estremamente diversificati. Un’altra complicazione che ci porta a ripetere il motivo principale della nostra mancata firma. Non era meglio avere i soldi garantiti a fine mese, validi per la pensione e per la liquidazione ?

Aumento medio ed accantonamento
La media dell’aumento è di 254,43 lordi mensili, ai quali però sono da togliere 3 euro che sono utilizzati dalle aziende per riallineamenti della posizione in riferimento al primo biennio economico 2002-2003.

Lo straordinario
Una prima nota positiva, contenuta nella nostra piattaforma e che abbiamo rivendicato durante la trattativa ed ottenuto, è rappresentata dalla rivalutazione dell’ora di straordinario rispetto a nuovo tabellare, che determinerà un riconoscimento economico ai medici in pronta disponibilità che vengono chiamati.
A decorrere dall’entrata in vigore del contratto, l’ora di straordinario feriale diurno è di 24,59 euro, feriale notturno di 27,80 euro, e festivo notturno di 32,08 euro.
Poiché il monte salari destinato allo straordinario rimane uguale a quello esistente nella stessa azienda al 31 dicembre 2001, con conseguente diminuzione delle ore in straordinario, rimane il rischio che, per coprire le prestazioni prima rese in straordinario, invece di portare avanti in primo luogo una politica di assunzioni, si determini per diversi medici un incremento delle prestazioni fuori orario, anche se potrebbero essere effettuate in libera professione aziendale.

Retribuzione di Risultato
Il fondo per il risultato, a decorrere dal 31 dicembre 2005, è incrementato di 12,72 euro mensili per ogni dirigente medico. Le risorse da erogare in forma di acconto ovvero per stati di avanzamento sono ridotte al 50% con riferimento alle quote attribuibili, fermo restando che la parte restante è corrisposta esclusivamente a consuntivo in relazione al raggiungimento del risultato, nel termine massimo di un semestre. In sostanza le aziende si terranno per più tempo le risorse legate al risultato diminuendo le quote da erogare prima del raggiungimento degli obbiettivi.

Veterinari
Una seconda nota positiva, che la FPCGIL Medici aveva richiesto durante la trattativa, è rappresentata dal fatto che i veterinari non contribuiscono all’aumento delle indennità di guardia notturna, che non svolgono, ma utilizzano parte di queste risorse per il loro disagio e parte sulla posizione per diluire lo scostamento rispetto ai medici.