A.I.R.B. Associazione Italiana Per la Ricerca Biomedica

c/o Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova Largo Rosanna Benzi n.10, 16132 Genova. Tel. (010) 5600960 Fax 5600501

Osservazioni sulla proposta di definizione dei criteri da adottare per la ripartizione dei fondi relativi alla ricerca corrente 1998

L’Associazione Italiana per la Ricerca Biomedica, ha esaminato criticamente il documento prodotto dal Ministero della Sanità allo scopo di valutare l’attività di ricerca clinica e sperimentale degli IRCCS e ripartire i fondi per il 1998.

L’analisi del documento, secondo l’Associazione, ha rivelato numerose anomalie che rendono inapplicabili i criteri proposti, sulla base dei quali si è, con alcuni correttivi che hanno tenuto conto della spesa "storica", provveduto a finanziare la ricerca corrente dei 32 IRCCS pubblici e privati per il 1998.

L’Associazione propone dei correttivi ai criteri proposti.

Analisi critica del documento del gruppo di studio IRCCS – Ministero della Sanità – Servizio Vigilanza Enti – Ufficio Ricerca Scientifica.

Premessa

Valutazione della attività di ricerca effettuata dagli attuali IRCCS

Gli IRCCS sono definibili dal punto di vista strutturale in due specifici ambiti: quello sanitario e quello di ricerca. La prima parte che comprende il personale addetto all’attività clinica e la seconda a quella di ricerca.

Nella tabella 1 a pag.57 del Bollettino delle ricerche settembre 1998 sono riportati i dati strutturali con il personale addetto ad attività clinica, nella tavola 2 della valutazione del gruppo di studio del Ministero per gli IRCCS (vedi tabelle in fondo a questo documento) è invece riportata la parte di personale addetto ad attività di ricerca (ricercatori). Nel primo caso si tratta di 31.002 persone, nel secondo caso di 4.354 persone.

Per quanto riguarda il numero di ricercatori il dato riportato è, a ns. parere, opinabile in quanto il numero dipende dalla interpretazione individuale dell’attività di ricerca e non è soggetto a verifiche amministrative.

La quantificazione della qualità e quantità di ricerca effettuata da un IRCCS è un dato estremamente importante in quanto permette di quantificare l’impegno del singolo IRCCS nell’attività di ricerca e dovrebbe servire come riferimento per il finanziamento da erogarsi.

Vi sono due possibili modi per valutare la ricerca effettuata dagli IRCCS, uno assoluto ed uno in percentuale.

Nel caso di un prodotto globale (es. tavola 1) se due istituti producono 100 è giusto che abbiano entrambi 100 qualsiasi sia il numero di persone addette alla ricerca in quanto verrebbe pagato un prodotto in quantità.

Nel caso di una valutazione percentuale o qualitativa esempio tavola 3 o tavola 6, invece gli Istituti sono messi tutti sullo stesso piano. In questo caso il finanziamento non può essere erogato in maniera analoga a chi ha 10 ricercatori o a chi ne ha 100, a parità di percentuale o di qualità. In tal caso sarebbero favoriti i piccoli Istituti che a parità di "bravura" percentuale riceverebbero molti più soldi per addetto alla ricerca. Nel caso di valutazioni percentuali o qualitative il finanziamento deve assolutamente dunque essere rapportato al numero di ricercatori presenti o comunque ad un dato che esprima quanto l’Ente produce in termini quantitativi, dal punto di vista della ricerca e delle sue ricadute.

Impact factor normalizzato e Produttività

Il 50%+ 5% del finanziamento sono determinati tenendo conto col criterio della produttività scientifica degli IRCCS.

Sul principio della valutazione basata principalmente sulla produttività scientifica i ricercatori degli IRCCS che fanno riferimento all’AIRB si trovano d’accordo.

E’ però importante nel decidere quale peso dare alla produttività scientifica e come valutarla.

Importanza della produttività scientifica

Il fine ultimo di un Istituto di ricerca è organizzare ricerche scientifiche che siano in grado di produrre dei risultati utili alla collettività scientifica internazionale, e quindi, indirettamente a tutti i cittadini.

Esiste un solo sistema oggettivo, non soggetto a pressioni politiche o clientelari, per valutare se un ricercatore ha effettuato delle ricerche utili. Quello della valutazione dei risultati delle sue ricerche. Attualmente i risultati delle ricerche di buon livello devono essere presentati ed accettati dalla Comunità Scientifica Internazionale. Il solo ed unico modo per fare questo è quello di pubblicarli sulle riviste scientifiche. Più interessanti ed originali sono i risultati più è facile pubblicarli sulle migliori riviste. Se i risultati aggiungono conoscenze nel settore nel quale si stà operando, questi saranno ripresi e citati da altri ricercatori, così crescerà l’Impact Factor e quindi il prestigio della rivista sulla quale sono stati pubblicati i risultati.

La maggior parte dei lavori pubblicati su riviste di basso livello (ad es. con Impact factor inferiori ad a 0.5) sono inutili, e talvolta rappresentano la giustificazione per l’effettuazione di ricerche scadenti.

La Commissione del Ministero ha proposto di creare dei livelli di Impact factor normalizzati dividendo l’elenco delle riviste per ogni disciplina in quattro gruppi e dando un punto al quartile inferiore, due punti ai due quartili intermedi e tre punti al quartile superiore. Nel caso di riviste particolarmente valide con un IF assoluto superiore a 10 il valore dell’IFN sarà 5.

Il sistema basato sui quartili, proposto dalla Commissione, incentiva la pubblicazione di articoli di basso medio livello.

Qualsiasi ricercatore serio sa benissimo che sulle riviste considerate di basso livello (es. IFN=1) si pubblicano i lavori che non hanno prodotto risultati originali. Ne deriva che chi scrive 3 lavori inutili (punteggio 3) è produttivo come che scrive un ottimo lavoro!! Ciò è inammissibile.

Il criterio proposto incentiva la mediocrità.

Le pubblicazioni scadenti, gli abstract presentati a Congressi ai quali non fa seguito una seria pubblicazione scientifica e tutti i prodotti inutili alla Comunità Scientifica devono essere penalizzati e quindi non devono essere valutati positivamente.

Se si vuole mettere a punto un criterio che premi i migliori bisogna mettere al bando i compromessi. La valutazione della produttività proposta non è in grado di farlo.

Valutare la produttività in maniera anomala è peggio che non valutarla in quanto giustifica (e finanzia) la "finta" ricerca.

Essendo i criteri di valutazione applicati in maniera relativa e non assoluta, un criterio molto rigido non dovrebbe spaventare nessun ricercatore in quanto mette tutti sullo stesso piano penalizzando i peggiori e creando un sistema veramente competitivo basato su dati oggettivi e criteri validi che incentivano la buona produzione scientifica.

Il problema della valutazione di altre attività che hanno una valenza locale, didattico e/o sociale deve essere tenuto in considerazione, ma in un capitolo a parte di valutazione, che non sia quello della produttività scientifica.

Proposta:

E’ giusto calcolare degli Impact Factor Normalizzati, cioè che tengano conto della diversità delle varie discipline, ma il criterio deve essere maggiormente discriminante per i lavoro di alto e basso livello. Proponiamo quindi che si utilizzi un sistema basato non più su quartili, ma su decili (dividendo le pubblicazioni di ogni settore in dieci livelli e non in quattro) applicando un punto ad ogni decile, per cui la differenza fra una pubblicazione di basso livello ed ina di alto non sarà più di uno a tre , ma di uno a dieci, scoraggiando la produzione scientifica inutile. Si dovranno inoltre prevedere punteggi più alti (es 15-20 punti) per quelle riviste con un Impact Factor grezzo molto elevato (es. superiore a 6=15 punti, superiore a 10=20 punti ecc.), e punteggi inferiori ad uno per le riviste con un Impact factor grezzo molto basso (es. IF grezzo inferiore a 0.3 IFN=0.5, oppure ultimi due decili IFN=0.5).

Calcolo della Produttività scientifica dei ricercatori:

La produttività per ricercatore non rappresenta un prodotto, ma un indice di qualità del ricercatore. Per tale motivo il dato ottenuto è un punteggio che deve servire per determinare il finanziamento da attribuire al singolo ricercatore, quindi il punteggio ottenuto (che è quello medio per ricercatore) deve essere rimoltiplicato per il numero di ricercatori per non dare lo stesso finanziamento a due Istituti con la stessa produttività per ricercatore (vedi esempio tavola 3 San Gallicano e Besda entrambe con la stessa produttività media di 0.89) con un numero diverso di ricercatori (es. San Gallicano 43 ricercatori e Besta 201 prendono entrambi 250milioni) penalizzando i ricercatori degli Istituti più grossi e favorendo quindi le strutture che fanno meno ricerca. Nel nostro caso osserviamo infatti che il singolo ricercatore del San Gallicano è "premiato" per la sua produttività di 0.89 con 5.800.000 lire, mentre quello del Besta con la stessa produttività con meno di 1.245.000, ma non basta , perche i 13 ricercatori del Medea, con una produttività di poco superiore (1.08 che significa una pubblicazione del quartile più basso all’anno ), avranno ben 23.000.000 a testa, mentre i 437 ricercatori del San Raffaele, con una produttività media quasi doppia di quelli del San Gallicano riceveranno poco più di 1.000.000 di lire ognuno.

Le valutazioni sulla produttività scientifica dei ricercatori riportate nella tavola 3 non solo sono inutili, ma generano discriminazioni ridistribuendi i finanziamenti basati sulla produzione scientifica con un criterio che non segue alcuna logica. Si premiano gli Istituto come fossero entità senza struttura ne personale. Il valore medio è scambiato per un valore assoluto.

Lo stesso errore lo ritroviamo nelle tabelle successive 4,5 e 6 ove ogni valutazione è avulsa dalla complessità della struttura la quale evidentemente costa di più se è più complessa, ma rende anche di più in valore assoluto.

Un problema serio nella valutazione della produttività dei ricercatori è nella conoscenza reale del numero di ricercatori che operano nei diversi IRCCS. Quanti sono i ricercatori nei diversi IRCCS? Chi ha deciso questi numeri? E’ giusto che i clinici, il cui stipendio e’ gia’ pagato dalla regione di appartenenza e per i privati e’ pagato dai cittadini o in base alle convenzioni col SSN siano considerati come i ricercatori degli IRCCS pubblici che non ricevono alcun finanziamento dalle regioni ed i cui stipendi sono e possono solo essere pagati con i fondi per la ricerca corrente?

La tavola 1 che riporta la produttività scientifica globale indica, in maniera insindacabile, l’impatto della ricerca sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo in ogni IRCCS.

In altre parole la produttività scientifica totale rappresenta un indice oggettivo del numero di ricercatori attivi presenti.

Case mix

Si tratta di un indice di costo basato sui DRG. A ns. parere non è un indice idoneo a valutare la qualità dell’attività di ricerca.

Andrebbe abolito in quanto è relazionato ai costi degli interventi medici e non alla qualità dell’ assistenza clinica.

Inoltre è applicato come gli altri indici, in valore assoluto senza tener conto del numero di ricercatori.

Si notano comunque numerose anomalie nell’applicazione di questo indice che dovrebbe essere suddiviso per disciplina, calcolato in percentuale e rapportato, anch’esso, alla consistenza dell’atttività di ricerca (numero reale di ricercatori).

Si fa notare come il valore negativo di alcuni case-mix applicato con criteri matematici, ma senza alcuna logica, abbia creato delle notevoli disparità fino a proporre di togliere 2,92 miliardi all’Oncologico di Bari.

Capacità di attrazione

Al di là delle valutazioni di merito questo indice, a ns. parere, dovrebbe essere ridimensionato.

Anche questo dato non può essere preso in valore assoluto, ma va visto in proporzione al numero di posti letto. Si deve creare una classifica di merito e quindi anche in questo caso pesato sull’impatto della ricerca. Tutte le valutazioni che non tengono conto delle dimensioni delle strutture, a parità di capacità di attrazione penalizzano gli IRCCS più grandi e premiano i più piccoli.

Non è riportato da nessuna parte il dato riguardante il numero di ricoveri effettuati dalla struttura riconosciuta come IRCCS. Tale dato dovrebbe essere rapportato al numero di ricoveri provenienti da pazienti fuori regione e tale percentuale dovrebbe essere considerata una graduatoria di merito attraverso la quale distribuire i fondi in maniera relativa rispetto al numero di ricercatori.

Al primo posto della classifica troviamo la Casa Sollievo, un grande ospedale con 1.175 posti letto. In tale struttura si sono ricoverate 11.154 persone provenienti da altra regione. Per tale motivo si ritiene di dover dare 10 volte più soldi alla casa Sollievo rispetto al San Gallicano che ha ricoverato 125 persone da fuori regione: 5 miliardi e mezzo alla Casa Sollievo e 60 milioni al San Gallicano. Il San Gallicano ha 43 ricercatori e la Casa Salute ha 57 ricercatori ed ha avuto il riconoscimento come IRCCS per il settore delle malattie genetiche. Gli 11.154 ricoveri fuori regione sono stati effettuati per malattie genetiche?

Inoltre, l’Istituto Tumori di Milano e quello di Genova che hanno circa lo stesso rapporto (1/10) fra posti letto e ricoveri da fuori regione della Casa Sollievo, con 429 posti letto e 4602 ricoveri Extrareg. Milano e 56 letti e 478 ricoveri extrareg. Genova, si vedono assegnare 2.27miliardi Milano (la metà) e 240milioni Genova (23 volte meno).

La stessa capacità di attrazione (intesa come indice di qualità dell’assistenza) rende 96.491.000 ad ognuno dei 57 ricercatori della Casa Sollievo, 16.570.000 ad ognuno dei 137 ricercatori di Milano e meno di 662.000 lire ad ognuno dei 362 ricercatori genovesi (145 volte di meno).

Attenzione!

Si tratta di un indice di qualità dell’assistenza che va interpretato come indice di merito, mentre è stato applicato in valore assoluto assegnando circa 500.000 lire per ogni ricovero proveniente da fuori regione, senza tener contro del settore di riconoscimento come IRCCS né del numero di ricercatori cui è riferito il finanziamento.

Il fatto di utlizzare il numero assoluto dei ricoveri è stato giustificato come un modo di valutare maggiormente una struttura grossa rispetto ad una piccola. Tale criterio che potrebbe sembrare adeguato e corretto, in realtà non lo è in quanto non considera la quantità dell’attività di ricerca effettuata ed il suo trasferimento alla clinica, ma solamente la grandezza dell’ospedale nel suo complesso, senza tener in alcun conto la disciplina del riconoscimento nè la quantità di ricerca effettuata, che è poi quella prevista dal finanziamento.

In tal modo risulta non come finanziamento alla ricerca, ma come ulteriore finanziamento alla parte clinica, in aggiunta ai finanziamenti regionali, senza alcuna valutazione sul trasferimento della ricerca alla clinica.

Non dimentichiamo che si sta discutendo della ripartizione del finanziamento (1%) destinato alla ricerca.

Qualità dei progetti di ricerca corrente

Due sono i punti critici.

Il primo è che il punteggio viene dato con criteri soggettivi da parte di una Commissione.

Questo in un sistema di valutazione dovrebbe essere evitato in quanto può creare anomalie legate non solo ad aspetti clientelari, ma anche a causa delle competenze specifiche dei membri della Commissione.

Il secondo è che, nuovamente, gli Istituti sono messi sulla stesso piano senza tener conto della loro struttura. Vediamo cosa succede!

Si propone di distribuire 43 miliardi e 560 milioni sulla base della qualità dei progetti di ricerca corrente.

Innanzitutto a si può osservare che i finanziamenti sono distribuiti in maniera abbastanza equa. Gli Istituto più bravi (punteggio 28/30) riceveranno 1.64 miliardi, quelli meno bravi (16/30) poco meno di un miliardo.

Dunque questo criterio soggettivo non sembra creare grosse disparità.

Se analizziamo meglio i dati ci rendiamo invece conto del caos più totale.

L’Istituto Oasi, ultimo della lista con una qualità pari a 16.35/30 riceve 0.96 miliardi per 52 ricercatori e quindi 18.500.000 lire per ricercatore, l’IDI ed il Sollievo, primi della lista, rispettivamente lire 15.500.000 per ricercatore il primo con 106 ricercatori e lire 28.700.000 per ricercatore il secondo disponendo di soli 57 ricercatori. I ricercatori del San Raffaele, con 22.2/30 prendono poco meno di 3.000.000 a testa. I ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia pur con 26.5/30 prendono poco più di 10.000.000 a testa.

I ricercatori dell’Istituto Tumori di Genova con 24.5/30 ricevono circa 4.000.000 ognuno, mentre quelli del Monzino e delo Stella Maris col un punteggio analogo (24/30) rispettivamente 45.000.000 a testa il primo e ben 100milioni a testa il secondo!!

Per avere dei buoni finanziamenti non è necessario avere un buon punteggio, ma avere pochi ricercatori.

Si tratta di un indice di qualità dell’assistenza che va interpretato come indice di merito, mentre è stato applicato in valore assoluto assegnando circa 500.000 lire per ogni ricovero proveniente da fuori regione, senza tener contro del settore di riconoscimento come IRCCS né del numero di ricercatori cui è riferito il finanziamento.

In tal modo risulta non come finanziamento alla ricerca, ma come finanziamento alla parte clinica, in aggiunta ai finanziamenti regionali.

Osservazioni di carattere generale sul personale degli IRCCS

Nel Bollettino delle Ricerche del Ministero della Sanità (Settembre 1998 - Sperimentazione di un modello per il Bollettino della Ricerca del Ministero della Sanità) a pagina 57 troviamo la tabella 1 che riporta i dati strutturali degli IRCCS. In tale tabella nella colonna 4 è riportato il personale totale degli IRCCS. Tale personale è in realtà il personale addetto all’assistenza, il cui stipendio è finanziato dalle singole regioni di appartenenza per gli IRCCS pubblici.

Nel documento del gruppo di studio degli IRCCS per la definizione dei criteri da adottare per la ripartizione dei fondi relativi alla ricerca corrente, è invece riportato il personale addetto all’attività di ricerca (tavola 2) che dovrebbe indicare da una parte l’impegno di ogni singolo Istituto nell’attività di ricerca e dall’altra l’ammontare proporzionale dei finanziamenti necessari per la ricerca.

A questo punto è chiaro lo scopo del gruppo di lavoro: definire come valutare l’attività di ricerca di ogni singolo IRCCS allo scopo di finanziare l’attività di ricerca svolta dagli IRCCS pubblici ed erogare finanziamenti per l’attività di ricerca agli IRCCS privati.

I due tipi di istituti non possono essere messi sullo stesso piano in quanto per quelli pubblici esiste l’impegno per finanziare un certo numero di ricercatori previsti dalla pianta organica.

L’errore sostanziale del documento del gruppo di lavoro del Ministero è quello di non aver valutato i prodotti in quantità e qualità della ricerca clinica e sperimentale degli IRCCS, ma di aver dato dei punteggi generici senza tener conto delle dimensioni delle strutture, dimensioni non dell’ospedale, ma della struttura di ricerca, supporto all’attività clinica, la struttura riconosciuta dal Ministero.

Risulta chiaramente che il gruppo di lavoro del Ministero non ha assolutamente tenuto conto di tali unità di personale.

Pubblico e Privato

Il finanziamento proposto è distribuito in maniera uniforme fra gli IRCCS pubblici e quelli privati.

Nulla in contrario, in via di principio, sul fatto che si debbano finanziare le strutture produttive indipendentemente dal fatto che siano pubbliche o private.

Il problema del finanziamento del personale degli Istituto Pubblici non può però essere avulso dal contesto politico ed organizzativo nel quale tali Istituti vengono ad operare.

Non è ammissibile che il Ministero dopo aver approvato delle Piante Organiche per dei dipendenti Pubblici, improvvisamente decida che non garantisce i fondi per pagare il personale che ha precedentemente approvato come personale di Ruolo.

Gli strumenti a disposizione per gestire gli stipendi, le assunzioni e gli eventuali licenziamenti di personale non sono assolutamente gli stessi per gli Istituti Pubblici e quelli privati Privati.

Gli stipendi del personale degli IRCCS Pubblici sono regolati dal contratto della Sanità che è una legge di Stato e non può essere disattesa. Ogni rinnovo contrattuale con gli oneri economici che ne risultano connessi non viene deciso dal Direttore Generale, ma dal Ministro della Sanità.

Un Istituto Privato ha dei canali di finanziamento totalmente differenti da quelli di un Istituto Pubblico che deve seguire precisi vincoli sia per i fondi in entrata che per la gestione di quelli in uscita. Non è possibile mettere sullo stesso piano i due tipi di strutture.

Tale scelta non è tecnica, ma una precisa scelta politica che deve essere discussa ed approvata in sede politica e nel momento in cui si dovesse decidere di considerare con gli stessi criteri i due tipi di strutture si dovrebbero riscrivere le regole per gli IRCCS pubblici modificando drasticamente la normativa che debbono seguire.

Il Ministero della Sanità ben conosce i vincoli di spesa e di gestione delle strutture pubbliche e non crediamo che ritenga che queste possano considerarsi alla stessa stregua di quelle private!

Alcune considerazioni sulla valutazione dell’attività Clinica

E’ necessario sgombrare il campo da tentativi atti a mantere alcuni "ospedali di eccellenza" in ambito IRCCS.

Come dice l’On Rosy Bindi nella sua relazione sul ruolo degli IRCCS, nel Bolletttino delle ricerche del Ministero della Sanità di settembre1998, a pagina 10, "..Obbiettivo degli IRCCS è armonizzare la formazione, la ricerca scientifica e l’intervento medico verso la creazione di un nuovo modello di assistenza e di cura che siano esportabili a breve e a medio termine all’intero SSN....il solo essere ospedali di eccellenza, così come il solo svolgimento di un’attività di ricerca non sono sufficienti....il prodotto degli IRCCS è costituito dalla attività assistenziale e di ricerca che si sviluppano in maniera armonica e orientano i loro interventi tenendo conto delle indicazioni sulle priorità contenute nel Piano Sanitario Nazionale.."

I parametri da utilizzare per il 30% del finanziamento devono valutare il trasferimento dei risultati della ricerca alla clinica, l’integrazione assistenza-ricerca e quindi l’assistenza in funzione della ricerca, i risultati della ricerca nelle pratiche cliniche.

Se si utilizzano parametri puramente clinici quali il case mix e l’attrazione o tanto peggio i parametri proposti nel punto 3 del documento dei direttori Sanitari (attivazione di modelli assistenziali innovativi), avulsi dall’attività di ricerca, si rischia di continuare a finanziare gli ospedali di eccellenza che non fanno ricerca con ben 45 miliardi, ottenendo un risultato analogo o forse ancora peggiore di quello proposto dall’attuale documento che propone di erogare ai dieci ospedali con una somma di impact factor inferiore a 100, cioè con una attività di ricerca scientifica praticamente inesistente (consideranto anche le modalità con cui sono calcolati gli impact factor) circa 52 miliardi rispetti ai circa 33 erogati nel 1997 con un incremento di oltre il 50%. Soldi reperiti grazie ai criteri che favoriscono l’attività puramente clinica e che penalizzano le grosse strutture di ricerca.

Per evitare le anomalie prima segnalate è indispensabile introdurre il concetto dei requisiti minimi per la produttività scientifica, parametri, al di sotto dei quali non verrebbe erogato alcun finanziamento.

La logica di tale criterio è quella di far in modo che gli ospedali che non fanno ricerca siano esclusi dai finanziamenti e non rimessi in gioco col 30% per la ricerca clinica che in taluni casi ha un grosso peso nel finanziamento della singola struttura. Ad esempio per grossi ospedali come La Casa Sollievo della Sofferenza il finanziamento per la clinica produce 6 miliardi su 11 totali, per il Monzino, Ospedale cardiologico con 31 ricercatori, ben 9 miliardi su 12 totali ecc, molto più del previsto 30%.

Analisi critica dell’Attività Scientifica di alcuni IRCCS

La produttività scientifica anche se non rappresenta l’unico indicatore per valutare l’attività di ricerca ed il trasferimento delle ricerche sull’attività assistenziali, rappresenta comunque un ottimo ed indiscutibile indicatore della qualità e quantità della ricerca svolta da un IRCCS.

Tale indice dovrebbe essere dunque il parametro di base per una valutazione degli IRCCS, attraverso il quale determinare il livello di qualità dell’Istituto ed il suo impegno quantitativo nell’attività di ricerca.

Solo dopo aver superato il test della produttività scientifica, gli IRCCS potranno essere valutati per la qualità della loro attività clinica, con particolare riferimento alle capacità di trasferire i risultati della ricerca nell’attività clinica quotidiana.

Se esaminiamo in maniera critica la produzione scientifica degli IRCCS notiano delle differenze sostanziali per alcuni istituti.

In primo luogo sappiamo che vi sono due tipologie di personale: i ricercatori ed i clinici.

Entrambi possono contribuire a produrre pubblicazioni scientifiche, ovviamente con un diverso impegno da parte dei clinici, impegno che è stato definito intorno al 30% del tempo.

Per valutare la produttività scientifica abbiamo due possibilità: una è quella riportata nella tavola 1, cioè semplicemente sommare l’impact factor normalizzato per ogni IRCCS. Questo risulta un prodotto quali-quantitativo e sulla base di questo è lecito erogare i finanziamenti.

Il secondo modo sarebbe quello di tener conto della produttività procapite ed in tal modo stilare una graduatoria che indichi quanto merita il singolo addetto (ricercatore?) di ogni IRCCS. Per erogare i fondi l’indice ottenuto andrebbe moltiplicato per il numero di ricercatori (che sono il punto di riferimento per il finanziamento del Ministero per la ricerca).

In tavola 3 al denominatore troviamo il numero di ricercatoridi ogni IRCCS, ma ciò non è corretto in quanto alle pubblicazioni contribuisce tutto il personale del IRCCS considerato, ed alcune strutture sono veramente grandi e comprendono, a fronte di poche decine di ricercatori riconosciuti dal Ministero, centinaia e a volte migliaia di clinici.

Dunque il solo modo corretto di valutare l’attività scientifica in maniera quantitativa oltrechè qualitativa, per erogare i finanziamenti è quello proposto nella tabevola 1 mentre quello di tavola 3 è soggetto a notevoli errori ed ambiguità.

I dati di tavola 1 possono permetterelle riflessioni, in particolare osservando quegli IRCCS con una produttività scientifica molto bassa. Osserviamo con particolare attenzione quelli che risultano avere una basso Impact Factor Normalizzato (IFN).

Al 32° posto troviamo il Centro Sanitario di Ricovero e Cura Eugenio Medea Associazione la Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecce), riconosciuto con finalità monotematica alla riabilitazione in età evolutiva. Dalla tabella 1 del Bollettino del Ministero il Medea risulta avere 125 posti letto ed un personale di 245 unità. I ricercatori dichiarati dal Medea sono 13 che hanno pubblicato l’equivalente di 14 lavori con IFN di1. Tale IRCCS ha ottenuto nel 1997 2,16 miliardi per la ricerca corrente e 540 milioni per la ricerca finalizzata progetto che ha ottenuto un punteggio di 20/30.Il finanziamento totale dello Stato a questo Istituto Privato nel 1997 è stato di lire 2.7 miliardi. Il documento di valutazione dell’attività di ricerca prevederebbe di erogare nel 1998 3.47 miliardi per la ricerca corrente al Medea, con un incremento del 60%. Sfortunatamente il Medea avrà solo un incremento di 500 milioni nel 1998 con un badget previsto di 2.69 miliardi.

Al 31° posto degli IRCCS troviamo l’Associazione Oasi Maria SS. Di Troina (Enna) che che assiste soggetti portatori di ritardo mentale, è riconosciuta come IRCCS nel 1988 e svolge attività di ricerca "..rivolta prevalentemente al ritardo mentale.." Ha 352 letti e 586 dipendenti con 27 dipartimenti. I ricercatori dichiarati sono 52. Le pubblicazioni in un anno hanno un IFN di 30.8, cioè 1 pubblicazione di basso livello ogni ricercatore e mezzo l’anno. L’Oasi ha ottenuto dal Ministero della Sanità 1.84 miliardi nel 1997 per la ricerca corrente e 500 milioni per la finalizzata (punteggio 16.35/30) per un totale di 2.34 miliardi, ma la Commissione del Ministero ha calcolato che nel 1998 avrebbe dovuto avere 3.46 miliardi, con un incremento dell’88%. Ed avrà solamente nel 1998 2.41 miliardi con un aumento di 570 milioni (30%) oltre ai fondi finalizzati.

Al 30° posto abbiamoil Centro "San Giovanni di Dio Fatebenefratelli" di Brescia. E’ stato riconosciuto IRCCS nel 1996 sulle tematiche connesse alla ".. riabilitazione psichiatricae della Malattia di Alzheimer.." Ha 40 posti letto e 336 dipendenti di cui dichiara che 40-50 si dedicano alla ricerca clinica ed assistenza. L’IFN è pari a 32.5 indicando mediamente meno di una pubblicazione di basso livello l’anno per ricercatore. Questo IRCCS ha ottenuto nel 1997 2.43 miliardi e nel 1998 ne otterrà 2.63. Il documento aveva previsto una diminuzione del finanziamento a 2.05 miliardi, Il finanziamento si sarebbe ridotto a causa di una casistica di basso livello e nessun ricovero extraregionale. Nel 1997 ha ricevuto 800 milioni per la ricerca finalizzata, progetto che ha ottenuto uno dei punteggi più bassi (19.25/30). Nel complesso nel 1997, primo anno del riconoscimento, questo IRCCS privato ha ottenuto comunque dallo stato 3 miliardi e 230 milioni.

Al 29° posto troviamo l’Istituto San Gallicano riconosciuto per la dermatologia, con 42 posti letto e 188 dipendenti di cui 62 laureati in ruolo. Ricercatori dichiarati sono 43, l’IFN 38.2 cioè in media meno di una pubblicazione di basso livello l’anno per ricercatore.

Per questo IRCCS è stato proposto per il 1998 un finanziamento di 2.62 miliardi e nel 1997 erogati 580 milioni per la ricerca finalizzata.

Al 28° posto troviamo l’Ente Ospedaliero Gastroenterologico "Saverio De Bellis" di Castellana Grotte (Bari) Con 155 posti letto e 369 dipendenti, ricercatori dichiarati 105, con 40,4 di IFN. Per una pubblicazione di basso livello sono necessari 2.5 ricercatori circa ogni anno.

Questo IRCCS nel 1997 ha ottenuto 3.47 miliardi per la ricerca corrente e 375 milioni per la finalizzata per un totale di 3 miliardi e 845 milioni. Secondo la valutazione del Ministero nel 1998 meriterebbe secondo il Ministero 1.42 miliardi. Nel 1998 riceverà 3.43 miliardi più la finalizzata.

Al 27° posto il Centro Cardiologico Fondazione Italo Monzino di Milano con 142 letti e 450 dipendenti. Ricercatori dichiarati 31 con un IF normalizzato di 45.5. Una pubblicazione e mezza per ricercatore. Il Monzino ha avuto nel 1997 2.97 miliardi e 600 milioni per la finalizzata per un totale di circa 3 miliardi e 600 milioni, ma il documento del Ministero prevederebbe di erogare nel 1998 12,19miliardi al Monzino in quanto 9 miliardi circa gli spetterebbero per avere un alto case-mix, cioè per il fatto di essere un centro cardiologico. Per tale motivo il Monzino nel 1998 avrà ben 4 miliardi e 950 milioni con un incremento di quasi 2 miliardi in più (oltre il 66%).

Quasi 160 milioni per ricercatore, a fronte di una media di 66.6 milioni per ricercatore. Tutto questo grazie alle evidenti anomalie dei criteri di valutazione adottati per il 1998 e fortunatamente applicati solo parzialmente.

Al 26° posto troviamo l’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma con 144 posti letto e 474 dipendenti e 28 ricercatori.ed in IFN di 51.6. L’esiguo numero di ricercatori fanno sì che questo Istituto possa essere considerato con una produttività nella media. Nel momento in cui si devono erogare i fondi però non si tiene più conto dei 28 ricercatori, ed il solo fatto di avere un case mix nella media, pur senza ricoveri extraregionali, ed un buon punteggio nei finalizzati, fanno accreditare a tale struttura ben 5.74 miliardi nel 1998, di cui già 5.23 nel 1997 oltre a 1,4 miliardi di finalizzata per un totale nel 1997 di 7 miliardi e 140 milioni per 28 ricercatori con ben 255 milioni a testa (si ricorda che la media è 66.6 milioni e che la produttività di questo Istituto è nella media). Come già detto in precedenza dove i ricercatori sono pochi questi sono privilegiati. Ripeto a parità di produttività scientifica percentuale!

Analisi statistica della produttività scientifica dei ricercatori (tavola 3)

Abbiamo effettuato una semplice analisi della correlazione fra la produttività scientifica dei ricercatori ed il finanziamento pro capite che questi riceverebbero con i criteri proposti dalla Commissione del Ministero. Tale valore è stato ottenuto dividento il finanziamento proposto per il numero di ricercatori riportato nella tavola 2.

Nel Grafico 1 la correlazione statistica è molto bassa (r=0.395) a causa sostanzialmente di quattro punti anomali, il 6 (Monzino), il 10 (Medea), il 26 (Spallanzani) ed il 31 (Casa Sollievo) i cui ricercatori ricevono più soldi del dovutO rispetto alla loro produttività scientifica individuale. Cio è dovuto principalmente per Monzino e per il Medea per il fatto di avere un elevato case Mix, per Spallanzani dal fatto di aver solo 28 ricercatori pur con livelli di case mix nella media e capacità di attrazione bassa e dalla Casa Sollievo dal fatto di essere un grosso ospedale con 11154 ricoveri extraregionali e solo 53 ricercatori.

Il grafico 2 si ottiene escludendo dall’analisi i due Istituti 6 e 10 che possono considerarsi completamente al di fuori della distribuzione statistica del grafico.

In tal modo si possono evidenziare meglio le altre anomalie dovute al tipo di valutazione effettuata.

Nella parte alta del grafico (sopra la linea retta tracciata), che rappresenta gli Istituti che hanno ottenuto più di quanto indicherebbe la produzione scientifica dei ricercatori, troviamo ad es l’11 (Auxologico) ed il 32 (Oasi) i cui ricercatori hanno avuto più del meritato dalla sola produzione scientifica individuale. Per quale motivo?

L’Auxologico, un grande ospedale con ben 514 posti letto e 617 dipendenti, si colloca nella media per il case mix, molto in basso se si considera l’attrazione rispetto ai ricoveri (817 ricoveri extraregionali in un anno con 514 posti letto). La produttività scientifica individuale risulta alta in quanto rapportata ai 47 ricercatori presenti (su 617 dipendenti). I 47 ricercatori riceverebbero 138 milioni a testa. Anche questo IRCCS ha il merito di avere pochi ricercatori.

L’Oasi ospedale con 352 posti letto e 586 dipendenti e 52 ricercatori riceve un finanziamento superiore al prodotto scientifico grazie al notevole apporto percentuale del case mix che gli permette di ottenere tre volte più di quello che avrebbe guadagnato con la produzione scientifica

In generale nel caso di questi grossi ospedali rimane il dubbio se veramente la produzione scientifica è attribuibile ai ricercatori o ad un numero maggiore di personale, il chè modificherebbe sostanzialmente la valutazione della produttività dei ricercatori riportata nella tavole 3.

Soluzione a questo problema sarebbe quella di rapportare il finanziamento a dei prodotti di ricerca globali (es. tavola 1) e per i prodotti clinici rifarsi in percentuale al peso della produzione scientifica, indicatore reale della quantità di ricercatori presenti.

Nella parte bassa del grafico (sotto la linea retta) troviamo gli IRCCS penalizzati rispetto alla produttività dei ricercatori.

I casi più rilevanti sono il 29 (oncologico), il 28 (Pascale), il 16 (Tumori Ge), il 15 (CRO) ed il 9 (Mondino). Quattro Istituto Oncologici pubblici (con molti ricercatori) ed un Istituto Neurologico .

Cerchiamo di capire se le penalizzazioni risultano lecite o no.

L’Oncologico ha una produzione scientifica assoluta (tavola 1) che gli permetterebbe un erogazione di fonti pari al doppio di 2.35 miliardi e cioè 4.7 miliardi. E’ penalizzato dall’aver dichiarato ben 127 ricercatori, un numero effettivamente forse troppo alto.

Considerando gli altri indici proposti verrebbe ad avere 1.61 miliardi da aggiungere ai 2.35 ottenendo nel complesso 3.96 miliardi. Il fatto di considerare il case mix anche in negativo (calcolo inaccettabile) fa perdere a tale Istituto 2.92 miliardi proponendo per il 1998 il finanziamento di 1.04 miliardi (il più basso in assoluto).

Il ritocco dovuto alla spesa storica ha permesso all’oncologico di ottenere gli stessi soldi degli anni precedenti.

Situazione analoga la osserviamo per il Mondino, il Pascale ed il CRO che vengono fortemente penalizzati dai case-mix negativi. In particolare il Mondino per la produttività scientifica riceverebbe 5.58 miliardi, invece di 3.3, il Pascale 6.64 miliardi, invece di 3.26, il CRO 17.12 invece di 10.83.

Il tumori di Genova, non ha case mix negativo e secondo la produzione scientifica dovrebbe ottenere 27.22 miliardi (13.6x2), invece dei 18.1 che risultano. E’ danotare che il tumori di Genova presente valori superiori alla media per tutti gli indicatori, della produttività dei ricercatori, del case-mix, della capacità di attrazione percentuale (non calcolata) e della qualità dei progetti di ricerca corrente, per cui almeno teoricamente dovrebbe ottenere di più rispetto alla sola produttività. Motivo della penalizzazione è il tipo di valutazione effettuata che appiattisce notevolmente tutte le valutazioni senza tener conto della numerosità dei ricercatori e quindi del reale prodotto complessivo di ogni IRCSS, come gia ampiamente abbiamo segnalato nella prima parte del documento.

Proposta finale

Premessa

I fondi che vengono erogato agli IRCCS devono essere esplicitamente dedicati alla ricerca in quanto provengono dall’1% del fondo Sanitario Nazionale e non possono essere utilizzati per l’attività clinica che è gia finanziata con altri fondi.

La valutazione della attività clinica degli IRCCS è un dato che deve servire per capire quale è la ricaduta della ricerca sull’assistenza. Il concetto è che devono essere premiati quei ricercatori nella cui struttura l’attività clinica è di eccellenza. Ciò serve ad incentivare le collaborazioni con i clinici, serve a far sì che i ricercatori siano spinti a collaborare con i clinici .

Due sono dunque i requisiti richiesti per un IRCCS, una buona attività di ricerca ed una attività clinica di alto livello.

Per i motivi su riportati, effettuata la valutazione dei diversi IRCCS i fondi dovranno essere ripartiti fra i ricercatori.

Elemento importante è dunque la definizione di quanti sono i ricercatori in ogni IRCCS.

I dati oggi disponibili sono chiaramente inattendibili e comunque soggetti ad interpretazioni soggettive non facilmente controllabili da parte del Ministero.

Un modo a nostro parere accettabile per valutare la quantità di riceractori presenti in ogni IRCCS in maniera oggettiva e non soggetta a manipolazioni individuali è quello di sostituire il numero dei ricercatori con la "Quantità di ricerca effettuata", intendendo con tale termine la ricerca di qualità che può essere ben valutata in maniera oggettiva, quantitativa e qualitativa con l’Impact Factor Normalizzato.

Come si vede nel grafico 3 vi è un ottima correlazione fra il numero di ricercatori dichiarati dagli IRCCS e la produzione scientifica, a riprova della bontà dell’indice proposto che ha il pregio di essere oggettivo ed indipendente da interpretazioni locali difficilmente controllabili.

Il dato sulla produzione scientifica totale può quindi essere preso come parametro quantitativo per valutare la quantità di "veri" ricercatori presenti in ogni IRCCS.

I finanziamenti dovranno dunque essere sempre proporzionali alla produttività scientifica.

La valutazione dei singoli parametri servirà a creare dei pesi per ogni singolo Istituto che riceverà più o meno del dovuto, rispetto alla produzione scientifica, a seconda del valore di qualità dei suoi indici. Il tutto però sempre proporzionalmente alla sua quantità di ricerca e quindi alla sua produttività scientifica assoluta.

Parametri proposti ed esempi di calcolo

Ogni parametro proposto andrà pesato per "l’impatto della ricerca (IR)" che è rappresentato dal dato della produttività scientifica (tavola 1) ed indica il numero di ricercatori attivi presenti in ogni IRCCS.

Il 55% dei finanziamento potrebbero continuare ad essere erogati sulla base della produttività scientifica.

Il 5% della produttività dei ricercatori va bene come indicatore, ma ha il difetto di dipendere dal numero di ricercatori dichiarati, ed andrebbe pesato per il numero di ricercatori presenti, come spiegato in precedenza. Per motivi di tipo algebrico ((produttività/n°.ricercatori) X n°. ricercatori) si otterrebbe lo stesso dato di tavola 1.

Si propone dunque di erogare il 55% dei finanziamenti con questo criterio.

Attività clinica

Fra gli indici proposti dal Ministero l’unico che potrebbe rimanere è la capacità di attrazione, pur se in percentuale rispetto ai ricoveri per il 10% del finanziamento. Tale dato va alla fine pesato per l’IR. Per far questo si deve moltiplicare la percentuale ottenuta per la colonna 1 di tavola 1 e solo successivamente calcolare il finanziamento da erogare (vedi esempio).

Un parametro estremamente interessante per valutare l’attività clinica degli IRCCS è quello del conteggio dei pazienti inseriti in protocolli clinici sperimentali rispetto al numero di pazienti totali.

Tale dato da un’idea anch’essso dell’impatto della ricerca sull’attività clinica e non è soggetti a manipolazioni in quanto tutti i protocolli clinici sono soggetti ad un controllo da parte del Comitato Etico che deve essere presente per legge in ogni IRCCS.

Nel caso in cui si volesse mantenere comunque il case-mix, si concorda con i documenti dei direttori Scientifici e Sanitari i quali entrambi chiedono che l’indice sia espresso in percentuale e per disciplina. Ricordando che alla fine non si deve dimenticare anche in questo caso che il finanziamento va erogato in proporzione all’impatto della ricerca, quindi pesando il dato percentuale per il fattore I da noi denominato IR.

Il 20% del finanziamento potrebbe essere erogato con tale criterio che essendo anch’esso un dato di qualità percentuale dovrà essere alla fine pesato per il proposto IR (impatto della ricerca) per essere dimensionato sempre al numero di "ricercatori attivi" che fruiscono del finanziamento.

Per quanto riguarda la qualità dei progetti finalizzati ci pare che il criterio, pur se valido dal punto di vista concettuale, presenti il limite del carattere della soggettività. Inoltre sarebbero opportune maggiori penalizzazioni per gli IRCCS con un punteggio particolarmente basso (es. inferiore a 20 punti).

E’ opportuno ricordare nuovamente che anche questo indice va pesato per l’impatto della ricerca per ovviare ai limiti che abbiamo già segnalato a pagina 5 (qualità dei progetti di ricerca corrente). Per far ciò il metodo matematico da adottare è sempre lo stesso e cioè moltiplicare i valori percentuali per l’indice Impatto della ricerca (IR) e ricalcolare le percentuali pesate.

Sarebbe interessante anche sviluppare indici atti a valutare l’impatto degli IRCCS sulla formazione del personale o sullo sviluppo di registri di patologia a carattere almeno regionale o sull’attività di prevenzione. A tale scopo si dovrebbe cercare di creare un’anagrafe di tali attività negli IRCCS in maniera da rendere possibile in un futuro prossimo l’applicazione di tali indici.

A nostro parere è meglio utilizzare pochi indici affidabili ed oggettivi che permettano di valutare sia l’attività di ricerca scientifica che l’impatto della stessa sulla clinica rispetto a troppi indicatori "incerti ed incontrollabili" che finirebbero per appiattire il meccanismo di valutazione e talvolta potrebbero creare notevoli disparità come sarebbe risultato dall’applicazione dei criteri teorici proposti per il 1998 ed applicati solo in parte.

In conclusione il dato più importante che emerge dalla nostra valutazione del documento sulla produttività scientifica degli IRCCS per il 1998 e’ che le maggiori anomalie sono state create non da una scelta scorretta dei criteri, ma sostanzialmente da una loro scorretta applicazione matematica, in particolare applicandone alcuni in valore assoluto e non in percentuale e per tutti non tenendo conto del numero di ricercatori presenti negli IRCCS, considerando alla stessa stregua (a parità di qualità) strutture con un’esigua attività di ricerca e strutture con una notevole attività di ricerca. I fondi per la ricerca, per definizione, vanno proporzionati al prodotto qualitativo e quantitativo della ricerca.

 

 IL PRESIDENTE

Prof. Riccardo Puntoni

 

 

 

 

 

 

 

Legenda per le tabelle ed i grafici                                      

1 Tumori Mi

9 Mondino

17 Gaslini

25 IDI

2 Maggiore

10 Medea

18 Rizzoli

26 Spallanzani

3 Besta

11 Auxologico

19 Stella Maris

27 Neuromed

4 S. Matteo

12 IEO

20 INRCA

28 Pascale

5 S. Raffaele

13 Fatebenefratelli

21 R. Elena

29 Oncologico

6 Monzino

14 Burlo

22 S. Gallicano

30 De Bellis

7 S. Maria N.

15 CRO

23 B. Gesù

31 C. Sollievo

8 Maugeri

16 Tumori Ge

24 S. Lucia

32 Oasi

 

 Esempio di calcolo sulla capacità attrazione per il 15% dei fondi 1998

IRCCS

Attrazione/posti letto

Dato pesato per la* produttività scientifica

% finanziamento da erogare

Esempio basato sul 15% del 1998

Proposta del Ministero 1998

1

69

8,77

6,81

2,96

2,27

2

,51

8,14

6,32

2,75

1,12

3

1,05

4,04

3,14

1,37

1,26

4

1,00

11,39

8,84

3,85

3,33

5

2,23

34,57

26,82

11,68

5,07

6

,06

,06

,05

,02

,41

7

,27

,31

,24

,11

,29

8

,15

,73

,57

,25

2,64

9

,19

,53

,41

,18

,56

10

,02

,01

,00

,00

,18

11

,03

,08

,06

,03

,40

12

1,54

10,23

7,94

3,46

1,96

13

,00

,00

,00

,00

,00

14

,16

,33

,25

,11

,36

15

1,23

10,53

8,17

3,56

1,16

16

1,41

19,19

14,89

6,49

,24

17

1,36

6,73

5,22

2,28

5,13

18

1,67

5,09

3,95

1,72

4,18

19

,03

,04

,03

,01

,26

20

,01

,03

,02

,01

,34

21

,54

2,64

2,05

,89

,93

22

,06

,05

,04

,02

,06

23

,38

1,31

1,02

,44

2,18

24

,12

,44

,34

,15

,17

25

,77

1,62

1,25

,55

2,60

26

,01

,01

,01

,00

,04

27

,12

,41

,32

,14

,21

28

,04

,13

,10

,04

,20

29

,27

,63

,49

,21

,37

30

,08

,07

,05

,02

,12

31

,25

,74

,57

,25

5,50

32

,01

,01

,01

,00

,04

Il calcolo è stato effettuato in maniera non corretta a titolo esemplificativo rapportando il numero di ricoveri extra regionali al numero di posti letto invece che al numero totale dei ricoveri come si dovrebbe fare, ciò in quanto non si dispone di dati aggiornati sul numero di ricoveri nel 1998 per ogni IRCCS.

Come si può osservare il dato pur premiando gli IRCCS con maggiore attrazione percentuale, lo fa con criteri omogenei proporzionali alla quantità di ricerca effettuata (infatti i fondi 1% sono quelli da destinarsi alla ricerca e non alla clinica) non in proporzione all’attività clinica come avveniva nella proposta precedente che premiava sostanzialmente i grossi ospedali.

 

 

 

 

 Le Tabelle del documento del Ministero, di valutazione per il 1998 cui si fa riferimento nel testo

 

Tavola 1 - PRODUZIONE SCIENTIFICA DEGLI IRCCS

 

 

Istituti

Somma degli "Impact Factor" normalizzati

Produzione Scientifica percentuale

Finanziamento ottenibile in miliardi (50% dello stanziamento totale)

1

Maggiore

743,4

11

15,97

2

S.Raffaele

721,5

10,67

15,5

3

Tumori Genova

633,5

9,37

13,61

4

Tumori Milano

591,5

8,75

12,71

5

S.Matteo

530,4

7,85

11,39

6

C.R.O.

398,5

5,9

8,56

7

I.E.O.

309,1

4,57

6,64

8

Gaslini

230,4

3,41

4,95

9

R.Elena

227,6

3,37

4,89

10

Maugeri

226,8

3,36

4,87

11

Besta

179

2,65

3,85

12

S.Lucia

169

2,5

3,63

13

Neuromed

160,8

2,38

3,45

14

B.Gesù

160,4

2,37

3,44

15

Pascale

154,5

2,29

3,32

16

Rizzoli

142,1

2,1

3,05

17

C.Sollievo

136,7

2,02

2,94

18

Mondino

129,7

1,92

2,79

19

I.N.R.C.A.

126,8

1,88

2,72

20

Auxologico

122,5

1,81

2,63

21

Oncologico

109,4

1,62

2,35

22

I.D.I.

97,9

1,45

2,1

23

Burlo

94,9

1,4

2,04

24

Stella Maris

55,9

0,83

1,2

25

S.Maria N.

54,2

0,79

1,16

26

Spallanzani

51,6

0,76

1,11

27

Monzino

45,5

0,67

0,98

28

De Bellis

40,4

0,59

0,87

29

S.Gallicano

38,2

0,57

0,82

30

Fatebenefratelli

32,5

0,48

0,7

31

Oasi

30,8

0,46

0,66

32

Medea

14

0,21

0,3

 

TOTALE

6759,5

100

145,2

 

 Tavola 2 - RICERCATORI

ISTITUTI

Ricercatori

%Ricercatori

S.Raffaele

437

10,04

S.Matteo

398

9,14

Maggiore

390

8,96

Tumori Genova

362

8,31

I.N.R.C.A.

223

5,12

Besta

201

4,62

Gaslini

170

3,9

C.R.O.

168

3,86

R.Elena

164

3,77

Rizzoli

153

3,51

Bambin Gesù

151

3,46

I.E.O.

147

3,38

Tumori Milano

137

3,15

Oncologico

127

2,92

Burlo

121

2,78

Maugeri

108

2,48

I.D.I.

106

2,43

De Bellis

105

2,41

S.Maria N.

91

2,09

Pascale

89

2,04

S.Lucia

67

1,54

Neuromed

64

1,47

C.Sollievo

57

1,32

Oasi

52

1,19

Mondino

50

1,15

Auxologico

47

1,07

S.Gallicano

43

0,99

Fatebenefratelli

40

0,92

Monzino

31

0,71

Spallanzani

28

0,64

Stella Maris

14

0,33

Medea

13

0,3

TOTALE

4354

100

  

Tavola 3 - PRODUTTIVITA' SCIENTIFICA DEI RICERCATORI

 

Istituti

Produttività (Somma "Impact Factor"/ N° Ricercatori)

Produttività percentuale

Finanziamento ottenibile in miliardi (5% dello stanziamento totale)

1

Tumori Milano

4,32

8,26

1,2

2

Stella Maris

3,91

7,48

1,07

3

Auxologico

2,62

5,02

0,73

4

Mondino

2,59

4,96

0,72

5

S.Lucia

2,52

4,83

0,7

6

Neuromed

2,51

4,81

0,69

7

C.Sollievo

2,38

4,56

0,66

8

C.R.O.

2,37

4,54

0,66

9

I.E.O.

2,1

4,02

0,58

10

Maugeri

2,1

4,02

0,58

11

Maggiore

1,91

3,65

0,53

12

Spallanzani

1,86

3,55

0,52

13

Tumori Genova

1,75

3,35

0,49

14

Pascale

1,74

3,32

0,48

15

S.Raffaele

1,65

3,16

0,46

16

Monzino

1,47

2,81

0,41

17

Regina Elena

1,39

2,65

0,39

18

Gaslini

1,36

2,59

0,38

19

S.Matteo

1,33

2,55

0,37

20

Medea

1,08

2,06

0,3

21

Bambin Gesù

1,06

2,04

0,29

22

Rizzoli

0,93

1,78

0,26

23

I.D.I.

0,92

1,78

0,26

24

S.Gallicano

0,89

1,71

0,25

25

Besta

0,89

1,7

0,25

26

Oncologico Bari

0,86

1,65

0,24

27

Fatebenefratelli

0,81

1,55

0,23

28

Burlo

0,78

1,5

0,22

29

S.Maria N.

0,6

1,14

0,17

30

Oasi

0,59

1,13

0,16

31

I.N.R.C.A.

0,57

1,09

0,16

32

De Bellis

0,38

0,74

0,11

 

TOTALE

52,26

100

14,52

 

Tavola 4 - COMPLESSITA' DELLA CASISTICA

 

Istituti

Case-mix (*)

Case-mix percentuale

Finanziamento ottenibile in miliardi (15% dello stanziamento totale)

1

Monzino

0,77

20,64

8,99

 

2

Maggiore

0,45

12,06

5,26

 

3

I.E.O.

0,45

12,06

5,26

 

4

Tumori Milano

0,43

11,53

5,02

 

5

S.Matteo

0,34

9,12

3,97

 

6

S.Lucia

0,22

5,9

2,57

 

7

Besta

0,21

5,63

2,45

 

8

Regina Elena

0,21

5,62

2,45

 

9

Tumori Genova

0,2

5,36

2,34

 

10

Rizzoli

0,19

5,08

2,22

 

11

S.Raffaele

0,15

4,02

1,75

 

12

Gaslini

0,15

4,02

1,75

 

13

Oasi

0,14

3,75

1,63

 

14

Medea

0,13

3,49

1,52

 

15

Auxologico

0,13

3,49

1,52

 

16

Spallanzani

0,13

3,49

1,52

 

17

Neuromed

0,12

3,22

1,4

 

18

Bambin Gesù

0,11

2,94

1,28

 

19

Maugeri

0,07

1,88

0,82

 

20

Burlo

0,06

1,61

0,7

 

21

I.N.R.C.A.

0,04

1,07

0,47

 

22

S.Gallicano

0,02

0,54

0,23

 

23

I.D.I.

0,02

0,54

0,23

 

24

C.Sollievo

0,02

0,54

0,23

 

25

Fatebenefratelli

0

0

0

 

26

C.R.O.

-0,09

-2,4

-1,05

 

27

De Bellis

-0,1

-2,7

-1,17

 

28

Stella Maris

-0,12

-3,2

-1,4

 

29

S.Maria N.

-0,13

-3,5

-1,52

 

30

Mondino

-0,16

-4,3

-1,87

 

31

Pascale

-0,18

-4,8

-2,1

 

32

Oncologico

-0,25

-6,7

-2,92

 

 

TOTALE

3,73

100

43,56

 

 

(*) differenza dal valore di case-mix nazionale per reparti di uguale specializzazione

 

  

Tavola 5 - CAPACITA' DI ATTRAZIONE

 

Istituti

Ricoveri extraregionali

Percentuale dei ricoveri extraregionali

Finanziamento ottenibile in miliardi (15% dello stanziamento totale)

1

C.Sollievo

11154

12,62

5,5

2

Gaslini

10411

11,79

5,14

3

S.Raffaele

10283

11,64

5,07

4

Rizzoli

8472

9,59

4,18

5

S.Matteo

6759

7,65

3,33

6

Maugeri

5356

6,06

2,64

7

I.D.I.

5272

5,97

2,6

8

Tumori Milano

4602

5,21

2,27

9

Bambin Gesù

4412

4,99

2,17

10

I.E.O.

3969

4,49

1,96

11

Besta

2557

2,89

1,26

12

C.R.O.

2349

2,66

1,16

13

Maggiore

2263

2,56

1,12

14

Regina Elena

1887

2,14

0,93

15

Mondino

1134

1,28

0,56

16

Monzino

826

0,94

0,41

17

Auxologico

817

0,92

0,4

18

Oncologico

749

0,85

0,37

19

Burlo

723

0,82

0,36

20

I.N.R.C.A.

688

0,78

0,34

21

S.Maria N.

586

0,66

0,29

22

Stella Maris

530

0,6

0,26

23

Tumori Genova

478

0,54

0,24

24

Neuromed

434

0,49

0,21

25

Pascale

396

0,45

0,2

26

Medea

359

0,41

0,18

27

S.Lucia

346

0,39

0,17

28

De Bellis

237

0,27

0,12

29

S.Gallicano

125

0,14

0,06

30

Oasi

90

0,1

0,04

31

Spallanzani

87

0,1

0,04

32

Fatebenefratelli

0

0

0

 

TOTALE

88352

100

43,56

  

Tavola 6 - QUALITA' DEI PROGETTI DI RICERCA CORRENTE

 

Istituti

Punteggio in trentesimi

Punteggio percentuale

Finanziamento ottenibile in miliardi (15% dello stanziamento totale)

1

I.D.I.

28

3,76

1,64

2

C.Sollievo

28

3,76

1,64

3

Spallanzani

27

3,63

1,58

4

I.E.O.

26,5

3,56

1,55

5

Burlo

26,4

3,55

1,55

6

C.R.O.

25,6

3,44

1,5

7

De Bellis

25,5

3,43

1,49

8

Maugeri

25,17

3,38

1,47

9

Gaslini

25,06

3,37

1,47

10

Tumori Milano

25

3,36

1,46

11

S.Maria N.

25

3,36

1,46

12

Tumori Genova

24,5

3,29

1,43

13

Monzino

24

3,23

1,41

14

Stella Maris

24

3,23

1,41

15

I.N.R.C.A.

24

3,23

1,41

16

S.Lucia

23,5

3,16

1,38

17

Pascale

23,25

3,13

1,36

18

Rizzoli

23,22

3,12

1,36

19

Besta

23

3,09

1,35

20

S.Matteo

23

3,09

1,35

21

Maggiore

22,5

3,03

1,32

22

S.Raffaele

22,2

2,98

1,3

23

Bambin Gesù

21,85

2,94

1,28

24

Regina Elena

21,65

2,91

1,27

25

S.Gallicano

21,5

2,89

1,26

26

Neuromed

21,5

2,89

1,26

27

Auxologico

21,2

2,85

1,24

28

Medea

20

2,69

1,17

29

Fatebenefratelli

19,25

2,59

1,13

30

Mondino

18,9

2,54

1,11

31

Oncologico

17,15

2,31

1

32

Oasi

16,35

2,2

0,96

 

 

 

 

 

 

TOTALE

743,75

100

43,56

 

 

 

 

 

  

 

 

Tavola 7 - FINANZIAMENTO TEORICO PER IL 1998

Istituti

Produzione scientifica

Produttività dei ricercatori

Complessità della casistica

Capacità di attrazione

Qualità dei progetti di ricerca corrente

Finanziamento totale ottenibile con I parametri 1998

 

50%

5%

15%

15%

15%

100%

Tumori Milano

12,71

1,2

5,02

2,27

1,46

22,66

Maggiore

15,97

0,53

5,26

1,12

1,32

24,19

Besta

3,85

0,25

2,45

1,26

1,35

9,15

S.Matteo

11,39

0,37

3,97

3,33

1,35

20,41

S.Raffaele

15,5

0,46

1,75

5,07

1,3

24,08

Monzino

0,98

0,41

8,99

0,41

1,41

12,19

S.Maria N.

1,16

0,17

-1,52

0,29

1,46

1,57

Maugeri

4,87

0,58

0,82

2,64

1,47

10,39

Mondino

2,79

0,72

-1,87

0,56

1,11

3,3

Medea

0,3

0,3

1,52

0,18

1,17

3,47

Auxologico

2,63

0,73

1,52

0,4

1,24

6,52

I.E.O.

6,64

0,58

5,26

1,96

1,55

15,99

Fatebenefratelli

0,7

0,23

0

0

1,13

2,05

Burlo

2,04

0,22

0,7

0,36

1,55

4,86

C.R.O.

8,56

0,66

-1,05

1,16

1,5

10,83

Tumori Genova

13,61

0,49

2,34

0,24

1,43

18,1

Gaslini

4,95

0,38

1,75

5,13

1,47

13,68

Rizzoli

3,05

0,26

2,22

4,18

1,36

11,07

Stella Maris

1,2

1,09

-1,4

0,26

1,41

2,55

I.N.R.C.A.

2,72

0,16

0,47

0,34

1,41

5,09

Regina Elena

4,89

0,39

2,45

0,93

1,27

9,93

S.Gallicano

0,82

0,25

0,23

0,06

1,26

2,62

Bambin Gesù

3,45

0,3

1,28

2,18

1,28

8,48

S.Lucia

3,63

0,7

2,57

0,17

1,38

8,45

I.D.I.

2,1

0,26

0,23

2,6

1,64

6,83

Spallanzani

1,11

0,52

1,52

0,04

1,58

4,77

Neuromed

3,45

0,7

1,4

0,21

1,26

7,03

Pascale

3,32

0,48

-2,1

0,2

1,36

3,26

Oncologico

2,35

0,24

-2,92

0,37

1

1,04

De Bellis

0,87

0,11

-0,17

0,12

1,49

1,42

C.Sollievo

2,94

0,66

0,23

5,5

1,64

10,97

Oasi

0,66

0,16

1,63

0,04

0,96

3,46

 

 

 

 

 

 

 

TOTALI

145,2

14,52

43,56

43,56

43,56

290,4

 

 

Tavola 8 - FINANZIAMENTO DEFINITIVO PER IL 1998

 

Istituti

Finanziamento totale ottenibile con I parametri 1998

Finanziamento ottenuto nel 1997

Differenza 1998-1997

Finanziamento definitivo 1998*

I.E.O.

15,99

3,87

12,12

6,95

S.Raffaele

24,08

14,65

9,43

18,4

Monzino

12,19

2,97

9,22

4,95

Maggiore

24,19

16,47

7,71

18,12**

C.Sollievo

10,97

5,43

5,54

6,04

I.D.I.

6,83

2,39

4,44

3,63

S.Lucia

8,45

4,88

3,57

6,22

Bambin Gesù

8,48

5,8

2,68

7,05

S.Gallicano

2,62

0

2,62

0***

Maugeri

10,39

8,28

2,11

9,7

Auxologico

6,52

4,61

1,92

5,56

Gaslini

13,68

11,79

1,89

12,41

S.Matteo

20,41

18,62

1,79

21,18

Oasi

3,46

1,84

1,62

2,41

Neuromed

7,03

5,71

1,32

6,66

Medea

3,47

2,16

1,31

2,69

Burlo

4,86

3,74

1,12

4,04

Stella Maris

2,55

1,6

0,95

2

C.R.O.

10,83

10,2

0,62

11,53

Tumori Milano

22,66

22,5

0,16

25,16

Fatebenefratelli

2,05

2,43

-0,38

2,63

Spallanzani

4,77

5,23

-0,46

5,74

S.Maria N.

1,57

2,56

-0,99

2,64

Mondino

3,3

4,9

-1,59

5,12

Oncologico

1,04

2,65

-1,6

2,61

Besta

9,15

11,04

-1,89

11,38

De Bellis

1,42

3,47

-2,05

3,43

I.N.R.C.A.

5,09

7,9

-2,81

8,21

Regina Elena

9,93

16,21

-6,28

17,31

Rizzoli

11,07

18

-6,93

18,6

Pascale

3,26

10,42

-7,16

10,08

Tumori Genova

18,1

26,7

-8,6

27,95

 

 

 

 

 

TOTALI

290,4

259

31,4

290,4

 

 

 

 

 

*90% del finanziamento 1997 e l'eccedenza con I criteri 1998

 

 

**finanziamento limitato alla richiesta presentata

 

 

***Finanziamento insieme al Regina Elena