Comunicazione stampa
di Nicola Preiti, coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina generale

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Il Ministro della Salute ha incontrato nel pomeriggio del 4 luglio le OO.SS. della medicina generale. Ha chiesto il contributo propositivo del settore per giungere ad una iniziativa concordata fra tutti gli attori e naturalmente con le Regioni, in grado di incidere sulle Liste d’attesa.  

Per la Fp CGIL Medici le liste d’attesa non sono tutte uguali e sono richiesti interventi molteplici e differenziati in aderenza alle differenti problematiche.

Combatterle è un imperativo, ma è necessario evitare ogni scorciatoia o iniziativa inappropriata. 

Abbiamo sottolineato che le liste d’attesa esprimono comunque il disagio del sistema sanitario che si trova in una stretta finanziaria assoluta.

Il deficit delle Regioni, il blocco delle assunzioni di personale che dura da anni, l’impossibilità di investire in servizi e tecnologie non possono essere ininfluenti sulle liste d’attesa. Abbiamo chiesto quindi investimenti vincolati all’obiettivo, perché non si può pensare di intervenire efficacemente senza specifiche ed aggiuntive risorse: La Gran Bretagna ad esempio ha stanziato circa 4 Mld di € in cinque anni solo per questo obiettivo. 

Non si parte  comunque dall’anno zero, e ci sono precise normative in materia come il DPCM del 27 marzo 2000 di cui abbiamo chiesto la corretta applicazione, e ciò potrebbe già portare a sensibili benefici. 

Abbiamo chiesto che ogni intervento debba partire da un’informazione puntuale, dalla conoscenza dei dati , dalla loro omogeneizzazione fra le Regioni per renderli paragonabili e suscettibili di valutazione e miglioramento. 

Le liste d’attesa prima di tutto devono essere trasparenti ed i cittadini devono avere sulle stesse adeguata informazione.  

Sarebbe quindi opportuno istituire CUP (centri unificati di prenotazione) in tutte le Regioni e mettere in rete un’alta percentuale di prestazioni. Anche i Medici di famiglia, con gli adeguati sostegni,  potrebbero direttamente prenotare dai loro studi le prestazioni disponibili in rete limitando fortemente i disagi ai cittadini e consentendo così anche una maggiore efficienza del sistema.  

Abbiamo ribadito l’inaccettabilità di liste d’attesa bloccate, che negano in partenza il diritto di accesso ai cittadini, che è invece un dovere del sistema garantire. 

Riteniamo che un rapido ed efficace intervento per incrementare il numero di prestazioni, in carenza di offerta, possa essere l’utilizzo dell’attività LP intramoenia aziendale.  Ma è questo uno strumento delicato, da applicarsi correttamente: quando l’intramoenia è utilizzata impropriamente e non abbatte le liste d’attesa o peggio le induce, deve essere bloccata, come peraltro  previsto dal DPCM  del 2000. 

Infine ci siamo dichiarati disponibili ad ogni livello per ragionare di appropriatezza prescrittiva, anche in apposite commissioni regionali, in modo da evitare tagli indiscriminati alle prestazioni e migliorare l’utilizzo delle risorse. E quindi necessario che i MMG siano coinvolti nella programmazione regionale in modo da essere sempre più parte integrante e protagonisti del sistema.

Roma, 4/07/2005