COMUNICATO STAMPA

di Nicola Preiti, coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina generale

 

         Sono di rilievo le motivazioni della Corte dei Conti sulle convenzioni di medicina generale e specialistica ambulatoriale. 

La certificazione non positiva in realtà non riguarda le Convenzioni, riguarda il Governo e la sua fallimentare politica economica. Ed effettivamente, da questo punto di vista, è ineccepibile. 

E’ certificato, anche dalla Corte dei Conti, che il Governo stà distruggendo il SSN privandolo dei finanziamenti indispensabili alla sua sopravvivenza.    

Le cifre riportate, già note peraltro, sono come pietre:

-   11,1 miliardi di euro sono il disavanzo regionale imputabile alla sanità per gli anni 2001-2003, e il Governo si è presentato con 2 miliardi.

-   la mancanza di 5,5 miliardi di euro per il pieno finanziamento del 2004

-   la sottostima del finanziamento per il 2005:  88.195 milioni di euro previsti a fronte del fabbisogno stimato dalle Regioni di 90,1 miliardi di euro. 

Da ciò come non affermare tecnicamente che “…in tale stato di criticità…non sembrano sussistere, allo stato degli atti, i presupposti per una valutazione positiva di compatibilità e sostenibilità finanziaria degli oneri..”

A rigor di logica, in tale stato di criticità,  le convenzioni si possono rinnovare solo prevedendo la riduzione dello stipendio dei medici, rispetto al 2000 e prevedendo la contrazione dei servizi ai cittadini, altro che garanzia dei LEA.  

Non è sufficiente il senso di responsabilità delle OO.SS. firmatarie, riconosciuto dalla Corte, che non hanno preteso il recupero completo dell’inflazione reale.

E poi ci si viene a raccontare la favola della riduzione delle tasse! 

Per quanto riguarda poi il criterio quantificatorio adottato, sicuramente la SISAC saprà fornire gli ulteriori elementi valutativi necessari al chiarimento dello stesso. Peraltro sono note  e riconosciute sia la quantità di risorse necessarie al rinnovo (1.112 milioni di euro), sia la base di partenza degli incrementi (monte compensi 2000) nonché gli incrementi stessi, fissati dal comitato di settore.  

Ora è bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte ai medici ed ai cittadini. Le OO.SS. hanno già fatto la loro parte.

La parte pubblica, Regioni e Governo, hanno condiviso l’accordo.  Non è questo un accordo fatto solo fra sindacati. E’ da presumere che il Comitato di Settore, la conferenza dei Presidenti ed il Governo sapessero cosa stava firmando la struttura tecnica SISAC ed avessero previsto le modalità per far fronte all’impegno finanziario. O la trattativa è stata una farsa che ha trovato una conclusione che non si doveva trovare? 

La decisione è quindi politica e le Regioni ed il Governo l’hanno già presa esprimendo parere favorevole all’ipotesi di accordo

Si chiariscano fra Governo e Regioni, e la Conferenza Stato-Regioni produca gli ulteriori elementi valutativi alla Corte sulla individuazione delle fonti di finanziamento e sulla sostenibilità finanziaria, ma intanto faccia comunque entrare in vigore gli accordi. 

Roma 14/03/2005