Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici 

Contratto medici bloccato da Governo, Regioni ed Aran
Per il 2006 l’oroscopo prevede proteste e scioperi

 

Anno nuovo, contratto vecchio. Il rinnovo del secondo biennio economico contrattuale 2004 e 2005 per questo anno, nonostante le promesse e gli impegni, è ormai saltato. L’ultimo incontro risale al lontano 10 novembre, e da allora abbiamo registrato un lavorio sotterraneo che ha portato alla costituzione solo di barriere. Eppure siamo arrivati già a 24 mesi di ritardo, essendo scaduto il primo biennio economico il 31 dicembre 2003. 

Il Governo invece di impegnarsi per la chiusura entro la fine dell’anno di tutti i contratti aperti del pubblico impiego, a partire dai medici, ha avviato la procedura per rinnovare i vertici dell’Aran che ha proprio il compito di trattare con i sindacati.

E’ un atto di irresponsabilità che nei fatti sta già bloccando le trattative, quando avrebbe potuto impegnarsi per la rapida chiusura dei contratti ancora aperti, prorogando gli attuali vertici dell’Aran, in scadenza a fine gennaio 2006. 

Le Regioni da un lato hanno ripreso il vecchio vizio del ping pong con l’Aran, dall’altro lato hanno avviato una serie di consultazioni parallele solo con alcune organizzazioni mediche, creando confusione e con il risultato di un ulteriore impantanamento della trattativa.

Peraltro sembrerebbe che la proposta dello sviluppo continuo professionale che vede uniti tutti i sindacati medici e che consentirebbe una coerente crescita della retribuzione a cui avrebbero accesso tutti i dirigenti indipendentemente dagli incarichi dirigenziali affidati, sia respinta dalle Regioni. 

A questo punto, con l’anno nuovo, non rimane che riprendere le azioni di protesta, che dovranno essere concordate unitariamente da parte di tutte le organizzazioni sindacali mediche, e che, se non vi saranno rilevanti novità, non potranno che arrivare allo sciopero. 
 

Roma, 20 dicembre 2005