Auguri a Bianco, ma è ormai un Ordine da superare
                    Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 

La FPCGIL Medici fa gli auguri al neoeletto Presidente della Fnom, Amedeo Bianco, e a tutto il nuovo comitato centrale, ma s’insediano su una nave che sta affondando. 

Gli accordi di vertice tra alcuni sindacati autonomi convenzionati ed ospedalieri, che occupano i posti di Presidente dei principali Ordini Provinciali, hanno consentito l’assegnazione dei ruoli di ciascuno, con i medici italiani lontani anni luce. 

Basti pensare che per il rinnovo dei due Ordini Provinciali con il più alto numero di iscritti, Roma e Milano, hanno votato rispettivamente il 20% ed il 10% dei medici. La stragrande maggioranza dei 340.000 medici non è rappresentata e non ha fiducia in questo Ordine. 

C’è invece bisogno di ridare credibilità all’Ordine tra i medici e tra i cittadini, con una riforma legislativa incisiva che dovrà essere avviata subito dopo le elezioni politiche. 

Così come richiesto unitariamente dal sindacato confederale CGIL-CISL-UIL, va confermata la natura di ente pubblico dell’Ordine, con funzioni di garanzia della qualità delle prestazioni professionali a tutela di diritti fondamentali dei cittadini.  

La lontana origine e l’assenza di riforme da oltre mezzo secolo richiede una rivisitazione delle norme relative alla loro articolazione e funzioni, alla democrazia interna e al pluralismo degli organismi dirigenti, alla trasparenza delle decisioni anche con riferimento alla gestione dei patrimoni, ai diritti degli iscritti. 

Basti pensare che con le attuali norme ad una lista per il rinnovo degli Ordini provinciali, votata da uno sparuto numero di medici, ma che raggiunge il 51% dei votanti, vengono assegnati tutti i posti di consigliere. La minoranza, anche con il 49%, non ha alcun diritto di rappresentanza. 

La nuova normativa dovrà inoltre prevedere l’affidamento agli Ordini delle funzioni di verifica dell’aggiornamento professionale degli iscritti e del rispetto del codice deontologico, la netta separazione tra cariche ordinistiche e cariche sindacali, nonché la volontarietà dell’iscrizione agli albi per i medici dipendenti pubblici. 

Roma, 29 marzo 2006